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SOCRATE

Una vita per la verità e la giustizia

 

Chi pensa che fare il filosofo significhi allontanarsi dal mondo per vivere una vita astratta in un mondo irreale non ha alcuna conoscenza di ciò che i filosofi hanno fatto attraverso i secoli.

Persecuzioni, accuse di ogni genere, condanne, anche a morte o all'esilio, hanno accompagnato la vita di molti filosofi.

Il rapporto con il potere economico, politico e religioso è sempre stato difficile.

I secoli passano ma i potenti continuano a temere chi pensa.

Località: Atene, Grecia

Epoca: 469-399 a.C.

 

L'uomo

Socrate nacque nel 469 ad Atene, nel demo di Alopece, dallo scultore Sofronisco e dalla levatrice Fenarete.

Appartenne alla piccola borghesia ateniese.

Iniziò a lavorare nella bottega del padre. Ma l'amore per il sapere lo portò ad occuparsi inizialmente di scienze naturali e poi di filosofia. Ebbe contatti con Parmenide e Zenone di Elea, forse conobbe di persona Anassagora, stabilì rapporti con Archelao di Mileto, discepolo di Anassagora e di Diogene di Apollonia.

Uomo di corporatura robusta, camminava scalzo e indossava vesti di scarso valore.

Non si curò mai delle ricchezze e le sue condizioni economiche non fecero che peggiorare nel tempo.

Dopo il 421 sposò Santippe ed ebbe tre figli, il più grande dei quali ebbe nome Lampraco.

La vita militare

Visse nel periodo della guerra del Peloponneso. Difese la patria con grande dedizione ottenendo numerosi encomi.

Combattè valorosamente a Potidea (432-429), a Delio nel 424 e ad Anfipoli nel 422. Mostrò forza, coraggio e generosità. A Potidea salvò Alcibiade, che era stato ferito. Lachete afferma "Io sono stato con lui durante la ritirata (a Delio) e se tutti fossero stati come Socrate, la nostra città non sarebbe mai stata trascinata nel disastro".

La vita politica

Non ebbe cariche governative e non tentò mai di averne.

Nel 405-406 Socrate fu membro del Consiglio dei Cinquecento. Atene era sotto un governo democratico. Le autorità intentarono un processo contro gli ammiragli che non avevano provveduto a raccogliere i naufraghi al termine del pur vittorioso scontro navale avvenuto nel 406 al largo delle Arginuse. Socrate venne sorteggiato come giudice e fu l'unico a schierarsi contro il governo democratico che voleva fare giustizia sommaria accusando gli ammiragli collegialmente e non singolarmente, come era stabilito invece dalla legge.

Nel 408 Atene era sotto il governo oligarchico dei Trenta. Socrate venne incaricato, insieme ad altri quattro cittadini, di arrestare il democratico Leone di Salamina. Non ritenne giusto l'ordine e si rifiutò di eseguirlo. Le sue relazioni con Crizia, che era stato suo allievo ed ora era alla guida dei Trenta, subirono un peggioramento.

L'attività filosofica

Cicerone afferma che "Socrate per primo fece scendere la filosofia dal cielo e la trasportò nelle città introducendola anche nelle case e costringendola ad occuparsi delle questioni attinenti la vita, i costumi, il bene e il male".

Non volle insegnare le proprie idee in una scuola ma scese nelle piazze e nelle strade, entrò nelle botteghe per parlare con i concittadini e risvegliare la loro coscienza.

Non richiese alcun compenso per il suo insegnamento.

Socrate cercò di trasformare l'etica e la politica in soggetti di ricerca scientifica, che potessero rivelare leggi e verità universali, in opposizione allo scetticismo ed al relativismo.

La politica

Secondo Socrate la politica era una occupazione come un'altra: richiedeva doti naturali, studio e applicazione.

Senofonte riporta una conversazione di Socrate con Carmide in cui il filosofo afferma che l'Assemblea era formata da "... follatori, falegnami, fabbri, agricoltori, mercanti o trafficanti da mercato attenti solo ad acquistare a basso prezzo ed a vendere a prezzo alto ... uomini che sugli affari di stato non hanno fatto mai un pensiero".

Nel Protagora Socrate rileva che per i problemi nei quali occorrono conoscenze tecniche l'Assemblea consulta esperti, mentre invece è pronta ad ascoltare tutti quanti "muratore, fabbro, ciabattino, mercante, capitano di vascello, ricco o povero, nato di buona famiglia oppure nullità" quando si trattano problemi di governo.

Amici e discepoli

Ebbe molti amici e discepoli. Tra questi:

- Il politico Crizia (Atene 462-Munichia 403 a.C.) che nel 404 divenne il capo dei Trenta. Morì combattendo contro i democratici che nel 403 ripresero il controllo di Atene.

