I Sautafòss

Le nostre gite ... il giorno dopo


The Day After ...

Si, era proprio il giorno dopo, il mattino successivo. Era tempo che "in fabbrica" ci si invitava ad organizzare una gita in mtb su per quei sentieri che man mano ho scoperto in quella selva estiva, ora cosi' umida e secca, d'inverno. E non era molto tempo che ho scoperto la mtb; riscoperto il piacere della due ruote sicuramente, essendo ex stradista da bitume, ma su per boschi e' stata proprio una piacevole scoperta di pochi mesi fa. Cosi' il giorno dopo, con una certa apprensione la gita si e' combinata. L'appuntamento con Paolo lo si era fissato il venerdi' prima, come dicevo dopo mesi di solleciti. Questa giornata in mtb con il gs era pero' rimasta in sospeso, almeno per quel che mi riguarda, per l'incertezza del meteo, e poi per come dirlo alla moglie: si trattava soltanto del giorno dopo, con un ennesimo pranzo della serie natalizia cui non si sarebbe potuto mancare puntuali alle 12.30: chi c'e' c'e' chi non c'e' .... E allora, il giorno dopo Natale, S.Stefano, per la cronaca, umido, temperatura fredda, la collina della Serra d'Ivrea per lo piu' invisibile dal basso, mi alzo, prometto di arrivare puntuale al pranzo dalle zie, dico che e' inevitabile, un impegno preso con il gs e allora mi avvicino all piazza con la mia mtb tutta nera carbone. Ed ecco la sorpresa: arrivo per primo, sollevo la testa e la Serra dalla piazza del mercato non si vede quasi, penso a come condurre la carovana per i primi 6-8 km su asfalto per il lago Sirio, poi Chiaverano (alla domanda posta dal nome di questo paese non ho mai saputo rispondere), su per S.Stefano tra le vigne ad assaggiare un po' di anticipo di sterrato, poi il Caminetto, ok, mi dico, li porto per di là. Un giretto di riscaldamento nella piazza vuota del mercato, ad aspettare il Paolo, soltanto Paolo, pensavo: la sorpresa e' che prima un'auto, poi un'altra, e un'altra ancora mi suonano: sono scesi da questi mezzi ben 12 mtb con rispettivi bikers, di quelli veri, di quelli da salita non, come si chiamano, free rider da discesa: in compagnia anche di due signore. Ci siamo salutati, abbiamo pedalato insieme in salita, in discesa e insieme siamo tornati al parcheggio per i rispettivi pranzi con la promessa di ripetere presto: aspettiamo ancora, ma le salite attendono, sono sempre li', ci aspettano ancora. Con alcuni, tre di questa compagnia, già ci si era conosciuti, pur soci dello stesso gs di Saluggia, in quel di Folgaria, proprio ai miei incomincio sulla mtb: raid delle Dolomiti 2002. E allora tante strette di mano, manca uno, un eporediese, non lo aspettiamo piu' e si parte: peggio per lui, impegnato nel giorno dopo Natale, probabilmente. La carovana comincia lo scollinamento fino al Caminetto: un po' di perplessità aleggia per tutto questo bitume: non si poteva evitare, eppoi ci si riscalda prima della salita, che vi garantisco, dico, c'e' per davvero, in mezzo al bosco. Sopra il Caminetto il muro, ancora per 900 mt su bitume, si presenta dietro la scuola, del Caminetto appunto: si pedala nel silenzio, si e' presi dal bel panorama e dalla serietà della pendenza. Poi acciottolato di pietra, sopra le vigne, curva a gomito, prima attesa del gruppo e si e' nel bosco della Serra, ai piedi. La strada cosiddetta bianca si inerpica nel bosco, in diagonale, d'inverno umida ma sempre ben tenuta ed asciutta. Attacchiamo verso Croce Serra. E' stata ancora una sorpresa: in dodici in salita su sterrato nel bosco ma tutti appassionati di salite e allora si e' andati alla grande. Su a Croce Serra, spariscono i guanti di Giovanni, piu' su il suo computer (si fa per dire) da mtb, piu' su ancora gli si fa sparire perfino la mtb: era distratto dalle fotografie da scattare e se ne e' approfittato. Il panorama promette, le foto vengono scattate e si promettono: forse arrivano sul nostro sito. Si arriva in cima eroici, chi prima e chi dopo ma tutti pedalando fino alla fine. In cima alla strada bianca, 10 km dalla partenza, un bel tratto in sentiero, saliscendi: e' piaciuto a tutti. E' un tratto in cui i free rider, quelli che ci fanno storcere il naso a noi scalatori, urlano e saltano come tribu' primitive con le doppie molle su due ruote. Noi ci siamo goduti il bosco, la pedalata, il panorama ed il gusto della fatica in mtb e peccato che sono pochi km e che il tempo non ci permette di andare fino al Mombarone: 1700 mt di altitudine raggiungibili oltre. Alla prossima volta. Si scende con molta prudenza sul bitume dai 950 mt di Andrate: una strisciata a terra in una curva a gomito lancia un po' di brivido, ma il traffico delle auto non c'e' e si scende quasi tutti contenti ugualmente. Ai parcheggio di fretta ognuno si prepara per tornare ai bagordi per tempo: ci si saluta e ci si ripromette di ritrovarsi. Altri tanti sentieri nel bosco della Serra attendono gli scalatori del gs Sorin.

