Venerd 11 Ottobre 2002

Ecco il taxi più caro di Rieti:
270 per andare a Fiumicino

di PAOLO RICCI BITTI

Il taxi da temere è il monovolume chiaro Ulysse con la scritta — appunto — "Radiotaxi". In guardia quando alla guida c’è Pietro Valeri, da non confondere con il figlio a cui risultano intestate le ricevute rilasciate ai clienti. Ecco Giuseppina Palumbo, di Grottaglie, che qualche settimana fa chiese di essere accompagnata da un albergo del centro all’ospedale De Lellis (5 chilometri) qualche minuto prima delle 7: «Sa - dice - ero con una mia parente da ricoverare e lì per lì non ho voluto fare questioni, ma 35 euro mi sono sembrati troppi. Così ho poi presentato un esposto al sindaco: la vostra città è molto carina, ma non lascia un bel ricordo a chi viene vessato in questo modo». Ancora peggio è andata all’atleta norvegese Stephan Holm: il 10 settembre scorso il saltatore si è fatto portare dal centro storico di Rieti fino all’aeroporto di Fiumicino. Partenza sempre verso le 7 e spesa finale di 270 euro. Duecentosettanta? Sì, 270 (vedi in alto). E ancora, nell’estate 2001: per la tratta Rieti-Monticchio (7 km) sono stati spesi da un’altra turista 58mila lire. Stesso tragitto il giorno dopo, alla stessa ora pomeridiana, ma con un altro taxi: 28mila lire. Fanno fede le ricevute allegate all’ennesimo esposto presentato in Comune. Pietro Valeri dice ai clienti, basiti, di applicare le tariffe e di seguire il tassametro, ma chissà perché nessuno (a Rieti e oltre) è caro come lui. Per Rieti-Fiumicino i suoi tre colleghi reatini chiedono meno della metà e del resto il 4994 e il 3570 di Roma prendono al più (anche di notte) 150 o 160 euro.
Domanda: a che servono gli esposti (mica uno, tanti) ammassati in Comune?
Consiglio (lo stesso che danno ai clienti i portieri degli alberghi quando vedono avvicinarsi l’auto di Pietro Valeri): contrattare sempre in anticipo il costo della corsa.