La ragazza della porta accanto

Vivevo la grigia solitudine nel suo incanto,
Ma un di aprendo la porta; una ragazza da schianto.
Una bellezza acqua e sapone di buona educazione.
Spesso mi giravo intorno per scrutare quelle belle,
Rimanendo poi sprovveduto e imbelle.
Da tanto tempo sono qui e mi domando,
Come una giusta così abiti qua accanto.
È anche carina e molto simpatica,
Proprio alla man, veramente empatica.
Se esce di casa mi affaccio alla mia porta,
E anche se lo ha capito cosa importa.
Il desiderio di fissare un appuntamento,
Frena al giusto imbarazzo di quel momento.
Rimandando tutto per il timore che sento.
Ci vediamo spesso tutti i giorni in diverse ore,
Parliamo, ci sorridiamo, la vorrei chiamare amore.
Ma ho messo limiti al mio timido cuore.
Rimane comunque quella della porta accanto,
Il mio sogno per lei è solo un bel rimpianto.
È rimasta per me una buona amica,
Vado spesso da lei, in men che non si dica.
Il pretesto per potere il campanello suonare,
È vederla e chiedere se ha un po' di sale.
Quel sale che nel petto può far male.
Ma forse proprio così doveva andare,
Perché se bussi poi a qualunque porta,
Potrà essere finalmente amore questa volta.