A Milano esiste un quartiere conosciuto da tutti; anche da chi non è mai stato nella nostra città.
È il quartiere delle "luci" di Roberto Vecchioni: della sua ragazza e dei suoi vent'anni quando più povero e felice vi veniva a far l'amore.
È il quartiere dove giocano il Milan e l'Inter. Una con la sua storia popolare, l'altra con la maglia a strisce nere come la notte, e azzurre come il cielo.
È il quartiere che da il nome al loro grande stadio, conosciuto in tutto il mondo.
È San Siro: il quartiere storico e periferico a ovest della città. Qua dove Milano è cresciuta e forse invecchiata.
Puoi trovare tutto il mondo, tutta la città con le sue mille contraddizioni.
Ci sono i ricchi più ricchi: Si rifugiarono qua negli anni cinquanta, scappavano dal centro, dallo smog delle macchine che invadevano le strade in quei giorni di grandi cambiamenti.
Ci sono gli operai e gli impiegati e i loro quartieri, dove convivono generazioni di lavoratori: ieri milanesi o meridionali, oggi italiani o extracomunitari.
In queste case respiri la vita dura di chi si alza presto la mattina e va al lavoro: ieri nelle fabbriche, oggi nei moderni centri commerciali.
Operai con le tute blu nelle fabbriche, addetti alle pulizie o commesse del supermercato in minigonna e maglione nei centri commerciali. La fatica però non cambia.
A San Siro: nel centro della zona operaia, ai piedi dello stadio ed a un passo dal caos di Piazzale Lotto, c'è la Camera del Lavoro di Zona della CGIL.
500 mq di solidarietà e amicizia. Qui ci siamo tutti: sindacalisti e operai, funzionari e impiegate, raccolti in un luogo antico che ricorda la Milano di un tempo.
Quella accogliente e aperta del mito dei bei tempi che furono. Insieme a tutti noi potrai trovare un uomo dolce e sensibile.
È l'amico di tutti noi che viviamo li. È l'angelo custode che rimette in ordine i nostri uffici quando noi torniamo a casa.
Dopo una lunga giornata di lavoro, diretti verso casa, incontriamo Alessandro, Sandro per tutti noi, che arriva sorridendo. Lui ti saluta e ti regala una parola, un saluto.
È come un rito nella nostra vita quotidiana: salutare Sandro e sapere che la nostra giornata e finita: La sua no, lui deve ancora lavorare.
Ma Sandro non regala solamente un saluto, una parola o un sorriso. Sandro regala a tutti noi le sue poesie, i suoi disegni.
Parole, pensieri e immagini che fanno compagnia al nostro lavoro. Questo sito è il modo semplice e gentile di rendere omaggio a Sandro e alle sue poesie.
E in fondo è anche il modo di rendere omaggio alla nostra piccola e amata Camera del Lavoro.