Io, con la mia mtb nera, vi aspetto ancora. A presto.

Claudio e i Sautafòss.


....12 luci nella notte....

"Il bosco del Vaj e la luna" ha visto alla partenza 12 Sautafòss armati di torce, lampade frontali e quant'altro potesse illuminare il sentiero dei boschi del vaj al passaggio delle loro mtb. Il gruppo si è subito avventurato, alla luce "dell'ultimo sole", attraverso il tragitto che da Chivasso porta verso Castagneto Pò attraverso il bosco del vaj. Durante il percorso Antonella ha avuto un incontro ravvicinato con un "cespuglio" di ortiche che, probabilmente nascoste dall'oscurità, hanno punto la nostra amica ciclista. La serata è trascorsa all'insegna del divertimento fino a toccare la mezzanotte dove ormai stanchi e perchè no anche affamati, i 12 si sono ritrovati davanti ad un banchetto improvvisato con acciughe al verde e addirittura un mega-salame di 2 mt di lunghezza. L'appuntamento viene riconfermato per l'ultimo venerdì del prossimo mese quando, Piero il nostro astronomo di fiducia, ha previsto la luna piena.

Alla prossima, Paolo e i Sautafòss.


Monferrato Bike

Il nostro inviato che ha partecipato alla monferrato bike, non si è ancora ripreso dalla fatica e siamo in attesa della relazione sulla manifestazione di Casale Monferrato. I Sautafòss si sono presentati alla manifestazione numerosi, alcuni hanno ottenuto un buon risultato, altri invece si sono ben distinti nella tavolata finale. Complimenti al Casale MTB Team Pinato per l'ottima organizzazione. Risultati e commenti sulla manifestazione sul sito internet http://www.casalemtb.it/ .


Allenamento per la Monferrato Bike

Pieno successo con 14 partecipanti alla uscita di allenamento per la Monferrato Bike del 19 maggio a Casale Monferrato. Il percorso: Castelrosso, Sanrossella, Castagneto, Bussolino, Gassino, Cinzano, San Rocco, Casalborgone, Castelrosso, una STRAPEDALATA di 56 KM !!!. Nel tratto Bussolino - Gassino, Claudio biker di Chivasso, ci ha deliziato con un percorso in discesa a noi sconosciuto. La tappa per il lavaggio bici in piazza a Casalborgone grazie a Flavio, detto mozzarella (dal solito Johnny), che conosceva l'ubicazione del tubo!!! MEMORIZZATO.

Piero e i Sautafòss.


Santuario di Oropa

Anche questa volta le previsioni del tempo non erano favorevoli per una gita piuttosto impegnativa come questa, in particolar modo per gli stradisti (Frustagùme) partiti da Saluggia in 14 per raggiungere il Santuario dalla via classica, "la vecchia", che non ha bisogno di commenti per chi è già salito ad Oropa in bici per quella strada. Il gruppo dei Sautafòss (in 16), che hanno bisogno di mettere le ruote sulle strade sterrate, sono partiti da Andrate ed attraverso il Tracciolino hanno raggiunto Oropa. Il gruppo era composto da ciclisti piuttosto giovani, Luca e Gabriele di 11 anni, che come prima uscita ufficiale con i Sautafòss hanno percorso il tragitto (andata e ritorno!!!) con molta grinta e determinazione. Luca ha scritto la sue impressioni sulla sua prima gita e mi sembra doveroso pubblicarle:

