Sabato 2 Marzo 2002

Zoppini: «Soprattutto di notte impossibile usufruire del servizio». Albonetti: «Prendiamo esempio da Livigno»
Taxi “vietato”, il turista va a piedi
Albergatori infuriati: «Che figuracce con i clienti, proviamo con la navetta»

di MARCELLO PAGLIARI

«Ma come è possibile che in una città turistica non ci sia un taxi?». Lo ripetono da tempo gli operatori turistici della spiaggia di velluto difronte alle proteste dei loro clienti quando si recano presso le portinerie o dai titolari dei ristoranti per chiedere un taxi specialmente nelle ore notturne. Un danno di immagine non indifferente per la cittadina che, a rigor di logica, non dovrebbe per nulla avere problematiche di questo genere. «Un handicap che ci portiamo dietro da anni — spiega il presidente della cooperativa Alberghi e Turismo Adriano Zoppini — che certamente non ci fa fare bella figura con la clientela. Anche se è vero che i taxi lavorano nelle ore diurne, non sempre è possibile averli negli orari desiderati per i clienti che devono recarsi ad esempio alla stazione o all'aeroporto». Alcuni alberghi utilizzano mezzi propri per accompagnare la clientela risolvendo così solo una piccola parte del problema. E di notte? «Negli orari notturni la questione — riprende Zoppini — diventa quasi drammatica. Dopo la mezzanotte è impossibile godere del servizio taxi, semplicemente perché i taxi non ci sono. Non sono pochi infatti i turisti che a quell'ora escono dai ristoranti e devono tornare in albergo o magari recarsi in qualche altro locale. Gli stessi operatori, anche se volessero, nel corso della notte non sono in grado di accompagnare i clienti perché nelle strutture è presente poco personale e l' albergo non può essere lasciato sguarnito».
Tra le proposte lanciate da Zoppini quella di creare ad esempio una turnazione tra i tassisti, magari anche con incentivi dell'Amministrazione comunale se ve ne è la possibilità. «Il tassista — afferma il presidente nazionale Assohotel Claudio Albonetti — è un piccolo imprenditore con tutte le conseguenze del caso e la problematica che investe questa categoria riguarda l'intere cittadina, non solo chi è direttamente interessato. Purtroppo è vero sono pochi e spesso non ci sono». Albonetti ricorda che non è in discussione la qualità del servizio bensì il suo eventuale potenziamento con eventuali soluzioni alternative. «In altre località turistiche le Amministrazioni concedono permessi, anche stagionali, sul modello del bus navetta a prezzo fisso. La sperimentazione fatta ad esempio a Livigno, che ha dato buoni risultati, vede ad esempio piccoli bus a 9 posti circolare in continuazione per la cittadina collegandone i vari punti. Questi mezzi si fermano a chiamata, quindi è sufficiente trovarsi lungo il suo percorso. Non si tratta di un servizio di scarsa qualità ma di alto livello». Il presidente Assohotel sottolinea inoltre che attraverso questa soluzione, che non prevede costi elevati, verrebbe data una risposta anche ai disservizi del trasporto pubblico.

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