Mercoledi 24 Maggio 2000

Lunedì la protesta dei bus turistici ha paralizzato il Gra. Il piano del Comune esaspera il dibattito in Campidoglio: domani nuovo ”tentativo” di votazione
Pullman e taxi si ribellano
e la città rischia il caos
L’opposizione polemica sulle linee J: un fallimento

di LUCA BUSSI

Settimana di fuoco per i trasporti urbani. Il braccio di ferro tra il Comune e gli operatori turistici paralizza la città e acuisce in Consiglio comunale i contrasti tra maggioranza e opposizione, mettendo in discussione il futuro stesso del piano pullman. Domani il piano, che l’altro ieri ha causato l’assedio di protesta dei bisonti sul Gra con code di 25 chilometri e polemiche, tornerà di nuovo in votazione e il rischio che sulla città si abbattano nuove forme di protesta, tipo il blocco che ha paralizzato il Gra lunedì scorso, è davvero forte. Se a tutto questo, poi, si aggiungono le conseguenti polemiche sull’utilizzo delle linee J, e la nuova agitazione dei tassisti che protestano contro il piano di rinforzo deciso dal Comune, minacciando uno sciopero, è ben giustificata la preoccupazione per l’ennesima ondata di caos in cui sta precipitando la capitale a Giubileo ormai inoltrato.
Piano pullman. I noleggiatori dei pullman continuano a chiederne a gran voce la modifica: abbassare la tassa per il permesso di stallo nella zona a traffico limitato da 200 a 50 mila, usufruire delle aree di carico e scarico, elevare da 50 a 300 il numero di pullman in entrata in città, la concessione di aree di scarico vicine a zone di maggior interesse turistico e un unico contrassegno polivalente. Intanto, se da una parte l’assessorato capitolino alla Mobilità continua a rassicurare sulla funzionalità del piano che regolamenta il flusso dei pullman turistici in città, sottolineando quanto esso sia a misura della capitale, dall’altra l’opposizione insorge. Dati alla mano, il Polo sostiene che alla luce delle cifre presentate dallo stesso assessore Tocci lunedì scorso, in Consiglio straordinario, la chiusura della cintura urbana risulta ora troppo “stretta" rispetto alle effettive esigenze.
«Oggi possiamo affermare che così come è concepito, il piano pullman si sta rivelando un fallimento - afferma Pierluigi Borghini, esponente dell’opposizione - L'Agenzia per il Giubileo aveva previsto almeno 2.500 pullman al giorno. L’assessore alla Mobilità, invece, ha confessato che la media è di appena 600. L’Agenzia aveva previsto anche un aumento dei turisti del 30-40 per cento in più rispetto all’anno scorso. A tutt’oggi sfioriamo appena il 2,8. Questo rimette tutto in discussione. Sia chiaro, ben venga la regolamentazione. Ma questa non deve essere drastica». «La sospensiva del piano pullman disposta dal Tar - replica Silvio Di Francia, consigliere dei Verdi - non ha consentito la necessaria sperimentazione della nuova disciplina. Ora, comunque, dobbiamo andare avanti con le limitazioni, concedendo solo laddove la ragionevolezza e il buon senso indichino punti di concessione. L’importante è che alla fine questo piano non diventi un colabrodo».
Linee J. «Sono il punto dolente di tutto il piano - incalza Borghini - Dovevano servire a sostituire i pullman, in realtà stanno inquinando in termini ambientali e di traffico più di quanto avrebbero fatto i bus turistici. Alla Sita (la società che guida il consorzio che gestisce in appalto le linee J) l’Agenzia aveva garantito circa 40 mila paganti al giorno. Invece ne avranno non più di 18 mila. Mi risulta, al riguardo, che la Sita abbia chiesto un risarcimento danni». Proprio per oggi è previsto un incontro tra Borghini e i responsabili del consorzio-gestore. «Stiamo valutando se andare - spiega Marco Cialone, direttore regionale della Sita - Noi vorremmo rimanere neutrali in tutta questa polemica, e rispettare soltanto gli impegni presi. Il risarcimento? Non abbiamo presentato alcuna richiesta. È vero, c’è stata una prima fase, in cui il Comune non aveva applicato il piano, durante la quale le linee non venivano effettivamente utilizzate a pieno. Ma da aprile registriamo una presenza media dai 18 ai 20 mila al giorno. Per quanto ci riguarda il Comune sta rispettando i suoi impegni».
Taxi. Intanto anche i tassisti protestano contro il rafforzamento dei turni di lavoro deciso dal Comune, «senza la promessa concertazione». Oggi le loro organizzazioni sindacali si riuniranno per decidere se inasprire o meno la loro agitazione: in forma di protesta hanno in mente di spegnere le loro radio.