Mercoledi 1 maggio 2002. Oggi sono andato a Oropa in bicicletta per la prima volta, ero un pò emozionato, perchè non sapevo che cosa mi aspettava. Al mattino siamo andati ad Andrate il paese da cui parte il Tracciolino, il sentiero che conduce ad Oropa in cui ci sono un pò di salite faticose e discese fantastiche. Eravamo in tanti tra i quali anche Gabriele e i Sautafòss. Io e Gabriele prima di partire abbiamo fatto una partita a calcio per scaldarci; poi siamo partiti alla volta di Oropa con una salita che era semplicissima poi man mano che ci avvicinavamo ad Oropa le discese e le salite cominciavano ad essere più tecniche. Arrivati a Oropa c'erano le famiglie ad aspettarci, io quando sono arrivato ad Oropa avevo una forte sensazione di vittoria. Questa giornata a me è piaciuta molto, perchè ero in compagnia di amici, il pranzo era buonissimo anche se erano solo panini. Ma, la giornata non finisce qui il ritorno era previsto in macchina ma quando si fa una cosa bisogna sempre andare fino in fondo: ci aspetta un ritorno sotto la pioggia e in discesa.

Ancora un bravo ai nostri piccoli ciclisti che, carichi di entusiasmo, insistono per organizzare altre uscite come questa; ne siamo ben felici. Ma non bisogna dimenticare le ragazze, Antonella, amante della mtb, ha percorso il Tracciolino senza alcuna difficoltà, Maria Teresa, sempre fuoristrada, ha accompagnato il suo bimbo Gabriele, mentre Rosanna ha percorso la via su strada insieme ai Frustagùme e ad Oropa ad aspettarla c'erano anche per lei il marito, fotografo ufficiale della giornata, ed i suoi due piccoli che hanno esultato quando la loro mamma si è presentata davanti a loro, sull'ultimo strappo della difficile salita. Tornando alla nostra gita, i due gruppi si sono incontrati presso il "prato delle oche" davanti al Santuario di Oropa dove, come ha spiegato Luca, ogni ciclista aveva i propri familiari ad attenderlo. Tutti insieme ci siamo spostati nelle calde sale messe a disposizione dalla struttura del Santuario, dove abbiamo potuto cambiarci con abiti asciutti e mangiare il pranzo al sacco offerto dal G.S.. Dopo la foto ricordo davanti alla celebre fontana, siamo ripartiti, ognuno per le proprie strade, anche perchè il cielo si faceva sempre più minaccioso.

Alla prossima, Paolo e i Sautafòss.


Da Chivasso a Superga.

"Eramo che andavamo....e ci perdavamo".
Inizia così la gita dei Sautafòss che, domenica 2 dicembre, sono partiti per raggiungere Superga dalla chiesetta di S.Martino e dopo 3 chilometri si sono persi. Bivio a sinistra, sterrato in salita e dopo 2 chilometri eravamo nello stesso punto!!!! Fortuna vuole che abbiamo incontrato dei biker di S.Mauro, dopo aver chiesto loro alcune spiegazioni sul percorso abbiamo preferito aggregarci al gruppo per raggiungere Superga. In loro compagnia siamo saliti alla basilica attraverso il percorso del "rosmarino", sarà per la difficoltà della salita ma di rosmarino nemmeno l'ombra..... Stanchi e affamati, ci siamo rifocillati sulle panchine del parco e abbiamo scattato alcune foto ricordo dopo che Sergio mi aveva nascosto la macchina fotografica!
Onde evitare di perderci nuovamente abbiamo preferito rientrare al punto di partenza attraverso la strada asfaltata Cordova - S.Martino.
Andrà meglio la prossima volta!!!
Piero e i Sautafòss

Mazzè, Miralta, Castello di Masino, trattoria...

