Mercoledi 30 Ottobre 2002

TRAFFICO

«Liberiamo le corsie preferenziali»
Manifestazione dei tassisti in via Veneto oggi alle 13: «Sono una giungla»

Lo slogan della manifestazione di oggi potrebbe essere questo: cor-sia li-be-ra, cor-sia li-be-ra. Perché i tassisti continuano a ripeterlo agli amministratori e ai vigili di questa città: le corsie sono riservate ai mezzi pubblici, ai taxi, ai mezzi di soccorso. Ma che ci stanno a fare tutti quei furgoni e quelle auto lungo le corsie di via Veneto, corso Vittorio, via Nazionale, via dei Fori Imperiali, via Nomentana? Per dimostrarlo i tassisti (Unica-Cgil) si danno appuntamento alle 13 sulla corsia di via Veneto, trecento metri da Porta Pinciana a piazza Barberini, «regolarmente occupata da noleggiatori abusivi, camion che scaricano la merce davanti ad alberghi e ristoranti, auto e motorini», dicono i tassisti.
La Questura, ieri l’altro, ha fatto sapere ai tassisti che però sono autorizzati solo a manifestare sulla piazza. Fermi. Senza fare un passo, senza percorrere un metro.
Ci saranno cartelloni e striscioni in italiano e in inglese, «per spiegare ai turisti quello che sta succedendo - dice Nicola Di Giacobbe, responsabile di Unica - e come difendersi dagli abusivi». Una scritta chiara e semplice come questa: "Il taxi prendilo al posteggio". Un messaggio per evitare che il tassista arrivi dal turista con un tassametro da capogiro.
Queste le condizioni di alcune corsie preferenziali. Sulla Prenestina è possibile percorrere pochi metri in entrata e in uscita dalla città. In via dei Fori non c’è più nemmeno la segnaletica stradale. Via Veneto è il parcheggio di furgoni e noleggiatori abusivi (a Roma ci sono 980 regolari noleggiatori con conducente, «ma ce ne sono altri 2.500 abusivi perché circolano con la licenza rilasciata da altri Comuni»). In via Labicana è occupata da cantieri e lavori stradali infiniti. Le corsie di via Candia, via Tiburtina «sono state praticamente cancellate». «La mancanza di corsie preferenziali e dei controlli sulle poche fa lievitare l’attesa e il costo del tassametro», spiega il sindacalista.

Be.Pi.