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a cura di Vincenzo de Simone

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Sant’Antoniello

 

La cappella che vediamo sede della pasticceria Pantaleone all’incrocio fra via dei Mercanti e via Duomo fu costruita per iniziativa di Giuseppe Greco, con il titolo dei Santi Giuseppe e Vito, su parte dell’area sulla quale aveva insistito la chiesa longobarda di San Vito de Scutis; eretta canonicamente con bolla del 27 febbraio 1629, il l° febbraio 1640, forse dopo un periodo di sconsacrazione, fu nuovamente benedetta.

Nella relazione della visita pastorale del 7 marzo 1709 risulta sotto il titolo sanctorum Viti et Iosephi seù sancto Antoniello, mentre si conferma il patronato della famiglia Greco.  Nel 1715 è detta Sancto Antonis Patavini, vulgo Sancto Antoniello […] in restrictu Ecclesie Parochialis Sancti Gregorii Magni. Nel 1725 ne è beneficiato p. Vincenzo Farao.  Nel 1727 risulta passata in patronato della stessa famiglia Farao. Nel 1762 è detta Cappellam publicam sub invocatione S. Antonii, vulgo li Morticelli, della famiglia Farao, in cui è eretta la confraternita sub titulo Animarum Purgatorii.

Il 12 marzo 1766 risulta che nell’anno 1736 fu fondata la Congregazione sotto il titolo dell’Anime del Purgatorio, i cui maestri pregarono li Signori fratelli Capitan d. Giuseppe, Padre d. Vincenzo e d. Francesco Farao di concedere l’uso della Cappella di loro patronato sita nella Strada Reale, ligata alla casa palaziata de Signori fratelli di Granozio e beni del Sacro Oratorio di S. Stefano che al presente si posseggono per concessione emphiteutica dal Signor d. Matteo Pinto, di rimpetto al sedile de Signori Nobili detto di Portanova, quale uso fu accordato con atto del 3 giugno 1736.

Nel 1768 la cappella è citata con il titolo di S. Marie Gratiarum, seù Animarum Purgatavit, con la precisazione che la famiglia Farao continuava a detenere il patronato del beneficio.

Il 24 luglio 1771 risulta che il 23 aprile precedente, con atto rogato in Napoli, i Signori Padre d. Vincenzo Farao e d. Francesco Farao, Fratelli, figli del quondam d. Giovanni Battista, avevano donato alla Venerabile Congregazione dell’Anime del Purgatorio sotto l’invocazione di Maria Santissima delle Grazie eretta nella Chiesa seù Cappella de SS. Vito e Giuseppe, il loro ius patronato sulla stessa Cappella, uno con le mura, il sito ed il suolo della stessa. Nel corso della visita pastorale del 28 dicembre 1772 si precisa che l’attuale cappellano è stato deputato dai Farao, il prossimo sarà eletto dalla confraternita stante la donazione fatta alla stessa.

Il 7 settembre 1803 la cappella viene sottoposta a visita pastorale per l’ultima volta. Il 17 giugno 1874 la confraternita ottiene dalla prefettura di potersi trasferire nella chiesa del monastero soppresso di San Giorgio, per cui l’ex Sant’Antoniello è destinata ad uso profano.

 

A cura del comune, che attualmente ne detiene la proprietà, la facciata dell’ex chiesa è stata sottoposta ad un intervento di riqualificazione nel 2006. In particolare, sono stati interessati gli intonaci, gli elementi plastici di stucco e quelli marmorei del portale; è stata anche messa in luce l’originaria finestra trilobata, anche se non è stato possibile eliminare una trave di cemento inserita nel corso di un intervento manutentivo precedente. I lavori sono stati curati dalla Prometeus Restauri di Marcello Ragone con la consulenza storica di Vincenzo de Simone.