Venerd 5 Aprile 2002

La sparatoria di Corciano. Un incensurato ha ospitato i latitanti: in casa aveva anche una parte della refurtiva rapinata alla banca di Camucia
Le impronte incastrano il killer del poliziotto
Erano sulle armi ritrovate. Di Ardea e Tivoli gli altri due banditi, arrestato un complice

di MARCO DE RISI

C’erano le impronte di
almeno due dei banditi in fuga dopo la rapina a Camucia sulle armi ritrovate dalla Polstrada il giorno di Pasqua, in uno zainetto abbandonato a Montone. Si tratta di un revolvere e di una mitraglietta di marca "Skorpion". E le stesse impronte sarebbero state trovate dalla polizia Scientifica dentro al taxi usato per la fuga. Sono questi alcuni degli elementi raccolti dalla polizia che sta facendo terra bruciata intorno agli ultimi due ricercati del commando omicida della Perugia-Bettolle. Gli investigatori della squadra mobile di Roma e Perugia, coordinate rispettivamente da Nicolò D'Angelo e da Piero Angeloni, avrebbero accumulato comunque molte altre prove sulle responsabilità delle belve che hanno ucciso a colpi di pistola l'agente scelto Luca Benincasa, 28 anni e ferito in modo grave l'ispettore Lamberto Crescentini della Stradale di Perugia il 22 marzo scorso.
Della banda oltre a Marco Silvestri, il tassista che era alla guida del taxi su cui i banditi fuggivano e a Walter Bucciarelli, accusato di essere il killer di Benincasa, i due già finiti in manette fanno parte anche due latitanti: Innocenzo Pacelli, 26 anni, residente a Villa Adriana, a Tivoli e Roberto Giuliani, 39 anni, di Ardea. Gli uomini della Mobile, in questo caso guidati da Maurizio Improta e coordinati dal magistrato perugino Gabriele Paci, sono arrivati già per due volte ad un soffio dal catturarli. Hanno individuato due covi, un’abitazione ad Ardea e un residence sulla Pontina dove Pacelli e Giuliani s’erano volatilizzati da poche ore.
I ricercati hanno precedenti specifici per rapina. Un fascicolo penale il loro alto un palmo, zeppo di reati ma che comunque non sono bastati per evitare che circolassero a piede libero. Uno di loro, insieme a Walter Bucciarelli, avrebbe sparato contro i poliziotti. Secondo quanto risulta alla polizia Roberto Giuliani - che avrebbe trascorso un periodo nel manicomio criminale di Aversa - e Walter Bucciarelli sarebbero stati complici proprio in alcune rapine nell'Umbria e in Abruzzo. I due "pendolari" del crimine sono stati anche arrestati proprio per questi assalti.
Ieri l'inchiesta ha registrato un altro arresto, quello di Bruno Costantino, 37 anni, di Torvajanica, per ricettazione e favoreggiamento. La polizia ha trovato nella sua abitazione di via degli Argonauti 5, 6.000 euro del colpo fatto il 22 marzo scorso dal commando a Camucia, in provincia d'Arezzo, al "Monte dei Paschi di Siena". Poco dopo, su un tratto della Perugia Bettolle, i quattro aprirono il fuoco contro la pattuglia della Stradale che aveva intimato l'alt solo per contestare all'autista del taxi l'eccesso di velocità. Bruno Costantino era stato ascoltato più volte dagli investigatori in quanto amico di Bucciarelli. L'uomo s'era dichiarato estraneo all'omicidio e aveva promesso di collaborare per rintracciare i criminali. Invece, ieri s'è registrato il colpo di scena con il ritrovamento della refurtiva a casa sua. La polizia ha anche fornito maggiori dettagli sulle armi usate dai quattro.