Reduci da Irnerio

Amici di ieri, lontani dai pensieri,
Rimessi nella roulette dei ricordi,
Nomi e volti che certamente non scordi.
Una gioventù adolescenziale un po' bizzarra,
Colonna sonora fra le note di una chitarra.
La musica accompagnava le nostre azioni.
I sogni e la realtà supportati dalle canzoni.
A volte la vita sembrava favola o poesia,
Ma la nostra discontinuità ci trascinava via,
Verso atteggiamenti dal sapore di follia.
Ci si voleva bene anche per davvero,
Ma le nostre schermaglie non erano mistero.
Disavventure acrobatiche con i nostri motorini,
E la baldanza di sentirsi comunque primi.
Amori e cotte emozionali non erano rari,
Ma duravano neanche un giorno dei calendari.
Delusioni e piccoli rancori fra di noi,
Non ci facevano di certo degli eroi.
Poi la forzata maturità di una famiglia o chissà,
Creò la separazione a quella giovane età.
Così i destini separarono quella comitiva,
Per una vita forse più sobria e reattiva.
Ma nell’intimità della più profonda coscienza,
Ritorniamo a quella incisiva adolescenza.
Sentendo l’eco del gruppo di appartenenza,
Per poi trovarci magari in una fatale sera,
Di una inoltrata e possibile primavera.
Come quattro amici ritrovati al bar,
Noi che a quel tempo in fondo,
Speravamo solo di cambiare il mondo.