Lunedi 6 Novembre 2000

I PROBLEMI DELLE AUTO PUBBLICHE

I tassisti: cacciate gli abusivi
e liberate le corsie preferenziali

di SIMONA TAGLIAVENTI
Anche i tassisti ammettono che è difficile trovare un taxi disponibile nelle ore di punta, ma vogliono spiegare le loro ragioni.
«Noi ci troviamo ad avere gli stessi problemi del cittadino», dice Carlo Bologna, presidente dell’Ait, l’Associazione italiana tassisti. «Come loro anche noi rimaniamo quasi sempre imbottigliati nel traffico anche perché non vengono rispettate le corsie preferenziali: per verificarlo basta ad esempio fare un giro per via Veneto, dove soprattutto di sera e nei festivi le corsie preferenziali sono occupate da macchine che stazionano davanti agli alberghi pur non potendo. E non c’è nemmeno un controllo, quindi chi ci rimette è il tassista da una parte e il cittadino dall’altra che lamenta la carenza del servizio. Per non parlare dei giorni in cui ci sono le manifestazioni o della chiusura delle strade per lavori». Ma i tassisti chiedono da tempo al Comune di Roma di poter accedere a zone a traffico limitato, come Largo Argentina che permetterebbe loro di arrivare alla stazione Termini evitando così giri estenuanti. Non solo. Via delle Milizie da circa due mesi è diventata a senso unico e via Labicana, nonostante le tante promesse, non è percorribile col taxi.
È poi l’annosa questione del ripristino delle colonnine ai posteggi, circa 130 fuori uso e solo una decina funzionanti. «Sono cinque anni – continua Bologna – che chiediamo di rimettere le colonnine. In tal modo il cliente ha solo da guadagnare: se ad esempio qualcuno chiama una delle centrali di radio-taxi ma non trova il taxi, può telefonare direttamente al posteggio dove risponderà uno dei tassisti che si trovano lì».
Anche l’abusivismo è tra i temi più spinosi che travagliano il mondo dei taxi: «Chiediamo alla Provincia e alla Regione di tutelarci rispetto agli Ncc, noleggio con conducente: alcuni autisti infatti hanno ricevuto le licenze dai Comuni limitrofi a Roma ma vengono a lavorare in città e costituiscono indubbiamente un rischio di concorrenza nei confronti di chi lavora onestamente. Anche per i taxibus, il Comune e i sindacati avevano raggiunto un accordo che prevedeva la cancellazione sull’auto della scritta “taxi", ma ancora niente. Il problema tuttavia non è solo quello: invece di fare taxibus di linea, cioè che si fermano solo alle fermate degli autobus, è facile trovarli all’aeroporto o davanti agli alberghi. Insomma, le regole ci sono ma purtroppo non vengono rispettate».