Silenzio e imbarazzo per lo "strappo" alle regole. Riunione convocata d'urgenza
Processione, la tradizione violata

Una donna sotto la Cassa: è scandalo

( Dal Secolo XIX del 3 aprile 2002)

         La consegna è il silenzio: se potessero tornare indietro cancellerebbero tutto come si lava un'onta. Eppure è successo e, adesso, appare davvero come una brutta gatta da pelare: il tema sta squassando dall'interno il compassato mondo delle sei Confraternite di Savona centro. Una donna, una ragazza, si è messa sotto le stanghe che reggono una "cassa" e si è arrogata un ruolo, un diritto che da secoli spetta solo agli uomini. Certo: la  "cassa" era una delle più piccole e leggere del lotto, quella del "Gesù legato al palo" che appartiene alla confraternita dei santi Giovanni Battista, Evangelista e Petronilla ed è camallata dagli amici della confraternita di San Dalmazio di Lavagnola (dodici per volta). Capicassa Mario e Saul Spano e Cesare Donini. E, certo, la via alla parità - come hanno osservato molti-  "non passa affatto attraverso prove di forza che nessuno ha richiesto"
Il fatto è che la storia scoperchia un fermento che arriva da lontano. Prima della Processione, infatti, più di una consorella si era fatta avanti chiedendo un posto in Processione. Proprio il posto più difficile ed ambito, quello che i "notabili" della città si contendono da secoli. Quello  sotto le stanghe o, addirittura, con in mano il martello del capocassa.
La cosa era talmente grande e grave che il Priorato generale tenne una riunione apposita, per affrontare la questione. E finì per decretare il "no" a quella richiesta insolita. La Processione -si disse- deve restare quella che è da secoli. Perché quello è il suo fascino e la sua ragione di essere.

l'ex Priore
" E' stata una carnevalata"
"Una carnevalata". Joaquin Efrem Papadopoulos non ha dubbi. L'ex priore generale - tuttora membro del Priorato generale, responsabile del coordinamento della Processione e del servizio d'ordine - si fa portavoce "di tanti vecchi confratelli, tutti allibiti da quanto accaduto".
Spiega Papadopoulos: "Non ci sono leggi scritte, ma tradizioni secolari da rispettare, com'é del resto in tutta la vita della Chiesa e non solo per le Confraternite".

il Priore Generale
" Nessun pregiudizio"

Gianni Varaldo, piore generale in carica, è prudente.Osserva infatti Varaldo: "In fondo ci sono anche altri ruoli, penso ai portatori di torcioni, di lampioni, di tamburi, che una volta erano maschili ed ora vedono la presenza in Processione di molte donne. Occorre parlarne". Ma aggiunge: "Avevamo congelato il problema, in modo da affrontarlo senza fretta. E' più che maturo il fatto che una donna acquisisca maggiori responsabilità.......... Per la prossima edizione ne parleremo, vedremo cosa ne pensa la maggioranza".

Barbara, la prima donna camallo
" Divieti che non hanno più senso"

Barbara Fazzina, la donna che ha creato un vero e proprio precedente con la sua presenza alla Processione di Savona, spiega al Secolo XIX la sua  esperienza e respinge le accuse.
"Da anni seguivo questo evento che giudico unico nel suo genere..... Sognavo un giorno di poter partecipare in prima persona, per dare il mio contributo....... Quando ho sentito  che ci sono state delle reazioni negative sono rimasta un po' amareggiata. Sì, perché provenivano proprio dall'ambiente che organizza questo evento e non dai fedeli o dalle parrocchie, da coloro che hanno seguito la manifestazione, dai quali mi è giunta stima e solidarietà. E' brutto pensare che non hanno neanche poi tanti anni più di me, che sono cresciuti in un mondo dove determinate discriminazioni sono solo un ricordo legate a una tradizione che non ha più senso di esistere........ Se fra due anni mi chiederanno di partecipare di nuovo sarò lì, in prima fila.....   Speriamo che le Confraternite si concentrino su problemi ben più importanti di quello che può essere la presenza di una donna in un evento religioso, che non può essere al passo con i tempi".

 

La sfida lanciata dalla giovane che ha portato una "cassa" trova inediti alleati. E un clamoroso precedente
La Curia apre ai "camalli" in rosa

Chiaro messaggio alle Confraternite: "La dottrina non lo vieta"

( Dal Secolo XIX del 5 aprile 2002)

Barbara Fazzina nell'attimo della sfida , nel momento di prendersi sulle spalle le stanghe del Cristo in Croce e del Calvario, probabilmente non immaginava tutto questo....  Ma il messaggio alle confraternite, ora, è chiaro. Parla il vicario generale monsignor Andrea Giusto - ma per sua bocca si esprime anche il vescovo Domenico Calcagno - e il caso della donna che che ha osato sfidare un mondo declinato al maschile e mettersi a camallare una "cassa" del Venerdì Santo si trasforma da banale fatto di cronaca a caso di costyume. Il via libera di don Giusto alle donne è inequivocabile: dal punto di vista dottrinale, nulla contro di loro. Anzi: nella storia della Passione il ruolo femminile gode di un punto di vista privilegiato. Gli Apostoli ebbero paura, rinnegarono per un attimo il Cristo. Le donne no: e videro per prime il Risorto.


La
"PIONIERA"
"Già da bambina sognavo di essere tra i portatori e due anni fa ci sono riuscita: ma scoppiò una grana..."

Signora Elisabetta Noceto possiamo rivelare che fu lei ad infrangere un tabù, prima donna a portare la "cassa" durante la processione del Cristo risorto?
"Sì, avvenne a Pasqua di due anni fa. Scoppiò una grana, ma la questione rimase all'interno della Confraternita. Ora vedo che la notizia è arrivata sino a voi del Secolo XIX: la pentola, ormai, è scoperchiata".
Perché questa sfida? "Sin da bambina, quando vedevo la processione del venerdì Santo sulle spalle dei miei genitori, ho sognato di essere tra i portatori. E a quel sogno non ho ancora rinunciato. spero di farcela. La processione del Cristo Risorto, con la mia Confraternita, è stata una specie di anticipazione".

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