CONGRESSO I.C.F

 Hong Kong 14 gennaio 2007

Andrea Donzelli nominato membro della commissione Polo dell'ICF

 

Martedì 9 gennaio

Caro Diario, meno male che un amico questurino si è adoperato fuori orario per consegnarmi il passaporto che avevo dimenticato di ritirare. Non voglio nemmeno pensare a cosa mi sarebbe successo… ti dico solo che la scorsa notte ho sognato una scena tipo Jesus Christ Superstar con Luciano e Sante sudati che frustavano a sangue un malcapitato Andrea legato ad un palo e attorno Giannino, Nando, il Tedesco, Sandra, Boffi e altri volti noti contavano: “23”, “24”, “25”…

 

Mercoledì 10 gennaio – ore 4

Caro Diario, scusami, non posso stare con te, devo stirarmi ancora due camice e fare la valigia che alle 6 il treno parte.

 

Mercoledì 10 gennaio – ore 11

All’aeroporto di Fiumicino incontro Mauro Betti, in dieci minuti risolviamo il check-in e andiamo verso l’imbarco.

Voliamo con Cathay Pacific e da come si presentano deve essere una bella compagnia. Appena mi siedo sulla mia poltroncina capisco la verità. È tutto a misura di orientale, non riusciamo a stendere le gambe, inventiamo nuove posizioni yoga per riuscire a mangiare, anche se immagino che qualcuno vedendoci mentre intrecciavamo braccia e mani, con cortesia e sorrisi, possa avere equivocato.

 

Giovedì 11 gennaio – ore 7 locali

Dopo 11 ore di volo, 2 di sonno, indigestione di film e il coro “Ehi Ooo!” dei 7 nani di Biancaneve cantato in cinese ci dirigiamo verso l’albergo attraversando una Hong Kong già febbrilmente attiva. Doveva essere una baia meravigliosa, di isolotti dalle dolci forme, rigogliosa di un verde tropicale. Ora decine di grattacieli fanno a gara tra di loro e migliaia di macchine e bus freneticamente ci girano attorno come un gigantesco formicaio. Penso di essere fortunato ad essere un testimone di questo spettacolo, ma allo stesso tempo ogni battuta umoristica viene smorzata da questo scempio dell’umanità. Non riesco a chiudere gli occhi ma non vorrei tenerli aperti….

 

Giovedì 11 gennaio – ore 13

Avevo appuntamento con Mauro alle 12 nella hall ma verso le 12:50 ho cominciato a sospettare qualcosa. Infatti telefono in camera e non risponde, vado a bussare e suonare alla sua porta ma non sembra esserci nessuno. Lo chiamo al cellulare e…finalmente si sveglia !

Dopo un pranzo come si deve nell’impressionante buffet di questo albergo di lusso andiamo nella segreteria del Congresso e cominciamo a lavorare. Dopo la registrazione si incontrano alcuni volti noti e altri sconosciuti. Mi presento, qualcuno sa già chi sono, ad altri racconto tutto daccapo. La mia tattica è fare campagna per Greg Smale perché il Congresso vota solo il Chairman della commissione. Una volta eletto il Chairman, questi propone al Board la sua rosa di candidati e Greg mi ha da tempo assicurato che io sono nella squadra. Non dimentico però che sono in rappresentanza dell’Italia e quindi continuo nella mia opera di contatto personale con tutti i membri del Board, in buona parte già preavvisati dal lavoro preventivo fatto da Buonfiglio e da Conforti. Devo dire che soprattutto ai latini non interessava scegliere tra Smale o Colton, inglese ed irlandese, ritenendoli della “stessa famiglia” e mi sono molto adoperato per perorare la causa di Greg riuscendo a convincere tutti, il brasiliano Tomasini in testa, che mi garantiscono l’appoggio ma che mi preannunciano che dovrò rappresentare io le loro problematiche in commissione, in quanto più vicino di tutti per cultura e sensibilità. Comincio a capire sempre più profondamente il senso delle cose e mi sento investito di un grandissimo onore. 

