Montella, antichissima cittadina situata nell'Alta Valle del Calore, nel cuore dei monti Picentini, affonda le sue radici storiche nei primordiali insediamenti in questo territorio di colonie Sabine e di Osco-Pelasci dei Marsi, le quali diedero origine prima alla stirpe Sannita e successivamente da quest'ultima si originò il popolo degli Irpini. Non è storicamente confermata la presenza di colonie Etrusche e Greche che pur s'insediarono in alcune zone della Campania.
Numerosissimi i riferimenti idiomatici e reperti che confermano per Montella una storia pre-romana. Soltanto con la definitiva sconfitta (290 a.C.) dei Sanniti-Irpini per opera dei romani, Montella diventerà municipio (91-89 a.C.). Dopo Roma saranno i Goti (476-555), i Bizantini (555-571), i Longobardi (571.1076), i Normanni (1077-1197), gli Svevi (1198-1266), gli Angioini (1266-1441), gli Aragonesi (1441-1503), gli Spagnoli (1503-1707), gli Austriaci (1707-1734), i Borbone di Spagna (1734-1806, salvo la breve parentesi della Repubblica partenopea del 1799), i Francesi (1806-1815), ed in ultimo ancora i Borbone di Spagna (1815-1860), ad esercitare il loro dominio su Montella.
Luogo militarmente strategico fin dalle origini, e punto di riferimento sociale economico e politico, per tutti i comuni dell'Alta Valle del Calore, è stata municipio romano, gastaldato, regio demanio, contea, comune.
L'abitato attuale si estende per circa 100 ettari su di un territorio comunale complessivo di 8360 ettari. La sua altitudine, estesa su di un diametro di oltre due chilometri, è posta ad un'altezza media di metri 630 s.l.m. (il centro cittadino, Piazza Sebastiano Bartoli, è posto a metri 560 s.l.m.). Numerosi rioni, originati dagli antichi casali, sorgono lungo i crinali delle collinette o alle falde dei monticelli che fanno da corona all'abitato. I primi di questi sono denominati: Sorbo, Sorbitello, Laurini, Serra, Cisterna, Vestee. I secondi agglomerati urbani sono: Fontana, S. Giovanni, la Libera. A questi principali, fanno da corona un'altra decina di casali più piccoli. Alla base dell'abitato si spazia nell'ampia pianura attraversata dal fiume Calore. A monte fanno da corona tre monticelli, Toriello, S. Maria del Monte, S. Martino, che sono effigiati anche sullo stemma di Montella.
Il suolo di Montella, per le sue caratteristiche carsiche è ricco di inghiottitoi e i terreni di tipo calcareo-dolomitico fanno sì che le precipitazioni infiltrandosi costituiscono enormi falde che danno origine alle più importanti sorgenti dell'Italia meridionale. È da quest'enorme serbatoio imbrifero che hanno origine tre fiumi regionali: Calore Irpino, il Sabato, il Picentino. Dalle stesse falde, si hanno numerose sorgenti che attualmente hanno una portata media di 3000 litri/secondo. Il Calore Irpino attraversa tutta la valle di Montella, e dopo un percorso di 108 km va a confluire nel Volturno a nord di Caserta.
Gli oltre 8260 ettari di territorio extraurbano, che partendo dai 477 metri s.l.m. della località "Bagno della Regina" raggiungono i 1660 metri s.l.m. del monte Accellica, presentano 1330 ettari coltivati a grano, fiori, ortaggi, barbabietole e vari tipi di piante da frutto con prevalenza noci. Sui terreni collinari abbondano vigneti e frutteti. I 1160 ettari coltivati a castagneti, con una produzione media annua di quarantamila quintali, fanno di Montella la "regina della castagna". La bontà di questo prodotto, di origine protetta, fa sì che sia esportata in tutto il mondo. Nel resto del territorio, 5770 ettari di bosco e pascolo, fanno spicco le piante di faggio, aceri, cerro, quercia, olmo, frassino, ecc.. Numerosi pianori, tra cui spiccano quelli di Verteglia, Acque Nere, Ischia, Ischitello, Varrazzulo, ricchi di erba da pascolo, offrono alpeggio al numeroso bestiame presente. La bontà dei pascoli fa sì che i latticini prodotti, unitamente alla carne e alla castagna, siano la principale fonte economica di Montella. Questi cibi sono anche la base di una cucina sobria ma genuina.
