Zawinul Syndicate |
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70th anniversary tour |
Napoli,
Giardino dei Cedri |
Le altre foto: |
Musicians: |
Il gruppo in azione
Il gruppo in azione
La mia foto ricordo
La copertina autografatami
Joe con Achille Benigni |
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Joe Zawinul (Austria/USA): keyboards Amit Chatteriee (India): guitar Etienne M'Bappe (Camerun): Bass Manolo Badrena (Spagna): percussions Paco Sery (Costa d'Avorio): drums |
Un maestro dispotico che si
esibisce tra le sue tastiere ricche di suoni campionati ed originali, e con
una validissima band di supporto a cui però lascia pochissimo spazio. Il
risultato finale è un amalgama sonoro dalla massiccia sezione ritmica. Una
world music ipertecnica, grazie all'abilità dei singoli strumentisti. Ogni
elemento viene sfruttato però solo per l'accompagnamento, su frasi e ritmiche
ripetitive. Messi da parte i "bollettini meteorologici", il "vecchio" zio Joe
spesso impartisce comandi e rimproveri agli altri quattro, ed a volte
finisce per risultare troppo dispersivo tra mille suoni differenti di tastiera in uno
stesso brano. Poca melodia, insomma, accentuando l'anima ritmica e
sperimentale dei vecchi "weather report".
Arrivati nell'area del concerto il palco ci si presenta maestoso, alto e largo. All'ingresso dei 5 musicisti ognuno prende il proprio posto; a sopperire la mancanza del sax come alter ego delle tastiere sembrerebbe esserci la chitarra, ma dopo pochi minuti ci appare chiaro che il vecchio Joe non vuole molti assoli dei musicisti, e sfrutta anche la chitarra solo come accompagnamento ritmico, lasciando al chitarrista un po' di gloria solo per un canto indiano accompagnato dall'effetto sitar della chitarra, e per un breve assolo per chitarra e voce in stile George Benson, subito interrotto dalla rigida regia di Zawinul. Per tutto il concerto il bassista non ha smesso un attimo di pulsare con una tale velocità, come una macchina fatta apposta per costruire rapide e virtuosistiche scale di basso.A fine concerto attendiamo di entrare nel retro del palco, e sotto il tendone troviamo zio Joe seduto ad un tavolino, ci firma gli autografi con un'aria stanca e stordita, ma molto disponibile; Manolo, che non ha fatto altro che sorridere per tutto il tempo, e continua a farlo quando gli stringiamo la mano. Ci complimentiamo con il bassista ed il chitarrista. |
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