Statua di Panfilo Castaldi in Piazza Maggiore.

La Storia di Feltre

Periodi Storici  Anno 1600 - Anno 1900

       

 

Home Storia

VIIIsec. a.C - Isec. d.C.

anno 0 - anno 1000

anno 1000 - anno 1600

anno 1600 - anno 1900

anno 1900 - anno 2000

 

 

Tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700 la situazione sociale ed economica subì un’involuzione, come attesta la dettagliata relazione stilata dal podestà Vincenzo da Riva nel 1702. Si desume che gli abitanti erano ridotti a 3500, pressoché nell’ultimo quarantennio, mentre quelli del territorio erano circa 30.000, per lo più poveri. Le cause del crollo demografico sono ascritte alla mancanza di manifatture artigiane, capaci di assicurare occupazione, alla decadenza delle esistenti e all’esodo verso le campagne dei nobili e benestanti in grado di attrarre manodopera.

Due Ospitali, della Madonna e di San Vittor, provvedevano al sostentamento degli indigenti. Mansioni assistenziali svolgevano anche il Fontico e le scuole della Disciplina di San Paolo e di San Giuseppe, quest’ultima impegnata a maritare le figlie nubili, mentre quella del Santissimo della Cattedrale si occupava di supplire alle spese dell’illuminazione per la Chiesa del Duomo.

I Feltrini all’epoca, erano divisi amministrativamente in tre Ordini: Consiglio dei Nobili, Cittadini (benestanti mercanti, bottegai) e Distrettuali, che, uniti formavano il Corpo dell’Università.

Nel 1729 fu a Feltre, come coadiutore della cancelleria, il commediografo Carlo Goldoni e qui, nel Teatro della Sena ,

Interno del Teatro della Sena

rappresentò, quale autore e attore, le due farse “Donne de casa soa” e “La Cantatrice”.

Il 25 gennaio 1797 irruppero 14000 soldati ungheresi e boemi sotto il comando del principe di Ressi. Gli Austriaci dovettero però cedere il passo ai Francesi i quali entrarono in città il 10 maggio 1797, con atteggiamento apparentemente pacifico. I nuovi dominatori pubblicarono un decreto che imponeva di cancellare ogni memoria della Serenissima distruggendo i Leoni Marciani e scalpellando le iscrizioni votate dal Maggior Consiglio ai Podestà e ai Capitani che uscivano di carica, ed in nome dell’Uguaglianza imposero che fossero eliminati tutti gli stemmi gentilizi. Numerose furono le requisizioni di suppellettili, bestiame e denaro, sotto forma di nuove tassazioni e le spoliazioni d’argenteria nelle Chiese.

Con il trattato di Campoformio Feltre, al pari degli altri ex domini veneti, fu ceduta all’Austria.

Francia e Austria si succedettero più volte al governo della città finché questa, dopo l’abdicazione di Napoleone Bonaparte, nel 1814 torno sotto l’imperatore Francesco I che riordinò l’insegnamento secondario ed intraprese, tra l’altro, la costruzione della Strada Culliada .

Nel 1848, sull’onda della ventata rivoluzionaria, la popolazione insorse ed istituì un Comitato provvisorio che durò dal 28 marzo al 7 maggio, quando il generale Culoz, ripresa in mano la situazione, si diede alla rappresaglia. Numerosi furono i giovani feltrini che, interrotti gli studi, o abbandonati gli impieghi, emigrarono per dare il loro contributo all’indipendenza. Alcuni trovarono la morte: è il caso dei nobili Niccolò De Mezzan e Angelo Zannettelli. Gli avvenimenti del 1866 fecero sì che anche Feltre si scuotesse dal dominio austriaco e, a seguito del plebiscito del 21 ottobre, entrasse nel Regno d’Italia. Il 3 marzo 1867 il generale Giuseppe Garibaldi visitò la città e tenne un discorso alla popolazione dalla finestra di Palazzo Zugni. Gli anni successivi all’unificazione comportarono alcuni disagi al commercio e alle comunicazioni, con incidenti lungo i confini, ma nel complesse videro il progresso dell’agricoltura, grazie all’attività del comizio agrario, e la fondazione del vasto opificio Pozzobon per la lavorazione della lana.

Un forte elemento di progresso fu rappresentato dalla linea ferroviaria inaugurata il 10 novembre 1886 con il passaggio della prima locomotiva.

 

 

Vai all' Home Page del Sito

 Aggiungi il Sito ai Tuoi Preferiti

Salva la pagina nel tuo pc

Stampa la Pagina

Scrivi una email

 

Home - La StoriaIl TerritorioManifestazioni - Edicola - Informazioni

  Copyright sabidega dal 2002 - SITO AGGIORNATO il - Tutti i diritti riservati