Martedi 24 Dicembre 2002

Le vetture non ecocompatibili all’interno dell’anello ferroviario sono 410 mila. Nei week-end potranno circolare anche le macchine storiche, comprese le 500
Auto non catalitiche, via libera nei fine settimana
Nuova delibera di Giunta: dal primo gennaio scatterà solo lo stop feriale per i veicoli dei residenti

di ELISABETTA CANTONE

Tutti i giorni tranne i weekend e i festivi. Signori, si cambia: a differenza di quanto stabilito precedentemente le auto non catalitiche dei residenti avranno libero accesso all’interno dell’anello ferroviario. Ma, dal primo gennaio 2003, il divieto scatterà anche per loro durante la settimana.
Una decisione che era nell’aria da tempo, annunciata qualche mese fa dal responsabile capitolino alla Mobilità Mario Di Carlo e poi accantonata in seguito alle perplessità espresse dal suo collega all’Ambiente Dario Esposito: «Il blocco alle non catalitiche all’interno della città consolidata - aveva sottolineato in quell’occasione - è uno dei cambiamenti esaustivi e strutturali per la lotta all’inquinamento». Dati alla mano, a supporto della sua tesi Esposito aveva spiegato: «Da quando il provvedimento è entrato in vigore per i non residenti, nel luglio scorso il benzene è sceso al di sotto dei 10 microgrammi per metro cubo e le polveri stanno notevolmente migliorando».
Una posizione in qualche modo in contrasto con la delibera approvata ieri nella Sala delle bandiere. Anche se su un punto Di Carlo concorda: «Da 15 anni ormai è noto che è proprio nel fine settimana che si registra l’abbattimento di benzene e polveri più consistente». Già, ma come la mettiamo con lo spirito che caratterizza le domeniche ecologiche? Il Campidoglio ha annunciato che Roma andrà avanti comunque, nonostante il fatto che per questo tipo di iniziative il ministero dell’Ambiente non garantisce più copertura finanziaria. Ieri, invece, ha fatto scattare il semaforo verde per le non catalitiche, proprio durante i weekend.
Precisa l’assessore alla Mobilità: «Nessuna inversione di rotta. Così com’era quel provvedimento, frutto di un pacchetto di inziative prese per combattere l’inquinamento nel Piano generale del traffico urbano del ’99, non teneva conto del fatto che i residenti non possono scegliere se entrare o meno all’interno dell’anello ferroviario, perché ci vivono. Di conseguenza hanno solo due strade davanti: buttare via l’auto e usare i mezzi pubblici o rottamarla e comprarne una nuova.
Personalmente sono contrario a questa seconda ipotesi: a Roma ci sono già 894 auto per ogni mille abitanti, aumentarle sarebbe paradossale. Inoltre negli ultimi mesi ho ricevuto qualcosa come 10mila lettere di protesta: tutta gente che usa raramente l’auto, soprattutto gli anziani. Se avessimo lasciato le cose com’erano li avremmo penalizzati».
Sono 410mila le auto non ecocompatibili all’interno dell’anello ferroviario, fanno sapere dal VII dipartimento: 303 a Roma e 107 in provincia. Di queste, in base ai permessi rilasciati per la Ztl, 22mila all’interno del centro storico. A partire dalla mezzanotte del 31 dicembre nessuna di loro potrà circolare nella città consolidata. Chi è in attesa del contributo per trasformare l’auto in Gpl o a metano (304 euro sui circa 600 del costo complessivo) dovrà pazientare ancora un po’: i 4 milioni e mezzo di euro di incentivi del governo non sono ancora disponibili.
Tornando al blocco: il divieto non riguarderà i mezzi adibiti al trasporto di minorati fisici autorizzati, i servizi di polizia, emergenza, soccorso e di pronto intervento per acqua, energia elettrica, gas, telefoni. Ancora: il trasporto collettivo pubblico e privato, taxi e vetture da noleggio con conducente, veicoli targati corpo diplomatico e Stato del Vaticano, mezzi dell’Ama, cortei funebri, medici in servizio di emergenza. Oltre ai residenti, nelle giornate di sabato, domenica e durante i festivi infrasettimanali potranno circolare anche le auto storiche. Comprese le amatissime Fiat 500 che circa duecento romani non hanno nessuna intenzione di abbandonare al loro destino.