15 Marzo 00 mercoledi

Il tassista è un ”cervellone”
Il segreto? Gli anni di guida

LONDRA - Sono famosi in tutto il mondo per la loro conoscenza enciclopedica della vie di Londra e perché possono esprimere gratis opinioni su qualsiasi argomento: da oggi però i tassisti della capitale britannica possono vantarsi anche di avere un cervellone. A dirlo sono gli scienziati dello University College di Londra che, dopo lunghe analisi sui crani dei mitici conduttori dei taxi neri, sono giunti a una conclusione sensazionale: la parte posteriore del loro ippocampo, la sezione del cervello dove risiede il senso dell'orientamento, è sviluppata più della media.
Ovviamente, una spiegazione di questo fenomeno risiede nell'allenamento al quale i cabbies - così chiamati nel linguaggio comune londinese - sottopongono la loro memoria. Basti pensare che solo per ottenere la licenza devono mostrare in una serie di test la conoscenza dell'intero stradario della metropoli: migliaia di strade, piazze e posizioni sulla mappa, per le quali occorrono almeno due anni di paziente studio.
Secondo i ricercatori, già prima del test e poi grazie agli anni di frequentazioni dell'asfalto in riva al Tamigi i cervelli di questi orgogliosissimi tassinari crescono e si adattano all'esigenza di orientarsi. «L'ippocampo - dice la ricercatrice Eleanor Maguire - sembra dunque cambiare forma per far spazio via via alle nuove informazioni». Ovviamente, l'eventuale prova che la struttura del cervello si modifichi a seconda dell'uso potrebbe avere implicazioni importanti per i programmi di riabilitazione, specie dei pazienti (come nel caso delle vittime del morbo di Parkinson) con danni cerebrali.
Nel riferire le conclusioni della loro ricerca - pubblicata sull'ultimo numero della rivista "American Journal Proceedings of the National Academy of Sciences" - gli scienziati britannici sottolineano come l'ippocampo posteriore sia sviluppato ancora di più nei cabbies più anziani.