Un uomo semplice

Un incontro come ce ne sono tanti,
Fra persone nostre conoscenti.
Una figura alta e imponente,
Ma nei discorsi molto eloquente.
Io un po' Davide e lui come Golia,
Sfilavamo così lungo la via.
Il fare di certo serio e deciso,
Lasciava spazio al bonario sorriso.
Si prodigava per gli amici con zelo,
Un altruista come pochi in questo cielo.
Discussioni a volte un po' estenuanti,
Per ritrovarci certamente meno distanti.
La vita ha voluto unirci nella parentela,
In quella favola forse non del tutto vera.
Ma i nostri pranzi durante le festività,
Riunivano insieme le nostre anime in verità.
Le difficoltà che ci vollero coinvolti,
Furono solidarietà nei nostri conforti.
In ogni tavolata bene imbandita,
Lui in tavola al centro e io di fianco a sinistra.
Il cielo su di noi aveva ben stabilito,
Che un gran tesoro vale meno di un amico.
Guerino non si raccontava quasi mai,
Lasciava a casa le tristezze e i suoi guai.
La sua sobrietà di una giusta dignità,
Di quell’eroe che di colpe non ne vuole e non ne dà.
Gli si leggeva ultimamente una stanchezza eterna,
Che era ormai a lui certamente quasi odierna.
Poi d’inciampo e la caduta voluta dalla vita,
E quella lenta agonia che ci apparve infinita,
E il nostro grande amico non resse la partita.
I nostri giorni ormai sono molto vuoti,
La sua simpatica presenza non è più con noi,
La sua persona ci manca ora più che mai,
Quel senso di amarezza che ci unisce,
Forse troverà nel tempo un momento più felice.
Una bella rimpatriata in una cena ben ritrovata,
Il ricordo della sua disarmante goliardia da lui celebrata.