Sabato 2 Ottobr 1999

Presto nuovi voli per Palermo e Monaco di Baviera. Pronta la nuova aerostazione, intanto i passeggeri sono raddoppiati
Aeroporto, senza strada nel 2000
Manca ancora il progetto esecutivo. Crisi alla ”Debonair”, salta il volo da Londra

di LUCIANO GIANFILIPPI
PERUGIA - Siamo già a meno di cento giorni dall’appuntamento con l’anno Duemila e i lavori per il nuovo aeroporto di S. Egidio sono ormai al termine. In questi giorni si stanno completando i collaudi tecnici per aprire al pubblico anche le porte dell’ultima parte della "rinata" aerostazione. Ma non mancano i problemi, anche se ci sono risultati positivi per la società di gestione "Sase". A cominciare dai passeggeri che sono raddoppiati, passando nel periodo gennaio-agosto del 1999 a 28.431, contro i 14.352 nello stesso periodo del ’98. E con questo trend, dice il presidente della "Sase" Azelio Renzacci, «alla fine dell’anno saranno almeno 42 mila». Intanto però salta il volo da e per Londra, a causa della crisi finanziaria della compagnia aerea "Debonair".
I guai nascono subito fuori dal perimetro dell’aeroporto. Il primo, macroscopico, è riuscire ad arrivarci: colpa della strada di accesso, che ad Ospedalicchio e anche altrove diventa una trappola per i bus turistici, tra ponticelli stretti e curve a gomito. Il governo a Roma ha già fatto la sua parte, finanziando i lavori per la "bretella" stradale. In questi giorni la Regione ha affidato il compito dei lavori alla Provincia di Perugia, ma manca ancora il progetto esecutivo. Così l’anno prossimo la strada resterà com’è, insomma un labirinto di stradine fra i campi.
Ma i problemi nascono anche per chi a Perugia scende dall’aereo e deve raggiungere un albergo. Se non trova un taxi, cosa che accade spesso, questo deve essere chiamato "via radio" a Perugia. Tra andata e ritorno fanno almeno 70 o 80 mila lire, in pratica per chi viene da Milano, con un volo da circa 90 mila lire, significa veder raddoppiare il costo del viaggio. Gli albergatori perugini chiedevano un servizio di bus navetta, ma per ora non se è fatto nulla.
Intanto le società che affittano auto all’aeroporto questa estate hanno fatto affari d’oro. Grazie ai voli sempre pieni della compagnia inglese "Debonair", che da Londra ha scaricato in Umbria migliaia di passeggeri. «Abbiamo portato in Umbria almeno quattromila turisti inglesi in più», sottolinea soddisfatto Renzacci.
Ma nel frattempo è scoppiato, proprio ieri, il problema della "Debonair", che aveva promesso di avviare anche la rotta Perugia-Parigi. La società britannica fondata dall’imprenditore Franco Mancassola, originario di Pierantonio, è stata posta in amministrazione controllata e tutti i voli sono stati per il momento sospesi.
Altra questione aperta, trovare posti sui voli da Perugia. Alla "Alitalia - Minerva" promettono da tempo di aggiungere un terzo volo giornaliero per Milano. Ma questo terzo aereo non arriva mai. Eppure, come conferma Renzacci, a Perugia si stanno interessando altre due compagnie aeree: la "Sea Fly", che ha la base operativa a Roma-Ciampino, vuole collegare dal 15 ottobre due volte al giorno con i suoi ATR-42 S. Egidio con Palermo e Catania, mentre la "Dolomiti", una controllata della "Lufthansa" tedesca che la prossima settimana avrà un nuovo direttore, sta studiando dei voli per il nord Italia e Monaco di Baviera.
Ma le prospettive generali dovrebbero consentire comunque di superare la soglia dei 50 mila passeggeri nell’anno 2000. E con questi livelli di traffico è possibile l’inserimento nella lista del ministero dei Trasporti e di quello dell’Interno per la creazione di un distaccamento dei Vigili del fuoco all’interno dello scalo, che sostituisca la squadra "privata" della Sase, che pesa non poco sui bilanci della società di gestione.