Marted 11 Novembre 2003
 Il “commissario Veltroni” potrà ...

di CLAUDIO MARINCOLA

Il “commissario Veltroni” potrà realizzare parcheggi, ampliare quelli già esistenti, chiudere le strade e le piazze trasformandole in isole pedonali. Potrà installare telecamere, ampliare, anche dilatare se occorre, la zona a traffico limitato. Potrà fare questo e altro ancora. E potrà farlo in tempi brevi, saltando vincoli e passaggi obbligati. «Facciamo in fretta», Storace esorta i suoi assessori: non sarà lui, il presidente-governatore a fermare il sindaco-commissario. Si è lavorato intorno allo stesso tavolo , sullo stesso testo varato a Milano, riammodernandolo: Roma avrà più poteri. Sì, ma quando?
Venerdì prossimo (o tutt’al più l’altro ancora) la giunta regionale voterà la delibera che spiana la strada al decreto della Presidenza del Consiglio e alla successiva ordinanza della Protezione civile. Restano da limare alcuni «piccoli particolari» che però tanto piccoli non sono. Sia chiaro, l’intesa non c’è ma si troverà, perché il clima è cambiato e perché il traffico è un nemico comune, e tutti ora remano nella stessa direzione. I due assessori ai Trasporti, Giulio Gargano e Mario Di Carlo stanno pazientemente tessendo una tela nella quale a un certo punto credevano in pochi. La Regione Lazio ha emendato l’ultima bozza che sarà trasmessa tra oggi e domani per conoscenza ai colleghi capitolini.
Non tutte le richieste del Comune sono state accettate: ci sono tanti sì e qualche no. Sì a che il sindaco richiami in servizio gli agenti in congedo della polizia municipale per farne degli ausiliari; sì perché si realizzino i “corridoi della mobilità”, ovvero le strade di rapido scorrimento con relativi nodi di interscambio. La Pisana è disposta, insomma, a spogliarsi di alcune proprie prerogative come ha già fatto la Lombardia per Milano tre anni fa e un anno fa la Sicilia per Palermo e Catania. La Regione Lazio lo farà senza rinunciare tuttavia ad alcune funzioni che pure il Comune di Roma avrebbe gradito per sé.
A cominciare dal punto più discusso: sui parcheggi dovranno esprimersi con parere vincolante i municipi. Che vuol dire continuare a fare i conti con i minisindaci del centrodestra, gli stessi che in un passato neanche troppo lontano contro i box alzavano le barricate ed erano disposti ad incatenarsi. Altro nodo: il sindaco potrà disciplinare la mobilità sulle strade urbana ma non potrà “allargarsi”, come pure aveva richiesto, alla rete extraurbana e autostradale. Storace lo stopperà al Grande raccordo anulare?
Altro punto non condiviso resta il ruolo degli ausiliari: il Campidoglio, che ritiene questa questione vitale, chiedeva per gli ausiliari la possibilità di elevare multe «concernenti la sosta», dunque anche la rimozione dei veicoli che intralciano. Non se ne parla. L’unica concessione potrebbe riguardare le zone strettamente confinanti con le strisce blu. Niente da fare anche per i controllori dell’Ama e per quelli di Trambus. Anche a loro il Comune voleva dare il blocchetto delle contravvenzioni affidandone il coordinamento al comandante dei Vigili urbani. Idem, negativo, circa la possibilità di conferire al sindaco «le funzioni di coordinatore e organizzatore degli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici». Sì, invece, alle ”pistole sparamulte”, un tormentone che risale al ’92.
Nuovi poteri, insomma ma non troppo “speciali”, non quanto Veltroni avrebbe voluto. Saranno importanti ma senza virtù taumaturgiche: la bacchetta magica non esiste. Alcune richieste, inoltre, erano in contrasto con il codice della strada o in conflitto con leggi statali. L’acquisto di autobus a due piani, ad esempio; ma alcuni sono stati già messi in servizio, turistico, con targa Parigi per l’impossibilità di immatricolarli in Italia. Oppure gestire senza un accordo congiunto le varie fasi di realizzazione della Metro C bypassando «addirittura» il ministero alle Infrastrutture. Un altro no è arrivato alla richiesta di «adottare misure urgenti per migliorare l’efficienza dei servizi di noleggio con conducente per trasporto di persone e per il servizio di piazza con autovetture o taxi». Avrebbe voluto dire concedere una deroga al regolamento che la Regione Lazio sta per delegare alla Provincia. Chiuso un fronte se ne sarebbe aperto un altro: troppo anche per un commissario.