Tentazioni Diaboliche

Così che dissetandosi a fresca fonte,
Superò con lo sguardo quell’alto monte.
Contemplando la pianura fino all’orizzonte,
Con lembi di acqua simili a un bel lago,
Ma quello scenario era del tutto vago.
Riconobbe la maestosità di tutto il creato,
Quella povera terra dove era nato.
In questo luogo deserto dove insidiava,
Il nemico dell’uomo e di chi non l’amava.
Il malefico davanti a lui spavaldo si prostrò,
Ma con fare severo e deciso lo allontanò.
Poi la sua vocazione divenne preghiera,
Così che al finir del giorno si fece sera.
Nel buio assente di vera e chiara luce,
Il serpente che seduce lo tenta e l’induce,
Verso insuperabili poteri e ineguagliabili ricchezze.
Visioni e illusioni che non sono poi certezze,
Diaboliche tentazioni che non scuotono il cuore,
Di quell’umile uomo che sa essere signore.
Superata l’onta di insinuato e indubbio disonore,
L'ombra buia sopra il torrido deserto,
Lascia all’azzurro cielo il suo spazio aperto.
Le tenebre scacciate ben lontane da lui,
Potranno così essere vinte da ciascuno di noi.
Così che nel segno di una umile speranza,
Un giorno l’universo intonerà poi la sua danza.