- Il generale e uomo politico Alcibiade (Atene 450-404 a.C.) che venne fatto uccidere dal persiano Farnabazo su istigazione degli spartani.

- Il generale Senofonte che nacque tra il 430 e il 425 e morì dopo il 355 a.C. Ateniese del demo di Erchia, era figlio di Grillo. Prese parte alla infelice spedizione di Ciro, pretendente al trono di Persia, in Asia Minore.

- Il filosofo Platone (Atene 427-347 a.C.), nipote di Crizia.

 

Le accuse

Dopo l'esito disastroso della guerra del Peloponneso e dopo il breve periodo di governo dei Trenta, Trasibulo e i suoi seguaci presero il potere. Una amnistia impedì la persecuzione delle persone compromesse con il regime dei Trenta. Ma i democratici al potere cercavano una vittima per soddisfare la loro sete di vendetta e per intimorire il partito avverso.

Le sconfitte militari e la decadenza della città vennero attribuite all'opera di Socrate che, secondo i democratici, aveva intaccato i valori tradizionali sottoponendoli alla critica filosofica.

Condannare Socrate voleva dire condannare la nuova cultura e il movimento che a questa si ispirava.

Primo firmatario della denuncia fu Meleto, un poeta tragico, ma il vero accusatore fu Anito, uomo forte del partito democratico. Altro firmatario fu Licone, un oratore.

Il testo della denuncia recitava: "Socrate è colpevole di essersi rifiutato di riconoscere gli dei riconosciuti dallo stato e di avere introdotto nuove divinità. Inoltre è colpevole di avere corrotto i giovani. Si richiede la pena di morte".

La prima accusa si riferiva alla dichiarazione di Socrate di avere in sè una divinità, una sorta di rivelazione interiore, la cui voce lo distoglieva dal male e lo guidava nelle sue decisioni.

La seconda accusa si riferiva all'opera di educazione critica della gioventù, svolta da Socrate in senso antitradizionalistico.

Il processo

Di fronte alla giuria popolare, costituita da 500 cittadini estratti a sorte, Socrate disse "Non può salvarsi nessuno che davvero si opponga a voi od a qualsiasi altra democrazia cercando di prevenire o di impedire che molte sventure ed abusi legali colpiscano la città. Un difensore sincero della giustizia deve starsene per conto suo evitando la politica, oppure rassegnarsi a non sopravvivere a lungo".

La condanna

Il processo si concluse con il riconoscimento della colpevolezza di Socrate per 280 voti contro 220.

La condanna a morte fu votata da 360 giurati contro 140.

L'esecuzione

Socrate rifiutò una facile evasione e bevve volontariamente la cicuta.

Agli ateniesi, in punto di morte, disse "Ecco che è giunta l'ora di andare: io a morire e voi a vivere. Chi di noi abbia avuto il destino migliore è oscuro a tutti fuorchè agli dei".

Era il 399 a.C. Socrate aveva vissuto 70 anni.

Persecuzione dei filosofi

I democratici ateniesi avevano seri precedenti in fatto di condanne di filosofi per empietà.

Anassagora, nato tra il 500 e il 496 a Clazomene, sulla costa ionica dell'Asia Minore, fu processato nel 432 perchè sosteneva che il sole era una pietra al calor rosso e la luna era fatta di terra. Si salvò fuggendo. Morì a Lampsaco nel 428. Da notare che una identica accusa venne rivolta da Meleto a Socrate.

Diagora di Melo, filosofo del V sec. a.C., nel 412 fu costretto a fuggire da Atene perchè accusato di empietà.

Protagora di Abdera (486-411 a.C.) nel 411 fu processato e condannato. I suoi libri bruciati sulla pubblica piazza. Morì durante un naufragio fuggendo da Atene.

 

Ad eccezione di Socrate, nessuno dei grandi filosofi e scienziati del V secolo fu ateniese.

 

 

Riferimenti bibliografici:

AA.VV.
Enciclopedia Garzanti di Filosofia

Garzanti

Abbagnano N. (a cura di)
La filosofia antica (antologia di testi)

Laterza

Adkins A. W. K.
La morale dei Greci da Omero ad Aristotile

Laterza

Adorno F.
La filosofia antica

Feltrinelli

Bianchi Bandinelli R. (a cura di)
Storia e civiltà dei Greci

Bompiani

Diogene Laerzio
Vite dei filosofi

TEA

Guthrie W. K. C.
Socrate

Il Mulino

Platone
Tutti gli scritti (a cura di Giovanni Reale)

Rusconi

Robin L.
Storia del pensiero greco

Mondadori

Russel B.
Storia della filosofia occidentale

Tea Due

Senofonte
Memorabili

Rizzoli

 

 
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