 

Giovedì 11 gennaio – ore 21

Io e Mauro siamo storditi, abbiamo pochissime ore di riposo sulle spalle ed il jet lag si fa sentire. Decidiamo di fare una passeggiata di almeno 1 ora per evitare di stendersi a letto e crollare. Usciamo dall’hotel e facciamo il giro dell’isolato e comincio a pensare di essere oggetto di allucinazioni. Un caos di gente frenetica, negozi aperti con tanto di “buttadentro”, bancarelle con polli e pezzi di carne e pesci sgocciolanti ad ogni angolo, il tutto condito da un santo tanfo di smog dovuto ad una circolazione quasi impossibile…. Per fortuna ci stanchiamo presto e torniamo indietro. Ci trasciniamo verso la camera da letto… doccia veloce…. cuscino…. svengo… e mi alzo fresco come un grillo!!! 

 

Venerdì  12 gennaio

Guardo l’orologio e… COSAAAA!!! SONO APPENA LE 2??? Ho praticamente dormito meno di 4 ore?

Comincio una gara di zapping e alle 2.30 sento un suono; prima di realizzare che era il telefono smette. Ma riprende subito dopo, è Mauro. Con voce grave mi chiede: “hai sentito che è successo?” Mi viene un colpo e comincio ad inanellare tutte le sfighe più terribili e lui mi dice: “hanno tolto la medaglia a Cippo !” Capisco la gravità della situazione, anche se ho faticato un pochino strozzare i vocalizzi che stavano per uscirmi dalla gola, comprensibili anche al cinese più analfabeta. Appena ricomposto mi spiega che a Roma è giunta una notizia dalla France Press che il titolo è stato tolto all’italiano per assegnarlo al francese. Ci arrabbiamo, col mondo e con tutti coloro che abbiamo incontrato qualche ora prima e che non ci hanno detto nulla. Comincia un giro di telefonate audacissime, vista l’ora, e finalmente veniamo a capire la verità (effettivamente in quel momento l’Ansa aveva tradotto male la notizia e in Fick c’era l’ovvio trambusto).

Decidiamo di andare incontro a Buonfiglio che atterra alle 6.30

Mauro è pazzesco! Organizza tutto alle perfezione, disdetta colazione, taxi, preavviso di check-in albergo e di accredito al Congresso, appuntamento con Segreteria ICF… UNA MACCHINA DA GUERRA!

 

Venerdì  12 gennaio – ore 6.30

In aeroporto ci rendiamo conto che l’organizzazione era latitante nonostante le rassicurazioni che ci avevano dato. Per fortuna siamo arrivati a prendere il Presidente altrimenti non c’era un’anima! Quando Buonfiglio ci vede ci dà dei paraculi !

Sì, paraculi, aspetta che ti diamo le buona novella e poi ne parliamo.

Devo dire che contrariamente alle aspettative Luciano ha dimostrato un notevole sangue freddo e con calma incamerava tutte le informazioni che gli passavamo, già disegnando una strategia. Come arriviamo ognuno si dà da fare per sé e arriviamo puntualissimi all’inizio del Congresso alle 8.45

Mentre mi siedo nel posto assegnato e ricevo la cuffia per la traduzione simultanea mi rendo conto che i 180 canoisti presenti cominciano a prendere una conformazione diversa e diventano i fieri e degni delegati delle proprie nazioni, rappresentanti di culture e modi a volte molto diversi tra loro. L’apice emotivo si raggiunge durante una discussione sullo sviluppo verso le nazioni deboli, con varie proposte tra cui quella di favorirle senza far loro pagare la tassa di iscrizione. Germania e Gran Bretagna si oppongono, chiedendo per lo meno che non venga concesso il voto e la platea si anima con accuse di discriminazione. Su tutte la voce tonante di un africano (non conosco lo stato di provenienza) che è così veramente ispirato che strappa un sincero applauso dal congresso.

Sono brividi, di emozione! Anche di freddo! L’aria condizionata è inspiegabilmente a mille e tutti i delegati si coprono al meglio. A me farà un brutto scherzo, complice la stanchezza, e da quel momento in poi la salute peggiora.

