La storia

Così cominciò……

...quasi per scherzo, tra i banchi della S.M.S.” S. D’Acquisto” nell’anno scolastico ‘71/’72 (preside prof. Angelino Battaglini che subito concesse fiducia al progetto) con Umberto Bifulco, Nunzia Caiazzo, Patrizia Camillo, Rosa Campanile, Patrizia Casinelli, Gennaro Cecatiello, Agostino Chiummariello, Enzo e Luigi Ciaramaglia, Carmela De Cicco, Giovanna Garofalo, Peppe Guida, Nunzio Ianniello, Sergio Manna, Ciro Sarracino e Armando Schiano, alunni che frequentavano, al pomeriggio, le L.A.C. (Libere Attività Complementari) con i prof. Andrea Grassi, Elena Ricciardi, Amália Murolo.
Pian piano a questi si aggiunsero altri (Avitabile, Carobene, Civitelli, Cuomo, Orso, Salzano, Uliano, Vallifuoco) e tanti altri ancoradei quali  col tempo si è persa purtroppo ogni traccia.
Terminato il ciclo dell’obbligo, il gruppo decise di continuare il discorso in piena autonomia per arricchire la propria esperienza senza, però, mai allontanarsi dalla realtà socio-culturale delle zone che lo avevano visto nascere.
A Grassi, Ricciardi e Murolo si aggiunsero prima il prof. Riccardo Taccogni e poi Alvaro Odierna, che “dal nulla” inventarono il “parco luci ed effetti sonori”.
Poi, per molti ragazzi, divenne... passione sfrenata... motivo di incontri quasi giornalieri... aria da respirare. L’amico portava l’amico e l’amico lo diceva all’amico dell’amico. Si credeva in quello che si faceva, si cercava di allargare quegli orizzonti che per molti cominciavano e finivano nello stesso quartiere, se non nello stesso vico. Sacrifici su sacrifici per trovare spazi e tempi!
E arrivarono gli Enzo Tomo, Renato Uliano, Melina Piscitelli, Valeria Cutolo, Mena Manna, Lella e Maurizio Favilla, Gino Briglione, Nello Bove, Enzo e Gino Cinquegrana, Guido e Lucia Vetere, Massimo D’Angelo, Rita de Carolis, Mena Giannoccoli, Gina Di Fronzo, Ermida Orsi, Mario e Laura Folliero, Paola Ricciardi, Lucia Magliacane, Stella e Luisa Matarazzo, Paolo Otero, Antonella Piciullo, Paola Ricciardi, Antonella Ruffino, Ester Sica, Dafne Arpaia, Lisa Iodice, Daniela e Vania Grassi, Salvatore Bufalini, Ester, Salvatore e Luca Neri (in tempi diversi), Annamaria Pagano, Grazia Cappabianca, Antonio Petillo, Enzo Cangiano, Luciano Pazzi  e poi, dopo, Ciro ed Elisabetta D’Errico, Elisabetta De Sio, Alessandro Cutolo, Gennaro Canonico, Davide Mastroianni, Peppe Vuolo, Ciro Manco, Silvana e Nuccia Giancola, Carmine Russo, Gigi Salemme, Daniele Mancusi, Alessandro Ascione, Antonio Cicatiello, Ciro e Salvatore Di Domenico, Rosa Pietroluongo, Rosaria Di Mella, Ilaria e Roberta Cecatiello, Nadia Franzoni, Edoardo Sperandeo e Gianluca Basile.

Intanto nel 1980 la Compagnia si era costituita in “Associazione Culturale” senza scopo di lucro e cercò di operare soprattutto nel sociale, partecipando a varie manifestazioni in scuole e quartieri di diverse città della Campania e del Lazio.
Le riunioni, per molti anni, si tenevano a casa del “regista”, nello studio che si riempiva di fumo e di idee, di risate e anche di litigi. Si ascoltava musica (NCCP, Murolo e Maldacea), scoprendo però De Andrè, Brel, e anche jazz. Molto spesso la serata finiva a spaghettata e canzoni, con la chitarra di Enzo Tomo.
Si studiava e si dibatteva... si andava a teatro, si leggevano testi classici in vernacolo e in lingua di autori napoletani, nazionali e stranieri; si esplorava il mondo della poesia... nuove realtà si facevano strada nella compagnia che desiderava “sapere” di più e sempre. Si scrivevano addirittura copioni: si cresceva!
Si vedeva nel Teatro la possibilità di socializzare, di educarsi alla riflessione, di acquisire autodisciplina all’azione, di confrontarsi e migliorarsi, anche di criticare e criticarsi, di scoprire nuove frontiere del conoscere e di potersi avvicinare a realtà lontane da quelle stereotipate di una società che avrebbe voluto (come vuole ancora oggi) tutti “allineati e coperti”, asserviti alla “mass-medializzazione” del consumismo imperante.

Gli anni passavano, i ragazzi diventavano uomini... ci si fidanzava, ci si sposava...

Poi... la vita fa da arbitro e molti scelsero altre strade... anche per necessità.
Qualcuno si diede al professionismo, qualcun altro continuò indipendentemente cercando di trasmettere ad altri le proprie esperienze,la propria passione.
La Scoppola ancora credeva in ciò che faceva e  ai ragazzi rimasti se ne aggiunsero altri, sempre con lo stesso spirito, la stessa passione, la stessa voglia di “fare teatro”.

Nel corso degli anni la Compagnia ha affrontato autori quali Petito, Eduardo e Peppino De Filippo, Scarpetta, Raffaele Viviani, Fayad, Caramanica, Di Giacomo, Arrabal, Sartre, Plauto, Cerlone, Hennequin, Besson, Setti, testi dello stesso regista e altri, cercando sempre di dare una personale lettura a tutte le commedie rappresentate.

Il “nucleo storico”, che è durato nel tempo, era composto da Gennaro Cecatiello, Ciro Sarracino, Lella Favilla, Agostino Chiummariello, Nunzio Ianniello, Peppe Guida, Sergio Manna, Renato Uliano, Enzo Tomo, Paolo Otero, Ester Neri, Grazia Cappabianca, Valeria Cutolo, Elena Ricciardi  (scenografa e ideatrice del logo, nel 1972), Riccardo Taccogni e Alvaro Odierna (luci). Andrea Grassi (regia), Alda Petti (consulente e “critico”).

Ospite per tanti anni di chi volenterosamente offriva uno spazio per le prove, attualmente la Compagnia ha sede in via Monte Grappa, a Secondigliano, dove si incontra a giorni alterni alle 21,30 (orario assassino, ma esigenze lavorative lo impongono!) : oggi (giugno ’03) gli “stabili” della Compagnia sono Gianluca Basile, Gennaro Cecatiello, Antonio Cicatiello, Alessandro Cutolo, Elisabetta De Sio, Ciro Di Domenico, Lella Favilla, Nadia Franzoni, Mena Manna, Edo Sperandeo e Alessandro Ascione (effetti luce e registrazioni), Mariarosaria Leonardi (suggeritrice e assistente), Carmela Quintavalle (factotum). Oltre alla costumista Gemma Pasanisi, allo scenografo Vittorio Saviano e al regista Andrea Grassi.
Col desiderio di misurarsi sulle scene, ma principalmente di “sapere” e di “crescere”, tutti profondono tempo ed energie esemplari e indescrivibili nella meravigliosa avventura del “fare teatro”, riuscendo a formare un gruppo affiatato e compatto.
Qualcun altro... va e viene, secondo le possibilità. O segue “da lontano”.