Sali poco solubili

 

Cosa sono i Sali poco solubili

 

Prima di andare a vedere cosa si intende per Sali poco solubili, cerchiamo di dare una definizione di solubilità. Per solubilità di una sostanza si definisce la massima quantità di un determinato soluto che può essere disciolto in un certo volume di solvente e viene misurata in g/L o moli/L. Dove, per massima quantità si intende la quantità oltre la quale il soluto non riesce più a passare in soluzione e si deposita in forma solida sul fondo del Beker all’interno del quale si sta preparando la soluzione.

I Sali poco solubili, sono particolari Sali, per i quali la solubilità è molto, molto bassa, ciò significa, che i Sali poco solubili, sono Sali che passano “malvolentieri” in soluzione. Alcuni esempi sono dati dal cloruro d’argento (AgCl), dall’idrossido di calcio (Ca(OH)2), etc

 

Costante di solubilizzazione (kps)

 

Quando un sale raggiunge il suo punto di massima solubilizzazione in un determinato solvente e inizia a depositarsi in forma solida sul fondo del beker, possiamo dire che si istaura una sorta di equilibrio fra il sale in forma solida e il sale in forma ionica presente in soluzione. Quindi, preso il generico sale AX, possiamo scrivere:

 

AX   +   H2O   «   A+   +   X-

 

Trattandosi di un equilibrio fra due differenti fasi, possiamo calcolarne la costante di equilibrio, che in questo caso sarà data da:

 

 

 

Se si considera che la concentrazione dell’acqua e quella del sale allo stato solido, possono essere ritenute costanti, allora abbiamo che il valore della costante di equilibrio dipende solo ed esclusivamente dalle concentrazioni degli ioni presenti in soluzione:

 

 

 

La costante sopra riportata prende il nome di costante di solubilizzazione (Kps) di un sale in condizioni standard (T=298,15K). Il valore che viene espresso dalla costante di solubilizzazione, ci permette di suddividere i Sali in poco solubili (possiedono una costante di solubilizzazione molto piccola <<1) e molto solubili (possiedono una costante di solubilizzazione molto elevata >>1).

 

Facciamo alcuni esempi:

 

Esempio 1: scrivere la costante di solubilizzazione per l’idrossido d’alluminio (Al(OH)3)

 

La reazione di dissociazione ionica dell’idrossido di alluminio è la seguente:

 

Al(OH)3   +   H2O   «   Al3+   +   3OH-

 

La costante di solubilizzazione sarà data da:

 

 

ATTENZIONE!!!! Per chi non dovesse ricordarlo, quando si scrive una costante di equilibrio, di qualsiasi natura essa sia, si deve sempre tenere conto dei coefficienti stechiometrici!!!!!

 

Esempio 2: calcolare la costante di equilibrio dell’idrossido ferrico, sapendo che la concentrazione all’equilibrio dello ione Fe3+ e pari a 1,5×10-4moli/L e quella dello ione OH- e pari a 4,5×10-4moli/L

 

La reazione di dissociazione ionica dell’idrossido ferrico è la seguente:

 

Fe(OH)3   +   H2O   «   Fe3+   +   3OH-

 

La costante di solubilizzazione sarà data da:

 

 

 

Calcolo della solubilità di un sale sapendo la costante di solubilizzazione

 

Riveste particolare importanza il calcolo per determinare, sapendo la costante di solubilizzazione di un determinato sale, la solubilità di un certo sale. Per poter determinare la solubilità di un determinato sale, conoscendone la costante di solubilizzazione, si deve procedere nel seguente modo:

 

  1. Per prima cosa, è necessario scrivere la reazione di dissociazione del sale preso in considerazione e la relativa costante di solubilità:

 

AX   +   H2O   «   A+   +   X- 

 

 

 

 