 

Venerdì  12 gennaio – ore 17.30

Alla fine dei lavori faccio appena in tempo a lavarmi il viso che vengo catturato, instradato su un pullman e deportato verso una cena di gala. Dopo quaranta minuti di tour tra le più caratteristiche zone urbanistiche di Hong Kong (asfalto asfalto, grattacieli grattacieli,….) arriviamo in un porticciolo. Saliamo su degli zatteroni che ci portano in un enorme ristorante galleggiante. Mauro ci fa sapere che la moglie ha da poco aperto un ristorante alla Garbatella e quindi quando sceglie il tavolo gli riconosciamo la scaltrezza dei giusti e ci sediamo rassicurati. Improvvisamente s’alza un lamento angosciante e ci vengono in mente le più strazianti scene di tortura cinese. Invece si tratta solo della cassa da 5000W che stride dei motivi locali ad un volume inconcepibile. Inconsolabile…

Il fascino latino evidente è prerogativa ancora attuale del vostro cronista, solo così mi spiego il motivo per cui la cameriera in ogni portata decide di stendersi sopra di me per posare il cibo al centro e dividerlo a tutti i commensali! È letteralmente impossibile mangiare, sono immobilizzato ogni volta che provo le bacchette. Riesco finalmente a ingurgitare qualcosa e…. beh, ho prontamente invitato la cameriera a tornare a servire al tavolo, tanto…. Al nostro tavolo si sono seduti anche Frits Jager, Chairman della canoa polo uscente, e Greg Smale, candidato principale, in un metaforico passaggio di testimone.

Torniamo all’albergo, il Presidente vorrebbe fare una passeggiata ma devo arrendermi e mi precipito a letto

 

Sabato 13 gennaio – ore 7.30

Dopo una notte infame una splendida colazione, ma sono proprio a terra.

Vado dal dr. Mc Kenzie, responsabile della Commissione Anti Doping, gli spiego il problema, tira fuori dalla sua cartella una boccetta di plastica, ne rovescia il contenuto di pillole multicolori sul quaderno e mi affibbia un paio di “gialle”. C’erano anche delle “azzurre” ma non sono dello spirito di fare battute e torno al posto.

Il motivo che anima principalmente il Congresso è l’elezione del Vice Presidente, posizione cui sono candidati lo spagnolo Perurena e l’inglese Woods. Vince di un bel pò Perurena e l’inglese ci rimane veramente male.

Di lì a poco le elezioni per il Chairman Canoa Polo e il delegato irlandese comunica ufficialmente che l’altro candidato, Tom Colton, si ritira dal contesto. Ancora prima di iniziare dunque Greg vince.

Buonfiglio e Betti, preoccupati delle mie condizioni, mi invitano a tornarmene in camera ma decido di rimanere fino alla votazione del Congresso 2008, visto che siamo candidati.

A volte mi si chiudono gli occhi, sono veramente stremato, ma il buon Mauro con ghigno satanico mi pianta puntualmente il gomito nel fianco. Mi guardo attorno ed è la strage del jet lag ! Diversi delegati abbandonato ogni ritegno si abbandonano a Morfeo.

Ovviamente la scelta del prossimo Congresso è l’evento finale della giornata e dei lavori (e io che pensavo di cavarmela in un quarto d’ora…) Cipro fa la sua presentazione con il Presidente, piacevole persona, che si dilunga al microfono e lancia un video con le immagini di un bel mare caldo… calmo… al tramonto….zzz… Gli applausi mi segnalano che Cipro ha finito e vedo Luciano che con bel piglio atletico si lancia sul palco, due parole di presentazione con vigore e ZAC ! Parte un video movimentato, acceso, con une bella musica che richiama tutti i presenti. NON CE LA FARANNO MAI !!! E infatti stravinciamo la gara tra gli applausi generali. 

 

Sabato 13 gennaio – ore 17.30

Dopo un breve sonno ristoratore siamo tutti partecipi di una nuova deportazione di massa alla serata di cena offerta da Mr. Narita del Giappone. Questa volta scavalchiamo la collina per approdare sulla riva interna di un’isola dove ci accoglie un porticciolo finalmente vivibile, placido, con un’urbanistica più orientale. Sul lungo mare le pescherie fanno sfoggio di pesci incredibili! Ho visitato per passione diversi acquari ma alcune specie sono veramente impensabili. Faccio da cavaliere a Gaia, la moglie di Conforti, che si è dovuto attardare sul mezzo seguente e mi mostra una specie inverosimile, che ho soprannominato PESCE ROCCO.

