Giovedi 4 Dicembre 2003
Taxi, sciopero sospeso in extremis
E il Comune si impegna alla lotta all’abusivismo e per le corsie preferenziali

di CLAUDIO MARINCOLA


Rientra in extremis lo sciopero che i tassisti romani avevano proclamato per oggi. L’accordo per una sospensione dell’agitazione (se ne riparlerà tra due mesi) è stato trovato ieri sera intorno ad un documento che impegna il Comune di Roma ad attuare entro 60 giorni i punti previsti in un precedente protocollo. L’intesa rilancia il dialogo tra l’amministrazione e una delle categoria più “calde”, in un momento particolare per le relazioni sindacali nel settore trasporti.
L’incontro ha infatti raggiunto momenti di tensione molto alti. «Questo è l’ultimo sciopero che annunciamo in anticipo, il prossimo lo faremo e basta», aveva minacciato, prima di sedersi al tavolo, Carlo Bologna, presidente dell’Ait, allineandosi di fatto alle posizioni dei ribelli di Milano. Nella capitale l’agitazione era stata indetta all’unanimità da tutte le sigle, dalle 8 alle 22.
Un giorno intero senza taxi. Scongiurato grazie alla mediazione dell’assessore alla Mobilità Mario Di Carlo. Che al termine dell’incontro, che si è svolto negli uffici del VII Dipartimento ed è durato 3 ore, ha commentato: «Sono molto soddisfatto, ringrazio i tassisti per il senso di responsabilità dimostrato». «Molto è stato fatto - ha proseguito - altro c’è da fare, speriamo di continuare a lavorare in modo costruttivo e sereno». Parole che riflettono uno stato d’animo ma non danno il senso del clima incandescente in cui si è svolta la trattativa. Più importanti ancora dei punti previsti nel protocollo d’intesa, era infatti la legittimazione della commissione consultiva chiamata a sedersi al tavolo. Dal quale rischiavano di restare escluse per sempre sigle considerate dal ministero dei Trasporti «scarsamente rappresentative». Da qui uno scontro nello scontro, che ha diviso il sindacato prima di arrivare ad una richiesta congiunta: il ripristino delle vecchie rappresentanze.
Sgombrato il campo (per il momento) dalla controversia più spinosa la situazione s’è sbloccata. Ed è arrivato il documento firmato da Di Carlo, disposto al dialogo anche quando la temperatura è salita e lo sciopero sembrava davvero irrevocabile. In calce l’elenco di tutte le sigle: Ait, Unica Cgil, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Claai, Casartigianato e Cna. L’impegno del Comune riguarderà le corsie preferenziali (9 km sulla Tiburtina, 12 sulla Palmiro Togliatti); la lotta a sosta selvaggia e all’abusivismo e la ristrutturazione delle piazzole con il ripristino delle colonnine. Va avanti intanto la realizzazione del numero unico in attesa che venga espletato il bando dall’Atac.
Un sospiro di sollievo per l’esito della trattativa lo ha tirato ovviamente il sindaco Veltroni. «Tra le decisioni assunte - ha detto il primo cittadino - voglio sottolineare i provvedimenti per combattere l’abusivismo, specialmente a Fiumicino e a Termini, e la ricollocazione dei telefoni per chiamata diretta. Ma anche quelle legate alla Commissione consultiva che sarà la sede per affrontare, in uno spirito di dialogo e concertazione, tutte le problematiche legate al miglioramento della qualità del lavoro e del servizio per i cittadini romani e per i turisti, che hanno bisogno di una sempre maggiore efficienza.
Il riferimento del sindaco al monitoraggio delle colonnine telefoniche ai parcheggi dei taxi non è casuale. Proprio ieri, l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali ha diffuso i risultati di un’indagine che ha dato esiti disastrosi. Su 100 telefoni 23 non sono attivi o non funzionano. La verifica è stata condotta su 52 delle 141 colonnine esistenti, prese dall’elenco delle “Paginebianche”, relative ad altrettanti posti di stazionamento. «Per noi non è una novità - commenta Nino Cirulli, presidente regionale della Claai - la maggior parte sono fuori uso, nessuno paga più il canone, quelle che funzionano è perché le abbiamo riparate noi».