Venerdi 26 Gennaio 2001

Scontro frontale dopo mesi di trattative per collegare la chiamata dell’utente al parcheggio più vicino
Taxi , il Comune scavalca le coop
Tocci : «Sul numero unico litigi assurdi, i 5 miliardi direttamente agli autisti»

Taxi , il Comune scavalca le coop
Tocci : «Sul numero unico litigi assurdi, i 5 miliardi direttamente agli autisti»

di MARCO GIOVANNELLI

Quando piove è meglio mettersi l’anima in pace così come nelle ore di punta, soprattutto d’inverno. Taxi spesso come un miraggio e il Comune, stanco di aspettare una decisione, rompe il dialogo con le associazioni di categoria rivolgendosi direttamente ai tassisti con la proposta di un “bonus" da spendere per il taxi. Magari per adeguare la vettura con il collegamento alla “centrale unica", pomo della discordia tra Campidoglio e tassisti, oggetto di frizione anche tra gli stessi conducenti delle auto bianche. «Abbiamo stanziato cinque miliardi di lire per gli incentivi, ormai da oltre otto mesi - sostiene l’assessore alla mobilità Walter Tocci -, che la commissione consultiva aveva deciso di destinare alle innovazioni tecnologiche delle centrali radio e al “numero unico". Eppure la litigiosità tra le associazioni di categoria ha di fatto impedito di utilizzare i soldi. Ho quindi deciso di scavalcare questi assurdi ostacoli e darò mandato agli uffici di trasferire i cinque miliardi in bonus destinati ai singoli tassisti che decideranno come utilizzarli».
Il progetto della “centrale telefonica unica" non deve essere confuso con l’attività delle sei cooperative che adesso gestiscono tramite la radio a Roma il 75 per cento dei tassisti. Il piano prevede un solo numero di telefono per chiamare i taxi ai posteggi: una centrale “intelligente" (di proprietà del Campidoglio ma da gestire in appalto con la vigilanza dei tassisti) individua la macchina nel posteggio più vicino alla richiesta e la invia dal cliente. Tutto questo dovrebbe costare 2,3 miliardi che il Comune ha già in cassa. Il cliente avrebbe il vantaggio di non essere costretto a scegliere per forza il servizio delle centrali radio che di conseguenza rischiano di perdere molte corse. Non solo, il “numero unico" cerca in tutti i parcheggi cominciando da quello più vicino mentre se una centrale non ha taxi in zona bisogna telefonare a un’altra cooperativa radio.
E proprio dal “3570" vengono mosse le maggiori accuse. «Questa idea limita la libertà dei tassisti - spiega Loreno Bittarelli, presidente della cooperativa -. Il problema però è ancor più grande perchè non è favorevole a nessuno. Intanto si parla di un costo di 800-1000 lire per la telefonata (solo per le chiamate, secondo una stima, un movimento di 50 milioni di lire al giorno, ndr) e poi la centrale unica invia in automatico il taxi più vicino senza tenere conto della sensibilità dell’operatore radio che invece invia quello che arriva prima, cioè costa meno al cliente. Il sistema non è affatto efficiente e quindi non ci toglierebbe lavoro. Siamo per il ripristino delle colonnine, vogliamo il lavoro ai posteggi ma non possono obbligare una categoria a mettere il terminale a bordo, pagando un canone di 200mila lire l’anno e legandoci per forza alla centrale».
Il sistema super tecnologico della “centrale unica" dovrebbe velocizzare il contatto tra i clienti e i tassisti che però su questo tema sono anche divisi tra loro. L’altra sera oltre tremila conducenti hanno detto no al progetto del Campidoglio (un solo voto a favore e tre astenuti) e i tassisti aspettano la nuova amministrazione per tornare al tavolo delle trattative. «Non ci fidiamo di Walter Tocci, l’assessore ha troppa fretta di far decollare il suo piano - sostiene Carlo Bologna, presidente dell’Associazione italiana tassisti -. Un anno fa avrei forse accettato il progetto perchè c’era la possibilità di apportare eventuali modifiche. Adesso è troppo tardi». Una voce fuori dal coro viene espressa da Nicola Di Giacobbe, segretario romano dell’Unicataxi, associazione sindacale che aderisce a Filt-Cgil. «Il “numero unico" per i posteggi è voluto da tutti così come la modernizzazione dei posteggi - sostiene - e l’assemblea dell’altra sera ha espresso il no solo alla sistemazione nelle macchine degli apparati della “centrale unica". Le centrali radio sono contrarie perchè possono perdere clienti ma, al contrario, io vedo solo vantaggi».
Tocci quindi va sulla sua strada: «Voglio spendere quei soldi e così finalmente verrà impiegata fino all’ultima lira. Dopo un inverno difficile sul fronte dei taxi, non voglio trovarmi in primavera in ginocchio. Il corporativismo danneggia in primo luogo i tassisti ma anche Roma e i romani non possono sopportare questi disagi».