Peter Gabriel

Milano, Alcatraz
 


16 settembre 2002

Gli amici della Dusk-list

A short review

 

 

sono ancora intontito dalle mille emozioni del concerto di Milano... sono anche troppo stanco per poter scrivere qualcosa di decente...

Peter appare sul palco... ma dove si posiziona? al lato sinistro, dietro la tastiera??? perché non ha scelto la posizione centrale sul palco? ma è tastierista o cantante??? cantante??? ma se la sua voce è lievemente nascosta dagli altri strumenti... è un trucco per nascondere le sue ridotte possibilità vocali?

Ma anche se col contagocce, a noi sistemati a 5 metri appare un Peter che ha comunque un carisma sul palco... traspare dai suoi okki... anche se ora sembra un bimbo emozionato e spaventato dal doversi esibire... mi metto nei suoi panni... per anni si è dedicato a tutt'altro lavoro ed ora doversi ripresentare sul palco è un'impresa ardua... data l'età e la pinguedine... nei pochi spostamenti sul palco aveva subito l'affanno... si nota che è a digiuno di show, e senza allenamento.
Secondo me abbiamo visto un concerto un po' karaoke (senza monitor non ricorderebbe le parole) e un po' pianobar (tanti suoni campionati, si è spostato dalla tastiera solo in tre brevissime occasioni per venire al centro del palco) ma l'emozione della sua voce (quella che gli è rimasta...) e il solo fatto di rivederlo su di un palco, alla fine hanno messo d'accordo tutti, Avete notato il calore con cui è stato accolto e salutato...? ...anche tra un pezzo e l'altro? Grande Peter!

Per noi che avevamo già ascoltato i nuovi pezzi sembravano già vecchi ma per la maggior parte del pubblico erano nuove, tranne barry williams. Dato il largo uso di suoni campionati sembrava quasi un concerto finto.
Non ho mai visto in viso il batterista, troppo alti davanti a me, la prossima volta porto gli zatteroni alla Elton John.


Mi è piaciuta molto Mercy street, e No way out (mi ha toccato il suo testo triste, accennato da peter nella presentazione...).
My head sounds like that è un gran pezzo ma non mi è sembrato interpretato al top. Tony Levin è l'unico vero grande professionista del gruppo esibitosi lunedì sera, David Rhodes è solo un creatore di suoni e di
coloriture, tutto il resto era campionato.

Colgo l'occasione per salutare affettuosamente quelli che hanno
condiviso con me dei fantastici momenti nella "tre giorni milanese": Achille Benigni & Conchita, Giampaolo Benigni & Roberta... grazie di tutto per il supporto e per la simpatia.
Un saluto affettuoso a Paolo Noro a cui ho fatto vivere l'esperienza dell'hotel Salus...
Un grazie a Sergio della Rosa di Firenze che ho nominato mio fotografo ufficiale per l'occasione... vista la sua altezza... le
foto scattate col 400 ASA sono bellissime!!!! bei colori, e non sono
venute sgranate, complimenti!

Un saluto a Roberto Lorici che ho incontrato a fine concerto...
Un caro saluto a Silvio Amenduni, emozionato come un ragazzino...
Un grazie a Mario Giammetti che mi ha autografato il suo libro su Peter "Il trasformista" prima dell'apertura dei cancelli, un caro saluto a Roberto Cangioli e a Massimo Orlandini, rintracciati
in extremis all'uscita dell'Alcatraz,
sono riuscito a conoscere Alessandro Mattioli, peccato che il tempo non ci ha permesso di parlarci di più... un saluto a Stefano di Bergamo, un saluto a Mino Profumo incontrato rapidamente sotto al
palco, a Marcello Cirese, alla sua ragazza che si è accorta prima di tutti del mio cappellino...

Sul palco prima di Peter, gli Spaccanapoli di Marcello Colasurdo, felice perché ha creduto di aver avuto un grande successo di pubblico, quando poi nessuno lo ha retto più a partire dal secondo brano! Mi spiegate come ha fatto Peter Gabriel a scegliere come supporter un gruppo così fuori contesto...?
Un gruppo così può esibirsi alla sagra della Braciola o alla sagra dei fagioli... e al massimo entro 30 Km dell'area vesuviana, ma non oltre... e parlo da napoletano!

 

La scaletta del concerto:
 

1 darkness
2 red rain
3 growiing up
4 no way out (tony prende lo stick)
5 mercy street
(apprezziamo il flauto del 2° chiatarrista)
6 my head sounds like that
7 the barry williams

(finalmente si alza negli ultimi 30")
8 more than this

(dimentica le parole e lo ripete)
9 digging in the dirt
(si alza x la 2a. volta sul 2° ritornello, tony suona una piccola tastiera)
10 animal nation (brano inedito)
(il 2° chitarrista suona un mandolino elettrificato a 4 corde doppie; Peter si alza x la terza volta verso la fine del brano)
11 band introduction
12 sledgehammer
(si alza a metà brano)
1° bis: in your eyes
2° bis father and son (Peter & Tony)

 

The band: