Sabato 15 Febbraio 2003

Presto una convenzione per tariffe forfait ai residenti: il consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno
Tassisti in lotta contro gli abusivi
Troppa concorrenza sleale: la categoria chiede controlli alle autorità

di CRISTIANA VALLARINO

Sono venti i tassisti a Civitavecchia, su una popolazione di circa cinquantamila residenti, più il passaggio dei turisti. Un gran bel lavoro, quindi, verrebbe da pensare. Macché: i titolari di licenza (l’ultima è stata concessa nel ’99), tutti abbastanza giovani, con un’età media che non arriva a quaranta anni, riescono appena a sopravvivere. E, di contro, sono parecchi i cittadini che si lamentano perché, specie in estate, trovare un taxi è un’impresa.
Una situazione assurda che sta esasperando i venti autisti di auto pubbliche, ormai tutti artigiani in proprio (solo uno fa parte della Cotaci). I motivi? Abusivismo e concorrenza sleale, scarsa informazione e disinteresse (finora) da parte delle autorità, sia comunali che delle forze dell’ordine.
«Oggi, una "normale" giornata d’inverno, avrò fatto due corse, incassando dieci, quindici euro - racconta Leonardo Civero, in fila con i colleghi davanti alla stazione ferroviaria -. E come me gli altri. D’estate, da maggio a settembre, va meglio, certo: se così non fosse come vivremmo? Però, anche con la stagione dei crocieristi, non siamo certo noi locali a guadagnarci. Sotto le navi, regolarmente, arriva gente da fuori: ci sono le agenzie che gestiscono tutto. E a noi toccano solo i turisti che per caso escono dal tutto compreso e si rivolgono a noi». Ma l’altro problema, come evidenzia Cristiano Palombi, sono gli abusivi (forestieri ma anche del posto) e i loro "collegamenti" in loco. «Raramente, specie in inverno, si rivolgono a noi alberghi e supercarcere, che potrebbero dare parecchio lavoro adesso che coi passeggeri dei traghetti e coi militari si lavora poco - spiega -. Chiamano "macchine di fiducia", spesso senza licenza. E poi, basta andare a piazzale degli Eroi, per vedere le appariscenti auto abusive che raccolgono i turisti senza che nessuno controlli».
I tassisti, colpiti anche dalle lamentele dei cittadini che chiedono un servizio più presente, si stanno organizzando: l’estate prossima avremo su piazza almeno un paio di macchine, sempre presenti. E poi, adesso, finalmente (il consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno giovedì) c’è la convenzione col Pincio per praticare una tariffa unica e fissa ai residenti: 5 euro se la corsa inizia in uno dei due parcheggi, stazione e largo Monsignor D’Ardia, 6 se si vuole il taxi a domicilio. Di solito, la tariffa a tassametro è un euro a chilometro, più eventualmente il tempo. Ma non è tutto: grazie all’interessamento del consigliere Enrico Zappacosta, partirà un tavolo di confronto fra Authority, Capitaneria di porto, sindacati, lavoratori e Comune per risolvere i vari problemi della categoria. Anche quelli pratici, come la presenza sull’elenco telefonico dei numeri dei posteggi («non ci sono 26121 e 24251, c’è quello della Cotaci che, però, ormai ha in forza un solo taxi con licenza») e lo stato di abbandono in cui versano. «Siamo in una terra di nessuno - si lamentano alla stazione - il telefono è in balìa di chiunque passa, sta sull’edificio di proprietà delle ferrovie, mentre le auto sostano sulla strada del Comune».