Processo lampo con il rito abbreviato per i quattro banditi romani accusati
di aver ucciso un anno fa l'agente scelto della polizia stradale Luca Benincasa.
Una rapina messa a segno in Toscana rimasta famosa per la fuga in taxi in Umbria
e per la barbara uccisione del poliziotto. Prima dell’abbreviato, però, uno
dei banditi sarà sottoposto ad una perizia psichiatrica per stabilire se sia
capace di intendere e di volere. Lo ha deciso il gip del tribunale perugino,
Marina De Robertis, accogliendo la richiesta degli avvocati difensori. In
particolare l'avvocato Gian Antonio Minghelli che assiste Roberto Giuliani ha
depositato un elaborato di un consulente di parte che ha stabilito che Giuliani
è affetto da schizofrenia. E lo sarebbe stato anche al momento del colpo.
Su questa base il legale ha chiesto e ottenuto dal giudice che il suo assistito
venga processato con il rito abbreviato condizionato all'accertamento sulla
sanità mentale. Gli altri imputati per i quali il pm Gabriele Paci aveva
chiesto il rinvio a giudizio sono Walter Bucciarelli, 40 anni, Innocenzo Pacelli
di 26 e Marco Silvestri di 40 tutti laziali.
Insieme a loro è imputato anche Bruno Costantini che deve rispondere solo di
favoreggiamento. Per gli altri l'accusa è di omicidio, tentato omicidio,
rapina, furto delle auto usate dalla banda per la fuga e detenzione illegale di
armi. L'incarico al perito psichiatra sarà affidato il prossimo 25 marzo dal
giudice. Per l'11 giugno è invece fissata la discussione del processo.
I fatti avvennero sul raccordo autostrale Perugia-Bettolle. L'auto civetta con a
bordo Benincasa e l'ispettore Lamberto Crescentini tentò di fermare il taxi
bianco per contestargli l'eccesso di velocità. L'auto con a bordo la banda che
aveva appena rapinato la filiale di Camucia del Monte dei Paschi di Siena non si
fermò, partirono alcuni colpi di pistola che raggiunsero Benincasa alla nuca
uccidendolo e ferirono gravemente Crescentini.
I.Carm.