Sorgentelle spontanee, non irreggimentate, si prestano a piacevoli soste durante le escursioni montane rese possibili dai numerosi sentieri presenti tra i contrafforti dei monti Terminio e Accellica. Nei diversi periodi dell'anno nei boschi è possibile la ricerca di innumerevoli quantità di funghi, di tartufi, oltre che alla raccolta di fragole e origano.
La fauna è presente con numerose specie di volatili fra cui primeggia il falco. Vi è anche una cospicua presenza di cinghiali, lupi, lepri, volpi, per rimanere alle specie più importanti.
Il centro urbano, caratteristico nei suoi casali, è ricco di monumenti storici con particolare riferimento a chiese ricche di opere d'arte pittoriche, lignee, architettoniche. Particolare pregio mostra il
mausoleo a Diego Cavaniglia, opera dello scultore Iacopo della Pila (nella sagrestia del monumentale convento di S. Francesco a Folloni); il busto bronzeo a Giordano Bruno, uno dei tre esistenti in Italia; la maestosa porta lignea della collegiata di Santa Maria del Piano realizzata intorno al 1583 dall'intagliatore locale Fabio Moscariello, pregevolissima testimonianza dell'arte del legno in Irpinia nel XVI secolo; una croce in lamine d'argento lavorato, scuola napoletana del XV secolo (Collegiata); un dipinto di anonimo, del XIV secolo, tradizionalmente definita come Madonna dell'Umiltà (monastero di S. Maria del Monte o della Neve). Particolare attenzione meritano anche i resti della Montella longobarda cui fa spicco il castello del Monte, e i resti delle mura che fortificavano l'antico casale "Serra". Altra attenzione turistica, l'antico Mulino feudale (1465), il ponte romano denominato Ponte della Lavandara, gli antichi resti della Cittadella, i resti del castello della Rotonda posto a protezione di colonie Sabine che abitarono nei suoi pressi.
Moltissime le chiese, fanno spicco: il
convento di S. Francesco a Folloni, edificato il XIII secolo e ristrutturato nel XVIII; il monastero del Monte (XVI secolo), con annesso il citato castello longobardo edificato su di un'antica postazione militare romana; la Collegiata di S. Maria del Piano (XVI secolo); il santuario del SS. Salvatore, edificato sulla sommità del monte Elia, punto di riferimento della religiosità montellese. Altri pregi architettonici sono da ammirare in antichi palazzi, Bruni, Capone, Carfagni, Bosco, De Marco, Gambone, ecc., e nelle numerosissime case a Corte ancora esistenti nei casali storici.
Le numerose chiese presenti e la caratteristica del centro urbano costituito da casali sparsi, favorirono la nascita di numerose confraternite ed enti benefici. Ancora oggi si contano dodici di queste associazioni laico-religiose. Esse rispondono ai nomi di: 1) arciconfraternita
San Bernardino da Siena; 2) arciconfraternita SS. Sacramento, fondata una prima volta ai primi del '500 sotto la denominazione di S. Maria del Monte e successivamente fu ricostituita nel 1541 con la denominazione attuale; 3) arciconfraternita SS. Rosario dell'Annunziata; 4) confraternita SS. Sacramento e Cinque Piaghe; 5) confraternita SS. Rosario nella chiesa di S. Nicola; 6) confraternita Immacolata Concezione; 7) confraternita San Giuseppe; 8) confraternita San Pietro e SS. Vergine della Consolazione; 9) confraternita S. Lucia, fondata con reale decreto del 19 agosto 1858; 10) confraternita Madonna del Carmine; 11) confraternita SS. Nome di Gesù; 12) confraternita Madonna SS. delle Grazie. A queste confraternite, durante le manifestazioni religiose si aggiungono la fraternita Misericordia e Terzo Ordine Francescano (donne). Nel paese, durante l'arco dell'anno, si svolgono numerose manifestazioni a carattere civile e religioso. Un grande mercato settimanale si svolge ogni giovedì; una fiera, denominata "Fiera dei Martiri", si svolge annualmente l'ultima domenica d'agosto, attira