Giovedi 24 Luglio 2003
Per chi usa il treno neppure i carrelli Gli albergatori: «Solo un caso se si è rotta l’aria condizionata»

di CLAUDIA GRANDI


Dalla stazione ai taxi, dai ristoranti agli alberghi: la serie di inconvenienti capitati al giornalista Paolo Brosio (rimasto a piedi in stazione con sette valige al seguito; senza aria condizionata nella sua camera d'albergo e senza niente da mettere sotto ai denti) sono solo frutto di una serie di casualità o, invece, sono la spia di una scarsa attitudine di Ancona ad accogliere i "forestieri"? Facendo una piccola indagine sembra purtroppo che sia la seconda ipotesi a prevalere. La stazione, anzitutto: la sede di Ancona, capoluogo di regione e città che punta a riconquistare una vocazione turistica, non è dotata di un servizio di portabagagli.
«Fino a qualche tempo fa - spiega Sandro Bianchini, responsabile dell'assistenza clienti della Rti - c'era una cooperativa di facchini che si occupava del trasporto bagagli. La richiesta, però, non era proporzionata alle spese e così, ora, il servizio non esiste più». Non solo: alla stazione di Ancona mancano addirittura i carrelli portabagagli presenti nella maggior parte delle stazioni di tutto il mondo. E così, chi ha più di una valigia con sé, deve affidarsi solo ai propri muscoli. «A differenza di tante altre città - prosegue Bianchini - ad Ancona funzionano però una scala mobile e un ascensore. Certo, per un capoluogo di regione, il servizio andrebbe migliorato».
Dalla stazione ai taxi. E qui, di nuovo, un'amara sorpresa. Ad Ancona, ancora, manca il servizio di radio-taxi che da molti anni, ormai, è operativo in tantissime città. Grazie al radio-taxi chi cerca un mezzo può chiamare un centralino e, anche nel caso in cui in quel momento tutte le auto siano impegnate, viene messo in “lista d'attesa” finché non se ne libera una. «Ci stiamo lavorando da mesi - spiega Alessandro Molitari della Cna-trasporti - In ogni caso ad Ancona i tempi di attesa sono pressoché nulli. Per di più è raro che in stazione, così come negli altri punti di sosta (piazza Roma, porto, ospedale di Torrette, ndr) non sia presente almeno un'auto». Ma se i 6-7 taxi in turno (su un totale di 30) sono occupati, come può fare un turista? «Nei punti di sosta ci sono dei telefoni con cui chiamare un taxi - dice Molitari - ma se tutti i mezzi sono impegnati, non resta che ritentare».
Fin qui, dunque, sembra che il caso non abbia avuto un ruolo nella disavventura anconetana di Brosio: quanto agli alberghi, invece, c'è chi pensa che il giornalista sia stato sfortunato. «Da quando le Muse hanno riaperto - spiega Paolo Lucconi della “Ancona hotels” - tanti personaggi noti sono arrivati in città e nessuno si è mai lamentato. La maggior parte degli hotel hanno l'aria condizionata e se si ordina da mangiare è raro che, anche in assenza di ristorante, non si riesca a trovare qualcosa». Ma non tutti la pensano così: Bernardo Marinelli, Confesercenti, si schiera dalla parte di Brosio. «Ha tutte le ragioni per lamentarsi - dice - In quanto a ricettività siamo messi male: vanno costruiti nuovi alberghi e quelli che ci sono vanno rimodernati; i taxi sono pochi. La verità è che per chi viene da fuori non c'è una risposta adeguata». E per agosto, dice Marinelli, le cose peggioreranno. «Anche quest'anno - spiega - non riusciremo a dare l'immagine di una città turistica: molti esercizi rimarranno chiusi. Forse un po' colpa nostra». E se sul “riparare («Lo inviterò una seconda volta ad Ancona per visitare la città», dice), quanto alle critiche annuncia che l'amministrazione sta lavorando per migliorare. «Nasceranno due nuovi alberghi di qualità - dice -, al Metro e all'ex Onmi. Quanto ai taxi è da 10 anni che spingiamo per avere il radio-taxi. Ancona può e deve migliorare l'offerta complessiva».