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Domenic 3 Gennaio 1999

I jumbo-bus diventano “espressi”

Pronto il piano per tre linee superveloci: da nord-est alle zone centrali

di FABIO CAROSI
Emergenza benzene? Sarà la via Nomentana la prima strada ad essere sacrificata sull’altare della lotta all’inquinamento atmosferico. Per far volare i turbobus delle “linee espresse” da via di Sant’Agnese a Porta Pia gli automobilisti dovranno “dividere” le corsie laterali con le vecchie linee bus. Sull’attuale corsia preferenziale, infatti, da marzo passeranno solo i “turbobus” che rispetto ai 12,9 chilometri ora di velocità commerciale dei bus “normali” raggiungeranno i 14,5 chilometri orari.
Dopo innumerevoli modifiche ai progetti preliminari, lo scorso ventitrè dicembre sul tavolo del vicesindaco Walter Tocci è arrivato il progetto definitivo redatto dall’Atac delle tre linee di bus superveloci che collegheranno la quarta Circoscrizione con il centro storico, Prati e Labicano al ritmo di un bus ogni tre minuti durante gli orari di punta.
Ma cosa manca per far “volare” i pendolari dal nord-est di Roma al centro? Un po’ di coraggio per cancellare diverse centinaia di posti auto, modificare le abitudini di quasi mezzo milione di romani che percorrono quotidianamente la via Nomentana, rivoluzionare piazza San Silvestro e attuare immediatamente la promessa mai mantenuta di proteggere le corsie preferenziali dagli automobilisti “invasori”. Sono tre le linee che il pool di ingegneri tedeschi ha individuato durante la lunga gestazione di quello che è entrato nella triste storia della mobilità romana come il “piano dei berlinesi”: la linea blu collegherà largo Labia (Nuovo Salario) con via Ottaviano e si fermerà in via Cipro; la linea rossa, da largo Pugliese (Talenti) a largo della Sanità Militare (Celio) e la linea verde da piazza Sempione, il cuore di Montesacro, a piazza dei Cinquecento. Tutte le linee avranno una frequenza che oscillerà tra i tre minuti dell’ora di punta ai sei minuti della “fascia della tranquillità” le uniche due ore del giorno in cui il traffico romano si prende un po’ di respiro.
Ma perché si è resa necessaria una rivoluzione nelle strade in cui passeranno gli “espressi”? «Per convincere i romani a lasciare l’auto a casa e a salire sui mezzi pubblici - spiega un ingegnere del dipartimento Mobilità - è stato deciso di mettere in strada i jumbo-bus da diciotto metri che offrono un comfort maggiore ma che in alcune vie hanno problemi di circolazione legati proprio alla loro lunghezza». Oltre ai posteggi e agli incroci a novanta gradi, il “sacrificio” più grande verrà fatto sulla via Nomentana. Qui, in direzione centro, a partire da Sant’Agnese sino a Porta Pia, le auto che ancora vengono posteggiate sul marciapiede che separa la carreggiata centrale dalle corsie laterali dovranno sparire. E anche chi posteggia sul marciapiede di fronte ai negozi dovrà trovare un’alternativa: insieme al traffico delle auto, sulle “laterali” passeranno anche le linee “lente” dell’Atac che faranno qui le innumerevoli fermate. Questo, per far posto sull’attuale “preferenziale” alle linee “express” che apriranno le porte ai passeggeri più o meno ogni mille metri. Si cambierà anche dal centro alla periferia e sempre sulla Nomentana. Superato il semaforo di Sant’Angnese che avrà una “fase” in più, le auto che continueranno sulla carreggiata centrale, verranno deviate sulla corsia laterale, ovviamente sgombra dalla sosta.
Un piccolo cantiere aprirà anche in piazza San Silvestro, la piazza destinata a diventare il bus-terminal del centro. L’esigenza di far arrivare i jumbo-bus da via del Tritone obbligherà a far ripulire dalla sosta selvaggia di auto, motorini e mezzi di carico e scarico piazza di San Claudio. Qui i serpenti “piegheranno” nella piazza della Posta centrale dove troveranno una nuova banchina realizzata di fronte all’attuale posteggio dei taxi. Ma le auto da piazza troveranno posto alle spalle della banchina in un’area appositamente riservata e finiranno così di lottare per il posteggio contro le auto private. A differenza delle tradizionali linee, gli “espressi” per raggiungere via del Corso non passeranno in via di San Claudio ma in via delle Convertite.
Tutte le spese necessarie alle modifiche della circolazione, al ”rosicchiamento” dei marciapiedi e alla realizzazione delle banchine verranno sostenute dall’Atac. Il Comune deve dire «sì» entro la fine del mese. Poi partiranno i cantieri.