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a cura di Vincenzo de Simone

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Convitto nazionale - largo Abate Conforti, 22

 

L'area sulla quale insiste fu occupata, almeno in parte, fra la seconda metà dell'XI secolo e la seconda metà del XVII dal monastero di Santa Maria Monialium di monache benedettine, detto anche Santa Maria de Sicone, per essere stato fondato dal conte e giudice Sicone, vivente nel maggio 1094. Nel 1589, per effetto della riforma dei monasteri femminili della città promossa da papa Sisto V, quelle benedettine si trasferirono al San Miche Arcangelo lasciato libero dalla precedente comunità che era andata ad unirsi alle altre benedettine del San Giorgio. Nel Monialium si trasferirono le monache di incerto ordine, come sono definite dal breve pontificio del 3 giugno di quell’anno, di Santa Maria Maddalena, fino ad allora abitanti nel complesso attualmente detto di Montevergine. Queste, nel Monialium, furono raggiunte dalle clarisse del Santa Maria della Pietà nel lungo periodo in cui il loro monastero sarà in ristrutturazione, fino al 9 ottobre 1621, quando l’arcivescovo cardinale Lucio Sanseverino, per le facoltà concessegli da papa Gregorio XV, dispone il ritorno delle clarisse alla loro sede, mentre le monache di Santa Maria Maddalena, quelle già definite di incerto ordine, sono identificate come benedettine bianche della congregazione di Montevergine.

Il Monialium è sottoposto a visita pastorale per l’ultima volta il 27 aprile 1645; un segno anticipatore dell’imminente abbandono si può cogliere nell’ordine di chiudere con tavole le porte di alcune celle. Accanto, forse su parte delle sue antiche strutture, stava sorgendo il nuovo Santa Maria Maddalena, embrione dell’immobile attuale.

Con decreto del 13 maggio 1809, in applicazione della legge 7 agosto 1807, il monastero viene soppresso. Dopo un mese, il 12 giugno, con altro decreto, la soppressione viene revocata. Sarà definitiva nel 1812 e i locali destinati a caserma delle legioni scelte. L’8 luglio 1813, Gioacchino Napoleone, re delle Due Sicilie, decreta che il monastero sia adibito ad uso di Liceo. Il 26 agosto successivo si procede all’inventario dei locali e della chiesa: sono rinvenuti ottantotto volumi di documenti, di cui alcuni antichi di diversi secoli, e nella chiesa sette altari. Il 26 ottobre 1813 le monache lasciano definitivamente i locali. Nel 1814 l’immobile diviene sede del Reale liceo con annesso convitto. il 21 novembre 1839 al liceo sono preposti i padri gesuiti, che ritornano in città nel gennaio 1840. Nel 1842 l’istituto prende il nome di Real Collegio San Luigi. I gesuiti, espulsi nuovamente, lasciano Salerno il 30 novembre 1860. Il superstite liceo è intitolato a Torquato Tasso. La chiesa di Santa Maria Maddalena viene integrata in una ristrutturazione dell’immobile, divenendo una vasta aula del complesso.

 

Alcuni autori attribuiscono la fondazione del monastero di Santa Maria Monialium al principe Sicone, regnante in Salerno fra l'817 e l'839. Che ne sia stato fondatore, invece, un conte e giudice dello stesso nome risulta da Archivio della badia di Cava, arca XV, 120.