a Montella numerosissimi visitatori provenienti dalla provincia; molte le mostre d'arte e artigianali che si svolgono in alcuni periodi dell'anno, in particolar modo durante il periodo estivo; annualmente, nell'ambito della festa della "Castagna", nella prima quindicina di novembre, si svolge una Mostra Mercato dei Prodotti tipici della Valle del Calore. Questa grossa manifestazione fa affluire a Montella migliaia di visitatori provenienti da tutta la Campania e regioni limitrofe. Altrettanto ricco è il calendario religioso. Ogni anno, dal 6 agosto e per la durata di un mese, si svolge un pellegrinaggio al santuario del SS. Salvatore simbolo primario della religiosità cristiana montellese. Questa ricorrenza porta sul sacro monte migliaia di pellegrini provenienti da tutta l'Italia meridionale, tiene viva la tradizione dei miracolosi eventi verificatisi a Montella a fine maggio del 1779. E' tanta la venerazione per questo santo che gli emigranti montellesi d'America, ai primi del XX secolo, edificarono in Norristown (Pensylvania) una chiesa e un simulacro che ricalcano lo stile e le sembianze di quelli esistenti sul monte del SS. Salvatore di Montella; la ricorrenza della SS. Madonna delle Grazie, 2 luglio, presenta tre giorni di manifestazioni religiose e civili che presentano nella sfilata delle Verginelle un alto momento civile e religioso; un altro triduo religioso si svolge il 3-4 e 5 agosto solennizza nella chiesa del monastero del Monte di Montella la madonna omonima detta anche Madonna della Neve; il 4 ottobre, presso l'omonimo convento è il Poverello d'Assisi ad essere solennizzato con manifestazioni liturgiche e civili. Tutte le manifestazioni civili, in occasione di ricorrenze religiose, culminano con spari di fuochi pirotecnici che si rinnovano ab immemorabili. Alcune processioni sono molto significative poiché a differenza di altre in tono minore che si svolgono durante il resto dell'anno, coinvolgono migliaia di fedeli e vedono la partecipazione di tutte le congreghe di Montella. Queste cerimonie liturgiche si svolgono: nella ricorrenza del Corpus Domini; nel giorno dedicato all'Assunta, 15 agosto, quando la statua della S. Vergine della Libera è portata dalla chiesa che porta il suo nome a quella della collegiata e collocata a fianco di S. Rocco e del SS. Salvatore; la processione cosiddetta di S. Rocco. Durante lo svolgimento di questa liturgia i patroni di Montella, S. Rocco e la Libera, unitamente al SS. Salvatore sono portati in processione dalla chiesa della Collegiata a quella di SS. Maria della Libera. Qui si svolge un Ottavario di S. Rocco, così chiamato per le liturgie in onore del santo che durano otto giorni; un'ultima processione, al termine dell'ottavario, riporta il busto in argento e rame dorato di S. Rocco e la statua in solo argento del SS. Salvatore nella loro chiesa naturale. In tutte le processioni sia le verginelle sia i confrati precedono sempre il santo o i santi, a seguire i fedeli.
Il territorio urbano è attraversato da poco più di 19 chilometri di strade (escluso quelle statali e provinciali). Le intere arterie che interessano tutto il territorio raggiungono una lunghezza complessiva di poco superiore ai 164 km, ed esattamente: km 19,101 di strade urbane; km 39, 971 di strade extraurbane; km 105 di strade vicinali (dati riferiti al mese di maggio 1999).
Montella, posizionata a sud-est di Avellino (35 km) e da Napoli 80 km, è facilmente raggiungibile con la strada a scorrimento veloce Ofantina (dall'uscita autostradale di Avellino est al Ponte di Parolise) e Ofantina bis (dal Ponte di Parolise all'uscita per Montella). Per chi proviene da Salerno (65 km), la S.S. 574 Serino-Piani di Verteglia- Montella, oppure la statale "fondo valle Sele": Contursi-Lioni. Da Lioni, Ofantina bis fino all'uscita per Montella.