Marted 26 Marzo 2002

L’agguato è avvenuto venerdì scorso a Perugia. Secondo gli investigatori lui era alla guida dell’auto e ora potrebbe rivelare chi sono gli altri banditi
Si arrende il tassista del commando
Era ricercato per la sparatoria nella quale è stato ucciso un poliziotto della Stradale

di MARCO DE RISI

E' circondato da un nugolo d'agenti Marco Silvestri, 40 anni, che quasi di peso viene portato negli uffici della Mobile nella Questura di via San Vitale. S'è costituito da qualche minuto.
Sono le 10 del mattino, quando il tassista che sarebbe implicato nell'esecuzione di un poliziotto venerdì corso su un raccordo vicino Perugia, si consegna al carcere di Rebibbia. E' terrorizzato. Si rende conto che ha l'acqua alla gola, braccato da ogni parte. Subito viene prelevato dal carcere romano e portato alla squadra mobile. Vi rimane per ore, stressato da mille domande alle quali la polizia vuole subito una risposta. Non c'è da perdere tempo. Si tratta di rintracciare i presunti complici del tassista fra i quali c'è colui che materialmente ha freddato, come una belva feroce, l'agente della Stradale Luca Benincasa, 28 anni e ferito gravemente il collega Lamberto Crescentini di 55. Sarebbero stati in quattro sul taxi di Marco Silvestri mentre fuggivano verso Roma dopo un colpo ad una banca in provincia d'Arezzo.
Gli investigatori hanno le bocche cucite. Nulla trapela sul ruolo avuto da Marco Silvestri sull'omicidio e sulla rapina commessa poco prima dal commando. Da indiscrezioni non vi sarebbero dubbi che l'uomo stesse alla guida del suo taxi, un Citroen Xantia, quando s'è verificata l'esecuzione del poliziotto che aveva sventolato la paletta dell'alt per fare rallentare il taxi veloce come una freccia.
Marco Silvestri s'è costituito, quindi, dopo tre giorni. Evidentemente s'è reso conto di non potere fare altro. Del resto i poliziotti gli avevano fatto terra bruciata interrogando la famiglia che risiede alla Garbatella, i fratelli e gli amici. Pare che lui giuri di non avere mai guidato il taxi in quel maledetto venerdì mattina. Ma, non avrebbe un alibi. Nè avrebbe saputo dire perchè, qualora sia estraneo all'omicidio, si sia costituito solo ieri e non prima. Una cosa sembrerebbe certa che Silvestri conosca i tre complici fra i quali c'è l'assassino del poliziotto. Intanto per loro è in atto ancora una caccia senza tregua.
Sebbene sia ancora tutto da accertare l'ipotesi privilegiata dagli investigatori sarebbe questa: Marco Silvestri si sarebbe prestato a fare da autista alla banda di rapinatori. Non è la prima volta che accade. I banditi dopo il colpo in banca si sono sbarazzati dell'auto e, per destare meno sospetti, sarebbero saliti sull'auto bianca del tassista romano che sarebbe partito a razzo verso Roma. Il colpo s'è registrato di mattina presto a Camucia, in provincia d'Arezzo, nel Monte dei Paschi di Siena. Dovrebbero avere agito in due mentre gli altri garantivano la copertura. Fuga su una Fiat Uno rubata. I quattro salgono sul taxi. Su un tratto del raccordo Perugia-Bettolle c'è la pattuglia della Stradale formata da Benincasa e Crescentini che hanno piazzato la telecamera per il controllo della velocità. Si accorgono del taxi e intimano l'alt. Questioni di secondi, un individuo si sporge dalla Xantia e crivella da distanza ravvicinata i poliziotti che non hanno il tempo di reagire. Luca Benincasa muore poco dopo lasciando un bimbo di 2 anni e la moglie. Ieri nella stanza dei Notari al Comune di Perugia è stata allestita la camera ardente. Oggi alle 11, al Duomo vi sarà il funerale al quale dovrebbe partecipare il ministro Claudio Scajola.

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