Eccoci, il giorno dopo l'uscita "I Sautafoss e la buona tavola".
La soddisfazione tra gli organizzatori è grande, una splendida giornata d'autunno ha fatto da sfondo ai 12 bikers che si sono avventurati (nonostante il freddo: 1 grado sottozero alla partenza!!!) tra le colline del canavese, da Mazzè attraverso le colline di Miralta, Moncrivello, Maglione ed infine lo splendido castello di Masino.Il tutto pedalando su sentieri tra i boschi, strade sterrate insomma un itinerario bellissimo studiato dal nostro Bruno che, secondo noi, dev'essere collegato in qualche modo con un satellite per potersi districare con una sicurezza spaventosa tra boschi e campagne di canavese e monferrato. Dal castello di Masino, attraverso la vecchia strada reale di caccia, abbiamo raggiunto Borgomasino, per concludere il tour di circa 40 km in trattoria dove aveva inizio la seconda fase della nostra uscita, insieme a tutti i familiari che nel frattempo si erano uniti al gruppo. Durante il pranzo, Gianni che si distingue sempre per la sua galanteria, ha offerto una rosa ad ogni rappresentante del gentil sesso intervenuta alla festa, ma una sorpresa era pronta anche per lui, come riconoscimento per aver lavorato molto e bene in veste di organizzatore e responsabile del gruppo I Sautafòss, gli abbiamo preparato una pergamena con su scritta una poesia pensata appositamente per lui. La lettura della poesia, da parte di Piero, è stato un momento molto divertente, grazie ai commenti aggiunti dal lettore e dalla commozione che Gianni non ha potuto nascondere per la sorpresa inaspettata.
Il gruppo si è sciolto dopo il pranzo con l'augurio di ritrovarsi presto in una occasione come quella appena trascorsa, magari ancora più numerosi.
Ed è all'uscita del ristorante, nel parcheggio, che Gianni scopre la sua auto con qualcosa di diverso rispetto a quando l'aveva parcheggiata.....vedi le foto.

Alla prossima, Paolo e I Sautafòss.


Escursione con il CAI sez. di Chivasso

Eccomi nuovamente a Voi, a raccontare di un'altra gita del nostro gruppo.

Domenica 29 luglio in compagnia degli amici del CAI di Chivasso siamo andati per montagne in quel del lago del Moncenisio. Finalmente chi scrive è riuscito ad avere al proprio fianco la consorte che zitta zitta ha portato a termine la gita senza troppe lamentele. Devo innanzitutto ringraziare la combriccola dei Sautafòss che con un buon spirito di gruppo aspetta sempre i meno allenati, non facendo troppo pesare loro lo scarso allenamento. I partecipanti alla pedalata erano dieci di cui ben quattro del gentil sesso, inoltre si è aggregato alla compagnia Mario, un simpatico amico di Varese che leggendo il nostro itinerario su internet ha deciso di partecipare. Purtroppo un suo ruzzolone ha provocato un bello spavento alla comitiva. Speriamo che le "leggere" ferite riportate guariscano in fretta. Ciao Mario. alla prossima.

Bando alle chiacchere, parliamo dell'avventura: ritrovo ore 7.00 a Chivasso, alle 9 dopo aver parcheggiato il resto dei "familiari pigri" nei prati, siamo partiti. Imboccata la strada RN6 del Moncenisio siamo scesi leggermente di quota (altit. 2000 mt) verso la Savoia direzione Lanslebourg sulla sinistra abbiamo imboccato lo sterrato Plan de Canons e su una salita pedalabile nel bosco del Monfroid siamo arrivati al Colle del Sollieres 2680 mt. Durante la salita siamo convinti di aver visti volteggiare sopra di noi un'aquila. Nell'ultimo tratto in salita sul fianco del Petit Mt Cenis il sentiero aveva alcune zone innevate, grande soddisfazione scattare le foto con la bicicletta al fianco sulla neve. Sul colle avremmo dovuto unirci con gli amici escursionisti del CAI, ma affrontare a piedi un'ulteriore salita per raggiungerli al punto panoramico su cui si erano appollaiati non ne avevamo proprio voglia. Ci siamo così lanciati giù dalla discesa verso il lago ammirando per quasi tutto il tragitto lo splendido panorama. Arrivati al punto di partenza ci siamo abbandonati prima ad un "piccolo" spuntino poi al meritato riposo sdraiati nei verdi prati. Qualcuno è riuscito anche a russare nonostante Johnny...... Finalmente al termine della giornata sono rientrati anche i marciatori e così abbiamo dovuto affrontare un'altra sofferenza..... banchettare anche con il CAI !!! Credo di aver recuperato tutto il peso lasciato sui pedali, in dieci minuti..... Ultimamente il gruppo ha un grande difetto, prima pensa alla tavola poi alla bicicletta, così al ritorno siamo riusciti a fare scorta di toma nostrana e ad annotare tutte le trattorie che propongono polenta e salsiccia, certamente faremo tappa alla prossima gita (viva lo sport !!!). Un ringraziamento particolare a Fabio Samartinaro ( CAI Chivasso )che ha unito le due comitive e agli amici del CAI capitanati dal leggendario Mario Milici, per il banchetto. Certamente ci saranno altre gite in futuro in loro compagnia.

