Sabato 9 Dicembre 2000

Le grandi manovre dello shopping/Fascia blu blindata, attese estenuanti alle fermate dei bus, stazioni della metropolitana inaccessibili: disagi e proteste
Marea umana in Centro,ma la città resta a piedi
Pochi mezzi pubblici, il giorno di festa diventa un’odissea

di BEATRICE PICCHI

Ci sarebbe voluta la slitta di Babbo Natale con le renne per sorvolare la folla e fare il pieno con i primi regali natalizi. Mai vista tanta folla sui marciapiedi e per le strade del centro. E mai visti così pochi mezzi pubblici, in un giorno in cui anche il Campidoglio aveva previsto che partisse il piano di Natale: centro storico, all’interno della fascia blu, vietato alle auto dalle 14 alle 20 e un maggior numero di vigili urbani in servizio ai varchi e sui lungotevere. Ma non sono certo bastati 150-170 autobus in più per riportare a casa migliaia e migliaia di romani, un potenziamento del venti per cento (treni compresi) rispetto al servizio festivo, come ha assicurato il presidente dell’Atac Di Carlo. A partire dalle sette di ieri sera, le fermate dei bus di piazza San Silvestro, via del Tritone, via del Corso, piazza Venezia, largo Chigi e quelle delle metropolitane Barberini e Termini (piazza di Spagna ha riaperto alle venti), ma anche quelle di Cipro e Ottaviano sono state letteralmente prese d’assalto. Una ressa mai vista, che ha fatto paura e lasciato senza fiato anche gli abitudinari del trasporto pubblico: chi voleva prendere il metrò non è riuscito neanche a scendere le scale fino alle banchine, e chi voleva salire sull’autobus ha dovuto aspettare almeno tre vetture prima di trovare un piccolo varco tra la muraglia umana. Esattamente come era successo poche ore prima, all’inizio del pomeriggio, quando i romani, non potendo entrare nella zona blu del centro vietata alle auto, si erano fidati dei mezzi mezzi pubblici. «Mi hanno rovinato la festa», assicura Stefano Felcro. Ma la sua protesta è solo una delle mille raccolte in una giornata di passione per gli utenti dei trasporti pubblici.
Scelta rischiosa (e fiducia mal riposta): lunghe attese alle fermate e bus strapieni già a metà corsa (come l’80, il 49, il 175, il 630). Difficile, quasi impossibile, anche riuscire a conquistare un taxi.
Mentre gli irriducibili dell’auto, che si erano illusi di passare convincendo i vigili urbani che presidiavano i varchi, hanno dovuto fare una drastica marcia indietro. «Hanno mostrato tessere di ogni tipo, inventato malanni improvvisi ("giusto il tempo di raggiungere l’ospedale San Giacomo") o hanno giurato di entrare, parcheggiare vicino e tornare dopo pochissimo tempo», hanno raccontato i vigili. Ce n’erano duecento ieri in servizio: un numero che, grazie anche all’impegno dei singoli, è riuscito a far fronte all’assedio. «E’ uno schieramento che riproporremo nei giorni festivi di Natale, compreso il servizio sui lungotevere per regolare il traffico, così da evitare ripercussioni sul centro», assicura il comandante dei vigili, Sandro Renzi.
E oggi? E domenica? Tutto previsto? Marcello Fiori, sovrintendente alla mobilità assicura che, tanto per cominciare, la fermata di Spagna (ieri, come annunciato è stata chiusa per motivi di sicurezza già dalle 12) rimarrà aperta («A meno che non si verifichi una situazione d’emergenza»): oggi il chiosco che vende biglietti della lotteria sarà spostato, mentre il caldarrostaio ha già lasciato vicolo del Bottino dove sono stati disegnati i sensi unici per i pedoni: a destra chi entra nel metrò, a sinistra chi esce. Basterà?
(Hanno collaborato Luca Brugnara e Franco Pasqualetti)