Mercoledi 16 Febbraio 2000

Quando il taxi ti pianta in asso

Il 1° gennaio ero a Roma con la mia famiglia, alle ore 15,30 ho prenotato un taxi della compagnia 3570 per le ore 17 per Termini, da cui avrei dovuto ripartire, con posti prenotati da tempo, per Bologna con un Eurostar alle ore 17,30. Come d’accordo con il centralinista, alle ore 16,55 sono scesa in strada con bambini e valigie, ma dopo una quindicina di minuti nessun taxi si era ancora visto.
Richiamato il 3570, piuttosto allarmata, mi sono sentita rispondere che nessuno aveva accettato la chiamata di prenotazione; per farla breve, abbiamo perso il treno con posti prenotati aspettando oltre 2 ore a Termini prima di poter partire con un altro diretto a Bologna (sempre con due bambini e numerose valigie) perdendo naturalmente anche il costo delle prenotazioni. Io posso capire che il 1° gennaio del 2000 a Roma il traffico cittadino fosse caotico e difficilmente eludibile, ma ciò che non posso assolutamente capire e tollerare è che nessuno della coop. 3570 ci abbia avvertito telefonicamente (essendo in possesso del nostro numero di telefono) che non avevamo nessun taxi prenotato. Ricordo i recenti scioperi della categoria dei taxisti per limitare le licenze e mi chiedo sino a quando i cittadini e gli utenti dovranno sopportare i disagi derivanti da una concezione corporativa che pone sempre in primo piano i diritti di chi offre il servizio e mai quelli dell’utente. Rammentando che "3570 non ti pianta in asso", auguro un buon 2000.