La pittura
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ittore paesaggista d’impronta macchiaiola, predilige
la pittura dal vero (“en plein
air”) con riferimento alle tematiche proprie della tradizione
pittorica toscana e
del mondo rurale in particolare. Cascate, casolari solitari, boschi di castagno
dove vagano timidi caprioli, antichi tabernacoli, suggestive nevicate predominano
nella sua pittura; ma sono soprattutto le visioni poetiche delle immense
fioriture di glicine, di papaveri, di girasoli, che raccolgono il suo primario
interesse.
In questo artista, la cui prima forza è
l’emotività, l’approccio diretto alla pittura,
avvenuto quasi per caso, è l’arma che lo rende vincente. Infatti
affronta le sue
prime importante prove artistiche nella sua piena maturità con
l’esperienza pittorica dal “vero”, senza essere
preventivamente condizionato o in qualche modo “contaminato” da
tecniche o correnti pittoriche.
Questa specie di “scuola all’aperto”, diventa
per Scheggi il trampolino capace di forgiare in lui velocemente la passione
presente fin dall’infanzia.
Ne consegue il manifestarsi nei suoi lavori di una tecnica pura,
fresca, priva di eccessive artificiosità.
Le difficoltà di cogliere dal vivo il soggetto e la
materia, di esaltare i chiaroscuri che lo circondano, di trarre nutrimento dai
colori e dagli odori, lo spingono ad
andare oltre ai propri limiti tecnici. Affronta con umiltà queste difficoltà con l’osservazione dal vero degli altri pittori e del
loro approccio mentale e fisico, oltre che tecnico, rispetto agli scenari della
natura; da ognuno prende quello che più lo colpisce, di suo ci mette la
spontaneità, l’istintività, che guidano il gesto della
mano.
Il tutto non disgiunto dall’emozione, quella stessa
emozione che lo porta a completare i lavori pittorici con brevi poesie che
contribuiscono con la forza della parola ad esaltare le sensazioni del visivo.
In sintesi, possiamo insomma dire che attraverso le sue opere si sviluppa una
pittura spontanea, viva, senza sbavature, alla ricerca dei valori cromatici nel
solco della tradizione pittorica toscana; una pittura che ha come sfondo il mondo
rurale e che va diritta all’occhio e al cuore dell’osservatore
cogliendone e raccogliendone l’emozione come solo un’anima poetica
poteva fare.
Questo è il segreto dei suoi lavori in cui il
pubblico si riconosce immediatamente, senza sforzo, proprio perché
nascondono l’istinto e l’emozione che sono parte integrante dalla
nascita di ognuno di noi.
Per questo
Scheggi non può essere classificato in una corrente pittorica
tradizionalmente intesa, ma solo come un
pittore d’amore, capace senza condizionamenti di esprimere
sé stesso e l’eterna scuola pittorica della semplicità.
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