Venerd 19 Settembre 2003
A piazza Barberini
Psicologa “rapinata” dal conducente di un taxi

«Incredibile, non ci posso ancora credere. Cose da pazzi». A.M., affermata psicologa, racconta esterefatta la spiacevole esperienza vissuta ieri mattina poco dopo essere uscita di casa, nei pressi di via Veneto.
«Dovevo recarmi ad un appuntamento di lavoro con una mia amica - ricorda - Decidevo di prendere un taxi al posteggio di piazza Barberini. Ce ne erano diversi e gli autisti parlottavano fra di loro. Mi sono avvicinata e ho chiesto quale auto dovevo prendere. Dal gruppo si è staccato un tassista e sono salita sulla sua macchina. Ho pregato l’autista di fermarsi poco dopo davanti ad un bar dove avrei dovuto incontrare la mia amica, insieme alla quale proseguire il tragitto in taxi. Giunti davanti al bar sono scesa, lasciando la portiera aperta e la mia borsa sul sedile posteriore. Non ho fatto neanche in tempo a salutare la mia amica che il taxi è partito a razzo ed è scomparso nel traffico».
Mentre racconta non riesce ancora a capacitarsi che possa essere veramente accaduto. «Dopo qualche attimo di smarrimento ho chiamato il 113 attraverso il cellulare. E’ subito arrivata una volante. Ho raccontato quanto mi era accaduto e insieme agli agenti ci siamo recati ad interrogare i tassisti al posteggio di piazza Barberini. E qui altra stranezza. Nessuno sapeva chi fosse il conducente del taxi fuggito. Malgrado poco prima stessero tutti a chiacchierare insieme come vecchi amici».
«Sono andata al commissariato di via Toscana e li ho sporto denuncia segnalando che nella borsa c’erano parecchie centinaia di euro, blocchetti di assegni e cheque firmati di vario importo. Non ricordando la sigla del taxi ho descritto l’interno dell’auto e poco altro. Ho anche inviato fax a tutte le cooperative. Spero proprio che la polizia mi aiuti. Ma ripeto è incredibile che un tassista derubi un suo cliente e poi in pieno giorno e nel cuore della Capitale».