Venerdi 18 Ottobre 2002

LE REAZIONI

Gli albergatori: così scappano i turisti
Confcommercio: «Dopo l’11 settembre un nuovo balzello sarebbe rovinoso»

«Saremmo contrarissimi all’introduzione di balzelli, contributi o tasse a carico dei turisti pure in periodi molto più floridi e positivi di questo per il nostro settore - dice Giuseppe Roscioli come presidente degli Albergatori romani dell’Apra-Confcommercio -, e a maggior ragione in una fase tanto pesante, difficile, impegnativa come quella che stiamo attraversando anche a Roma dall’11 settembre di un anno fa, addebitare ai turisti anche soltanto un minimo esborso forzoso in più, potrebbe avere conseguenze di segno esclusivamente negativo per il nostro settore e di lì anche per tutta l’economia romana, che è tanto debitrice del turismo».
Tutto sommato, la doppia tassazione sul soggiorno e sull’accesso nel centro storico dei turisti non sembra di entità statosferica. Anzi, appare limitata quanto la spesa di una corsa in taxi. «Non è questo il giusto metro di giudizio - insiste il dottor Roscioli - perché bisogna tener conto delle “condizioni concorrenziali" nelle quali l’industria turistica romana affronta la competizione con le altre metropoli europee». Seppur di modesta entità, dunque, quei 5 euro di cui si parla potrebbero far pendere il piatto della bilancia di un tour operator o di un turista verso Londra, Parigi o Madrid, anzichè verso Roma? «Esattamente - spiega Roscioli - perché se questa somma “pesasse" solo su singoli turisti finirebbe per essere riassorbita in qualche modo. Viceversa, quando parliamo di “pacchetti turistici", cioè di viaggi e di soggiorni collettivi, anche quella cifra in apparenza modesta assumerebbe una rilevanza comunque deterrente in termini di minore concorrenzialità». E tuttavia chi ha qualche annetto sulle spalle ricorda una tassa di soggiorno a Roma. «Verissimo, ma già allora non funzionava affatto - dice il presidente dell’Apra-Confcommercio romana - giacché avrebbe dovuto favorire lo sviluppo turistico, quella tassa. Invece al turismo di quei soldi arrivava ben poco. Se qualche metropoli straniera richiede contribuzioni simili, attualmente, vanno a finanziare iniziative di sviluppo». Se Roscioli è contrario a “tasse di soggiorno" e a “tariffe d’accesso" al centro storico, l’albergatore Pino Canfora, esponente della Confesercenti romana e tour operator - ne è persino allarmato. «Se si vuol ferire il settore turistico romano con misure autolesionistiche, ben vengano le tasse a carico dei turisti. Confido tuttavia che proposte del genere non passino mai. Chi le ha decise? Con chi sono state concertate? Sarebbero una iattura. Capisco che le casse comunali sono vuote. Ma uccidendo il turismo resteranno così».

C. R.