NOTE BIOGRAFICHE DI
Filippo Bacilieri , tratte dalle prime pagine dl suo romanzo autobiografico.
Buon giorno buon giorno?
Boh si finalmente mi sono deciso inizio il libro che avevo interrotto dopo aver scritto la prefazione .
Ecco quando pensi di scriverlo l’hai già scritto devi solo farlo subito di getto guai se aspetti o tentenni perdi l'attimo e l'immagine di oscura allora per essere breve inizierò dalla metamorfosi si proprio quella delle farfalle che da bruchi striscianti diventano creature che si librano nell’aria .
Solo che nel mio caso il processo andò al contrario
Allora dove erravamo arrivati, a sì la metamorfosi, ero al fine divento l'uomo che non c'è o meglio l'uomo che c'è, ma non si vede insomma è come non esistere più , la cosa, devo dire mi creava non pochi problemi il primo era che tutti i rapporti umani che prima avevo nei perfetti panni dell’uomo che c'è e si vede a poco a poco scomparvero si dissolsero come nebbia fino a sparire.
Fu così che mi ritrovai solo
Si dice che l'uomo dia il meglio di sé nelle situazioni critiche boh non saprei, però devo dire che iniziai a vedere le cose con un’ottica differente.
Intanto non avendo più rapporti interpersonali fissi potevo ampliarmi e allargarmi sugli ' altri.
E’ bello Potersi dare a tutti indistintamente completamente come se ognuno fosse l'unico la cosa, però non fini lì da uomo che non c'è uomo invisibile la mutazione mi potrò in un secondo stadio non essendo più la normale e ineluttabile conseguenza che naturalmente nessuno mi facesse più lavorare ma non perché non fossi in grado a non fossi all. 'altezza ma semplicemente perché era consono al mio nuovo stato,e anche questo causò una terza mutazione, un terzo stadio
Storia di una vita data alle ortiche
Già nel scriverla mi chiedo come è iniziata questa storia
Non trovo un inizio decente per cui mi limiterò a raccontare i fatti così come sono accaduti dire che mi reputo un paria sai gli intoccabili, i poveri reietti del mondo indiano e un eufemismo in realtà io sono sempre stato l'antitesi dell'uomo dell'amaro e del papà della famiglia Barilla il povero bambino che non aveva mai visto una pista da sci e il massimo di vacanze estive le aveva vissute in una colonia comunale a pinnarella
Allora si può dire che Filippo n3 inizia da quando andò alle superiori nel caso specifico all’IPSIA la scuola dei figli dei proletari che preparava a un’onesta e produttiva vita nel lavoro operaio.
Il bello di tutto ciò e che si era creato un ambiente di sottocultura sinistroide e tendenzialmente anarchico insomma qui iniziò il mio percorso di autocoscienza il risveglio del mio io interiore “io = Dio”.
Fu’un lampo durante una pesissima lezione di elettronica che Franz ed io il mio migliore amico quello della prinz e dei viaggi a Firenze reduci da un trip preso il giorno prima a casa di orzo un chitarrista emule di Hendrix arrivammo a questa verità la cosa fu’, una porta che si apri verso nuove prospettive di visione della realtà delle cose e mi diede un’intensa gioia interiore Io e dio cosa mi univa a lui l’ho capito nel momento più buio e doloroso della mia vita quando mi ritrovai dopo quattro anni di rapporto con Giovanna quella di Firenze per intenderci il mio primo e vero amore quella dei giri su po’ in vespa a vedere il tramonto a trovarmela incinta e potete immaginare io venti anni un lavoro in un mulino e dentro a una storia che mi stava cambiando la vita, mi cagai sotto e quando fui messo alle strette con i suoi genitori che ma sei matta, è uno spiantato non puoi metterti con uno come lui e via così che io ero inaffidabile e lei che venne da me a chiedere aiuto.