Dopo l’incredibile successo internazionale de La città incantata, il maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki torna a portare la sua incredibile immaginazione sul grande schermo con un adattamento del romanzo di Diana Wynne Jones. In una terra martoriata da un sanguinario conflitto tra due regni rivali, la giovanissima Sofì viene trasformata da una pericolosa strega in una vecchietta. Per spezzare la maledizione Sofì cerca di raggiungere Howl, un giovane mago egocentrico quanto misterioso che si nasconde a bordo di un castello errante. Sotto le sembianze di un’innocua anziana, Sofì riuscirà a fare breccia nell’animo perduto di Howl e a risolvere più di un mistero. Poetica parabola sulla forza dell’amore contro la guerra e l’egoismo, Il castello errante di Howl rappresenta da un punto di vista tecnico un nuovo punto di arrivo per Miyazaki, mai così sorprendente e visionario. Sotto il profilo narrativo invece il film diviene via via un po’ troppo macchinoso trovando la sua forza più nel ritratto dei singoli personaggi che nello scioglimento dell’intreccio. Poco male, visto che lo spirito “incantatore” del film non ne viene minimamente scalfito, regalando ancora una volta una via di fuga verso un mondo in cui è un piacere perdersi.
Tratta da AFDigitale