Giovedi 11 Ottobre 2001

NUOVI SOLDI E VECCHI STRUMENTI

I tassisti a rilento verso l’euro
I sindacati: quasi seimila tassametri sono ancora da adeguare alla moneta unica

Tutto pronto per l’arrivo dell’euro? Mica tanto. Molti tassisti romani, infatti, non hanno ancora adeguato il tassametro alla moneta unica. A lanciare l’allarme è stata la Ugl-taxi. «Bisogna aggiornare i tassametri di 5.827 tassisti - denuncia Pietro Marinelli, segretario della Ugl-taxi - per questo sono necessari almeno quattro mesi, perchè ne possono essere aggiornati solo venti al giorno». La procedura, che comunque deve essere avviata dai conducenti delle auto bianche, è complicata e porta via molto tempo. Il tassista, infatti, deve preventivamente chiedere l’autorizzazione ai vigili urbani per togliere il sigillo bollato del tassametro. Una volta ottenuta, deve recarsi presso l’officina specializzata - a Roma esistono quattro impianti o case madri - per modificare il vecchio tassametro con il nuovo. Il tassista, poi, deve fare domanda ai vigili urbani per ottenere un nuovo sigillo al tassametro. Poi ci sarà il collaudo.
Gran parte dei tassisti ha cambiato ex novo il tassametro, come l’antiquato modello 2530 perché sarebbe stato impossibile modificarlo. Adesso, però, il passaggio successivo, quello più importante, è che i tassametri vengano adeguati all’euro. Una procedura che costa, per la quale molti aspettano il contributo del Comune, (ma la richiesta doveva essere fatta mesi orsono). «Finora abbiamo ricevuto 1.700 richieste di adeguamento e tutte avranno risposta - spiegano dagli uffici del dipartimento della Mobilità - ormai i termini sono scaduti».
«I problemi sono possibili - aggiunge Loreno Bittarelli, presidente della cooperativa "3570" - i nostri soci lo stanno risolvendo acquistando tassametri moderni a prezzi stracciati, poco più di 500 mila lire, tutto compreso. Ma gli altri? Mi risulta che ancora molti tassisti non hanno ancora modificato nulla». Gli fa eco Renato Casali di Samarcanda: «Anche noi stiamo installando tassametri controllabili direttamente dalla centrale radio». Sono in molti ad attendere il contributo del Comune, pari ad un milione per ogni vecchio tassametro sostituito.
L’Unica-taxi, sindacato affiliato alla Cgil, tende a minimizzare: «Molti tassametri sono stati già predisposti - spiega Nicola Di Giacobbe, segretario generale - per il resto si tratta di sostituire i vecchi tassametri con altri che non solo facciano il conteggio in euro, ma consentano la tariffa frazionata per i taxi collettivi, assicurando la massima trasparenza al cliente anche per tutte le voci accessorie, come quelle relative ai supplementi».