  1. Una volta fatto ciò, si deve costruire una tabella all’interno della quale, si vanno a riportare quelli che sono i valori assunti dalle concentrazioni delle diverse componenti presenti all’interno del reattore (in questo caso all’interno del beker in cui si sta preparando la soluzione) all’inizio del processo e all’equilibrio:

 

 

  1. Una volta costruita la tabella riportata sopra, non rimane altro che sostituire i valori riportati nell’ultima riga all’interno della formula per il calcolo della costante di solubilizzazione e risolvere l’equazione che ne viene fuori:

 

 

Facciamo alcuni esempi:

 

Esempio 3: calcolare la solubilità del floruro di calcio (CaF2), sapendo che la sua costante di solubilità è: 1,15×10-10

 

La reazione di dissociazione ionica del floruro di calcio è la seguente:

 

CaF2   +   H2O   «   Ca2+   +   2F-

 

E la relativa costante di solubilità sarà data da:

 

 

 

Lasciando a voi la costruzione della tabella, la concentrazione all’equilibrio degli ioni Ca2+ e degli ioni F- saranno dati dalla risoluzione della seguente equazione:

 

 

 

Ciò significa che la concentrazione degli ioni Ca2+ è pari a 5,36×10-6M mentre la concentrazione all’equilibrio degli ioni F- sarà paria a 1,072×10-5M. Invece la solubilità del floruro di calcio sarà pari a 5,36×10-6moli/L, pari alla concentrazione dello ione Ca2+.

 

Effetto dello ione comune

 

Cercheremo ora di andare ad analizzare quali sono gli interventi esterni che possono far variare il valore della costante di solubilizzazione di un sale. In pratica, andremo a vedere quali sono i fattori che possono spostare a destra o sinistra l’equilibrio di dissociazione ionica di un sale poco solubile. Uno di questi è sicuramente la temperatura, infatti, è facile verificare che con l’aumentare della temperatura la solubilità di un sale aumenta. Ciò è spiegabile, se si considera che per consentire il passaggio in soluzione di una determinata molecola di sale, si devono spaccare dei legami, i quali, per essere spaccati richiedono una piccola quantità di energia, che se la temperatura è più elevata, è più facile da reperire.

Un secondo fattore che può influire sull’equilibrio di solubilizzazione di un sale poco solubile, è dato dal cosiddetto effetto dello ione comune. Esso è dovuto, fondamentalmente all’introduzione all’interno della soluzione satura di un sale poco solubile, di una seconda sostanza che libera, una volta posta in soluzione, una enorme quantità di uno degli ioni che vengono liberati dal sale poco solubile. Per fare un esempio, si prenda una soluzione satura di cloruro d’argento (AgCl) e si aggiunga a questa una punta di spatola di cloruro di sodio (NaCl) sale molto solubile; immediatamente si osserverà la precipitazione di una sostanza dal colore bianco lattiginoso (AgCl(S)). Tale osservazione empirica è spiegabile se si considera che l’introduzione, all’interno della soluzione, del cloruro di sodio ha provocato la liberazione di una enorme quantità di ione Cl- che sono andati, in accordo con il principio di Le Chatelier a spostare verso sinistra l’equilibrio di solubilizzazione del cloruro d’argento, provocandone la precipitazione:

 

AgCl(S)   +   H2O   «   Ag+   +   Cl-

 

+

 

NaCl   +   H2O   ®   Na+   +   Cl-

 

ß

 

AgCl(S)   +   H2O   ¬   Ag+   +   Cl-

 

L’effetto dello ione comune viene sfruttato a livello industriale per la depurazione delle acque. Infatti, presa una certa quantità di acqua contenente metalli pesanti, è sufficiente aggiungere a tale soluzione determinati ioni per provocare la precipitazione, sotto forma di Sali allo stato solido dei metalli pesanti, i quali verranno poi allontananti mediante filtrazione ed avviati allo smaltimento secondo le normative vigenti.

 

 

 

 

Home    -    Chimica    -    Archivio