Oratori  e  Confraternite
( Da:L'Agenda, anno XI, n°6/1996)

 

ORATORIO DEI SS. PIETRO E CATERINA.

Dopo la distruzione della sede sul Priamàr, i confratelli costruiscono il nuovo oratorio nella zona tra la scarzeria e le contrade di S. Francesco e dell'Annunziata e nei secoli successivi lo arricchiscono di importanti opere  d'arte e di arredi. Parte di queste opere saranno trasferite, dopo la demolizione dell'oratorio nel 1882, nella Chiesa della SS. Concezione, eretta entro il 1708, dove attualmente si conservano tele di Carlo Giuseppe Ratti e di Paolo Gerolamo Brusco e il dipinto con la Vergine e i SS. Pietro e Caterina,  commissionata a Roma dai fratelli Siri durante il Seicento.

CONFRATERNITA DEI SS. AGOSTINO E MONICA
Chiesa di S. Lucia.

Dalla primitiva domus i confratelli si trasferiscono in una cappella presso la porta della Quarda, abbandonata nel 1750 per la piccola Chiesa dei SS. Crispino e Crispiniano, costruita nella via dei Cassari . Qui la confraternita si riunisce fino al 1819, quando stabilisce la nuova sede nella chiesa dell'ex convento delle monache dello Spirito Santo, che verrà distrutta a seguito della ristrutturazione urbanistica di Savona. La confraternita si trasferisce nel 1889 nella chiesetta di S. Lucia, edificata nel 1436 e poi opportunamente ristrutturata per la nuova destinazione.

ORATORIO DEL CRISTO RISORTO,
già Chiesa della SS. Annunciata.

Eretto nel 1604, l'edificio presenta un fastoso interno di gusto barocco. L'imponente altare maggiore è stato realizzato agli inizi del settecento da Domenico Parodi ed è sovrastato dall'esuberante decorazione a stucchi dorati della volta che incornicia gli affreschi del savonese Gio Stefano Robatto. La volta è occupata da due medaglie di Sebastiano Galeotti e alle pareti sono disposti gli importanti stalli lignei tardo quattrocenteschi scolpiti da uno scultore nordico per l'antica Cattedrale sul Priamàr.

ORATORIO DI NOSTRA SIGNORA DI CASTELLO.
E' il primo oratorio ricostruito al piano nel 1544, dopo la distruzione dell'antico edificio sul Priamàr e ha subito in seguito numerose ristrutturazioni, l'ultima delle quali alla fine dell'Ottocento, a causa dei danni per il violento terremoto del 1887. La pala d'altare è costituita dall'imponente polittico commissionato nel 1490 a Vincenzo Foppa per l'antica Cattedrale sul Priamàr, terminata da Ludovico Brea. Alle pareti laterali, ornate da stucchi eseguiti nel Settecento da Giuseppe Petonti, sono collocate tele di scuola genovese e una Pietà di Valerio Castello, replica di un'opera conservata nella Pinacoteca Civica.

ORATORIO DEI SS. GIOVANNI BATTISTA, EVANGELISTA E PETRONILLA.  
La nuova sede viene viene costruita nel 1545-46 fra la Scarzeria e Borgo Ratto, ma è distrutta nel 1650 a causa di un incendio. Nel giro di pochi mesi sorge un nuovo edificio, che sarà però demolito nel 1888 per consentire la ristrutturazione di via Manzoni. Durante lo stesso anno vengono iniziati i lavori di costruzione di un nuovo edificio in via Guidobono, diretti da Giuseppe Cortese e Nicolò Campora, completati nel 1891 dalla decorazione a stucco e dalle statue della facciata eseguite da Antonio Brilla. All'interno sono conservati numerosi arredi e opere cimmissionate dai confratelli nel corso dei secoli.

ARCICONFRATERNITA DELLA SS. TRINITA',
Chiesa di S. Spirito.

Questa confraternita ha subito nei secoli numerosi spostamenti della sede, dalla più antica, ubicata sul Priamàr alla Chiesa di S. Giuliano nella contrda dei Cassari, dove si stabilisce nel 1589. Questa viene arricchita durante il Seicento di importanti opere d'arte e della cassa processionale Ecce Homo di Giovanni Andrea Torre, oggi distrutta. Evacuato l'oratorio a seguito della ristrutturazione ottocentesca della città, la confraternita si riunisce per qualche tempo nella cappella di S. Croce, ma dopo la sua distruzione si sposta nella Chiesa di S. Filippo Neri dei Padri Scolopi, che però viene demolita nel 1946 a seguito dei gravi bombardamenti. L'Arciconfraternita viene così ospitata nell'Oratorio del Cristo Risorto fino al 1996, quando si trasferisce nella Chiesa di s. Rita, ristrutturata durante il Settecento, che conserva tele e sculture di scuola genovese.