Alla prossima !!! Piero e i Sautafòss.


I Sautafòss alla "Monferrato Bike 2001"

Un nutrito ed agguerrito gruppo di Sautafòss si è presentato domenica 20 maggio a Casale Monferrato, insieme ad altri 600 bikers, al nastro di partenza della "Monferrato Bike", una granfondo con due percorsi alternativi di 40 e 60 km. I nostri hanno scelto il percorso breve di 40 km (meno male...). Un tracciato molto bello disegnato sulle colline del Monferrato tra vigneti, prati e strade sterrate con punti panoramici talmente spettacolari da far dimenticare per un attimo l'agonismo della gara. Ma la giornata per i Sautafòss è iniziata presto, alle 7 ritrovo a Saluggia, all'appuntamento una brutta sorpresa... una ruota bucata...nessun problema, ma! mancano "i tacùn" !!!??? sono rimasti a casa. Cominciamo bene... risolto il problema si parte verso Casale, a Crescentino si sbaglia strada, certo che se il buongiorno si vede dal mattino, chissà cosa ci aspetta. Imboccata la strada giusta si arriva in fretta a Casale dove troviamo subito le segnaletiche indicanti la manifestazione, si giunge nella piazza dove parcheggiamo le nostre auto con le bici infilate dappertutto. Al raduno, anche se sono soltanto le 8 (la partenza è alle 10.30), si sente già la tensione della gara, si notano le squadre ufficiali delle più importanti marche di bici, attrezzatissime con tanto di camper trasformati in officina per l'assistenza tecnica. Ci rechiamo al tavolo delle iscrizioni per il ritiro del pacco gara, dove troviamo già pronto il podio allestito per le premiazioni con tanto di sfondo con gli sponsor, ed ecco che a turno ci facciamo le foto: 1° classificato Piero, 2° Enrico, 3° Paolo (non ci crederà mai nessuno...) Il tempo scorre in allegria e tra una battuta e l'altra ci troviamo finalmente tutti insieme nei box di partenza: pronti?...via! Ognuno prende il "suo passo" e dà il meglio di sè, si supera e si viene superati, si conoscono persone, qualcuno più sfortunato lo troviamo a piedi con la catena in mano, altri che spiegano all'amico il motivo della loro performance negativa....è proprio vero in queste occasioni "i bàli a cuntu nen". Lungo il percorso, ben segnalato, troviamo persone dell'organizzazione praticamente dappertutto, in particolare nei punti più critici ad indicarne la pericolosità. Ed ecco che dopo più di due ore di colpi di pedale su strade sterrate, campi coltivati e fossi attraversati su ponti improvvisati, si rivedono con sollievo le prime case di Casale Monferrato e finalmente il traguardo. E' andata, ognuno controlla i suoi tempi, il sottoscritto è arrivato tragli ultimi, ma va bene così, l'anno prossimo si potrà sicuramente fare meglio. I complimenti vanno al nostro amico e collega Fabrizio Renesto, che con un'ottima prestazione, è salito sul 2° gradino del podio per la sua categoria, "bravo Fabrizio!!!".

Per la classifica della gara, le foto e maggiori informazioni, visitate il sito http://web.tiscalinet.it/casalemtb


Domenica 11 marzo, prima uscita ufficiale 2001 dei Sautafòss, l'itinerario è stato modificato causa le condizioni del fondo. Purtroppo causa il fango appiccicoso tipico delle strade sterrate della zona alcuni tratti in discesa sono stati affrontati a piedi dai meno temerari.........vedi chi scrive. Il tempo non era neppure a nostro favore, cosi' per colpa della nebbia anche sulle alture di Castagneto non era possibile ammirare i vari panorami verso il Monferrato ne verso la pianura. La comitiva era composta da 4 Sautafòss e da alcuni "locali" che considerato la frequenza con cui si aggregano alle nostre gite sono di fatto da inserire ad "honorem" nei Sautafòss. Da segnalare inoltre l'assenza di qualche elemento che tradisce la mtb per la strada asfaltata.........Direi che come resoconto della gita è più che sufficiente.

N.B. La fontanella di acqua all'interno del Vaj non è in funzione, è consigliabile effettuare il rifornimento nella piazza di Castagneto prima di addentrarsi all'interno del bosco.

P.S. Sautafòss, siate più numerosi alla prossima uscita.


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