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a cura di Vincenzo de Simone

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San Pietro de Grisonte

 

La chiesa che vediamo attualmente, detta San Rocco dal 1910 per essere divenuta sede delle confraternite unite di Santa Maria della Consolazione, detta anche della Cintura, e di San Rocco della Croce, è una ricostruzione realizzata negli anni venti del Seicento, a cura e spesa della famiglia de Iudice, che ne deteneva il patronato, dell’antica parrocchiale di San Pietro de Grisonte, la cui prima citazione giunta fino a noi è del giugno 1165. In tale occasione, l’immobile, originariamente orientato sull’asse est-ovest secondo i canoni dell’edilizia sacra in vigore all’epoca della sua edificazione, fu ricostruito ampliato e orientato, come attualmente osserviamo, sull’asse nord-sud.

Nel 1685 la chiesa risulta passata in patronato ai signori Capograsso. Il 13 ottobre 1692 così si descrive: Parochialis ecclesie Sancti Petri de Grisontis de iure Patronatus nobilis familie delli Capograssi huius Civitatis Salerni. Adest fundata dicta Parochialis Ecclesie in medio huius Civitatis Salerni in insula iuxta vias publicas habens ianuam maiorem versus meridie, altera ianuam parvulam iuxta orientem, Altare maius versus settentrionem. Non Adest memoria fundationis [...] Adest scriptio in marmore supra ianuam maiorem esse refutam a quondam Petro de Iudice Patritio Salernitano, cuius heredes isse supradicta nobilis familia de Capograsso.

Nel 1801 risulta avvenuto un nuovo passaggio di patronato, dalla Nobile estinta Famiglia Capograsso all’Illustre Marchese Valva; il che si conferma nel 1803. Nel 1838 la parrocchia è soppressa e il suo territorio annesso a San Giovanni de Cannabariis. Nel 1858 vi si trasferisce la confraternita di Santa Maria della Consolazione, già operante presso la chiesa del soppresso monastero di Sant’Agostino, alla quale si unirà, come accennato, quella di San Rocco della Croce, già istituita nella cappella di San Massimo. Attualmente il titolo antico rimane nel toponimo dello spiazzo adiacente: largo San Petrillo.

 

L’interno si presenta ad aula rettangolare con volta a botte ripartita in riquadri decorati con stucchi ed affreschi. Lungo le pareti sono addossati stalli in legno con cornice dorata. L’ingresso è sovrastato da una cantoria anch’essa in legno con organo settecentesco. Al centro del presbiterio si trova l’altare marmoreo su cui è collocata, all’interno di una nicchia fiancheggiata da colonne e sormontata da un timpano, la seicentesca statua lignea della Madonna della Consolazione col Bambino benedicente, detta Madonna della Cintura, patrona della prima delle due confraternite che qui ebbero sede. A sinistra si trova la statua di San Rocco, patrono della seconda confraternita, racchiusa in una teca. A destra, anch’essa racchiusa in una teca, la settecentesca statua del Cristo. 

La facciata si presenta di estrema semplicità, con l’accesso sovrastato da una mensola e da un’apertura semicircolare; sul tutto il timpano triangolare e il minuscolo campanile a vela. Recenti restauri hanno posto in luce tracce di antiche finestrature lungo le pareti laterali, ma non la porta piccola verso oriente documentata nel 1692.

 

Per saperne di più. G. Crisci, Salerno Sacra, 2a edizione postuma a cura di V. de Simone, G. Rescigno, F. Manzione, D. De Mattia, edizioni Gutenberg 2001, I, pp. 163-165.