Il tavolo è ben composto, siamo con la delegazione polacca, quella svedese e soprattutto Sergio, presidente del Venezuela, che anima la serata grazie ad una moglie eletta regina del Congresso e ad una bottiglia di tequila. Mi sfidano quasi subito a bere il liquore e tra me e me ho detto “perdonali, perché non sanno cosa stanno facendo !” Naturalmente l’immagine dell’Italia ne è uscita luminosa visto che anche Luciano e Mauro sono stati al gioco. Mi spiace per tutti coloro che sono arrivati anche dai tavoli vicini per provare la tequila venezuelana, anche perché erano sempre gli stessi due bicchieri che giravano e… vabbè ! Siamo tutti una grande famiglia !!!

La cena è stata gradevole anche come tipo di cibo e siamo tornati tutti contenti alla base.

 

Domenica 14 gennaio – ore 11.30

Altra notte infame ma sono riuscito a dormire qualche ora nella mattinata.

Ricevo un messaggio da Conforti che mi annuncia che il Board mi ha nominato membro della Commissione su proposta di Greg Smale e così il destino si compie !

Vado nella hall e aspetto. Arriva Mauro e gli do la notizia e via con il primo giro di pacche sulle spalle che aumenta quando arriva anche Buonfiglio che centra così tutti gli obiettivi del Congresso. Ah, se non ci fosse stata la “bomba” Cipressi…

L’aereo è a mezzanotte e ci concediamo un giro per shopping. Da buon Presidente Luciano ha già tutte le informazioni necessarie. Dopo pochi passi arriviamo in una via pedonale dove ci sono delle bancarelle. In una delle prime ci mostrano dei cataloghi e Luciano ordina: “Seguitemi”. Dietro la bancarella c’è una porticina, l’attraversiamo seguendo una cinesina, facciamo 3 rampe di scale ed arriviamo in un pianerottolo dove veniamo consegnati ad un’altra cinesina che accende il cellulare, dice qualcosa e si apre uno spioncino di una porta. Giri di chiavistelli ed altri rumori e finalmente entriamo in una stanzina piena di borse Prada, Gucci, Luis Vuitton, Armani, ecc. ecc.  e svariati orologi.

Compriamo in  tutto 10 orologi di varie “marche”: Panerai, Rolex, Chanel e Buonfiglio comincia una trattativa estenuante che fa saltare i nervi ai nostri interlocutori che convocano così il Boss, una ragazza dagli occhi di vipera, che alla fine impone l’ultimo prezzo: 30 € cadauno (eravamo partiti da circa 80 €…)

Al mercato prendo anche una bellissima penna Mont Blanc da 7,5 € (avete letto bene) e varie cosette; poi ritorniamo soddisfatti in albergo passando davanti un baracchino di cibo caldo dove si ammassava molta gente evidentemente convinta. In pochi secondi siamo scappati con i conati di vomito, è stata un’esperienza devastante ! Credetemi, il cibo puzzava esattamente come…. quando sarebbe stato evacuato il giorno dopo ! Difficile credere a queste parole ma se andrete ad Hong Kong lo proverete.

La sera andiamo per tempo in aeroporto. Io faccio finta di zoppicare e Betti, con l’occhio lacrimevole, chiede al check in se avanza qualche poltrona in business class visto l’evidente infortunio ma non c’è niente da fare. Otteniamo come unico beneficio che non faranno sedere nessuno vicino a noi, è già qualcosa. Mentre scrivo queste righe mi chiedo cosa penserà di me mia figlia, a 43 anni a fare questi versi in giro….

Il volo di ritorno è stato piacevole, abbiamo dormito a lungo, veramente provati dalla fatica. E, devo dire, premiati dai risultati !

 

Andrea Donzelli

 

Buonfiglio studia e Betti....crolla...

alcuni momenti del congresso e....

  

                                                                                             ...mostro granchio e pesce rocco....