Lunedi 6 Maggio 2002

TRASPORTI

Licenze e servizi, i tassisti cercano l’unità
Vertice tra le organizzazioni del settore per verificare problemi e strategie

Tre giorni dopo l’incontro con l’assessore alla mobilità, i tassisti tornano a sedersi intorno a un tavolo: questa volta tra di loro per trovare risposte ma soprattutto accordi e unità di intenti su vari problemi della categoria. Questi i rappresentanti dei sindacati presenti oggi: Unica taxi di Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Cna, Ait, Confartigianato, Claai, Ata-casa, Uti, Anc, Ugl. All’ordine del giorno i temi che creano disagi e malumori all’interno della categoria: primi fra tutti la nascita dei taxibus, ora ribattezzati da Mario Di Carlo Casabus (con percorsi lungo le fermate dell’autobus e all’interno di due municipi, tranne che centro storico e Prati-Vaticano), l’abusivismo dentro e fuori Roma (l’aeroporto di Fiumicino), e la nascita del numero unico.
Dubbi e paure sul servizio collettivo: come si inserisce questo servizio nel piano generale del traffico? A quali normative fiscali e previdenziali rispondono?
Nicola Di Giacobbe, della Unica Cgil, auspica «un confronto tra le organizzazioni sindacali che ci permetta di andare con un’unità di fondo al prossimo incontro con l’amministrazione». Incontro previsto venerdì mattina, sempre nella sede di via Capitan Bavastro.
Uno degli argomenti sul quale la categoria si è divisa: il numero unico, (non è voluto per esempio dalle centrali radio-taxi). «Vogliamo che nei posteggi tornino a funzionare le colonnine - dice Di Giacobbe - evitando da parte dell’assessore o di quanti altri equivoci sul funzionamento di un sistema: che si chiami colonnina o numero sequenziale l’importante è che sia un servizio aggiuntivo e che dia la possibilità a tutti di affrontare un mercato agguerrito e variegato». Ma nell’incontro di oggi si parlerà anche di quello che succede all’aeroporto di Fiumicino: i sindacati chiedono regole certe per noleggiatori e tassisti. Ma che soprattutto vengano fatte rispettate, a tutte le categorie che lavorano all’interno della struttura aeroportuale.
Basti pensare che quando all’interno del cosiddetto polmone dell’aeroporto ci sono i controlli, i taxi fanno almeno tremila corse, quando non si fa alcuna forma di controllo le corse scendono di a duemilacinquecento, perché in quella che diventa terra di nessuno arrivano gli abusivi. L’assessore alla mobilità ha assicurato che un’ottantina di operatori comunali della mobilità (gli OCM), ora impegnati su altri servizi, lavoreranno sull’abusivismo, in tutte le sue forme. Ma ha anche proposto di utilizzare il sistema delle telecamere all’interno del polmone, lo stesso sistema adesso utilizzato per l’accesso in centro, nella zona a traffico limitato.

Be.Pi.