Gioved 3 Aprile 2003

I 38 conducenti, al contrario dei colleghi, devono effettuare la corsa aeroporto-Roma e rientrare senza clienti
Tassisti in guerra con la Capitale
Fiumicino, sit-in davanti al Comune: chiedono la “reciprocità"

di UMBERTO SERENELLI

Tassisti contro. Quelli che operano nel comune di Fiumicino sono in aperto contrasto con i colleghi romani, ai quali hanno praticamente dichiarato guerra. Per protestare contro lo slittamento dell'accordo di "reciprocità", i 38 tassisti del Comune costiero hanno quindi dato vita a un sit-in davanti alla nuova sede comunale di via Portuense, sulla cui facciata sono stati affissi striscioni di protesta. «Il protocollo di intesa per la reciprocità - spiega Alessio Dimitri, presidente del Consorzio Taxi Tirreno - Roma non intende firmarlo e l'amministrazione di Fiumicino non sollecita con necessaria insistenza la chiusura della vicenda. Questo stato di incertezza quindi continua a permettere ai tassisti capitolini di trasferire passeggeri da Fiumicino aeroporto a Roma e viceversa, mentre noi purtroppo non possiamo fare altrettanto e ci dobbiamo quindi limitare alla corsa aeroporto-Roma e rientrare scarichi altrimenti rischiamo sanzioni».
Gli infuriati proprietari di licenze rilasciate dall'amministrazione dell'ex XIV circoscrizione chiedono alla «polizia municipale di intervenire nei confronti delle auto bianche romane con il ritiro del libretto di circolazione» in attesa della firma del protocollo di reciprocità. Una vicenda dai chiari contorni di un giallo e stando a quanto recita la legge, il comune su cui sorge l'aeroporto deve «raggiungere un accordo con il comune capoluogo».
«Questo passo l'amministrazione di Fiumicino l'ha compiuto - precisa il sindaco Giancarlo Bozzetto - ma è Roma che non mostra alcuna intenzione di definire l'accordo per chiudere definitivamente la vicenda. Mi sono quindi impegnato a risollecitare il Campidoglio per la sigla dell'accordo interportuale di reciprocità. Con il direttore dello scalo poi verificare l'organizzazione del lavoro con i turni al "polmone" taxi al Leonardo da Vinci». Il primo cittadino si è anche impegnato nell'individuare un'area sosta autonoma per i 38 taxi di Fiumicino, che presumibilmente dovrebbe sorge in via Foce Micina. «La verità - precisa Emilio Patriarca, presidente della Autotrasporti pubblici non di linea del comune di Fiumicino - è che le associazioni di categoria romane, circa una ventina, hanno sempre ostacolato l'attivazione della reciprocità tra Fiumicino e Roma, in quanto l'applicazione riduce il lavoro dei 5.823 taxi romani. Non siamo d'accordo perché i nostri 38 tassisti finirebbero per essere una goccia del mare di lavoro prodotto dall'aeroporto».
Nella vicenda si inserisce il nuovo regolamento della Provincia, alla quale la Regione ha trasferito le competenze di trasporto pubblico e non di linea. «Gli effetti nefasti dell'atto illegittimo adottato dalla Provincia - precisa il consigliere provinciale Mauro Pica Villa (Verdi) - sono già operativi e rendono di fatto difficile raggiungere qualsiasi accordo previsto fra i comuni di Fiumicino e di Roma. I tassisti del Comune costiero devono quindi sapere la verità».