Brevi note sulla Raqs Sharqi o Danza Orientale
di Pino Cannatà |
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Ignari del reale significato,sia culturale che storico-religioso,
i primi osservatori occidentali che visitarono l' Oriente attribuirono
il termine di "Danza del Ventre" alle danze popolari
in uso, che avevano come principale caratteristica i movimenti
del bacino e soprattutto del ventre. Il nome arabo che identifica
tale danza è "Raqs Sharqi" ovvero "DanzaOrientale".
La danza, vero e proprio linguaggio comunicativo, sin dalla preistoria
è stata fonte di ispirazione e ringraziamento in tutti
gli eventi dell'esistenza umana. Alcune raffigurazioni paleolitiche
quali il "danzatore" mascherato da bisonte, nella caverna
Les Trois Fréres ad Ariege ed i "danzatori"
con la testa a forma di becco di uccello, nella caverna di Addura,
fanno pensare a rappresentazioni di danze a scopo rituale e sono
tra le raffigurazioni più antiche che si conoscano.
Un ruolo di grandissima importanza nella storia della danza è
da attribuire alla cultura Egizia che oltre ad aver introdotto
la misura del ritmo ci ha trasmesso una ben precisa documentazione
sulla importanza ed il ruolo sociale della danza. Alcune figurazioni
presenti sulle ceramiche preistoriche egizie (Nagada I - 3800-3500
a.C. e Nagada II) e le statuette antropomorfe delle "danzatrici"
del medesimo periodo lasciano supporre l'esistenza di danze praticate
a sfondo magico-rituale.
Nei "Testi delle Piramidi", una raccolta di testi religioso-funerari
dell' Egitto Antico incisi sulle pareti delle stanze sotterranee
di alcune piramidi a Saqqara (V-VI Dinastia), accennano alla
danza come una tra le forme di omaggio a Dei e morti Divinizzati.
Nelle funzioni religiose praticate nei templi Egizi, danzatori
e danzatrici erano spesso presenti e si integravano nel culto
con i sacerdoti-cantori e nel Nuovo Regno con le donne-musiciste.Oltre
alle testimonianze estreme di danze orgiastiche quali quelle
presenti nelle tombe di Antef-Iker e di Amenemhet, nel libro
"Storia Universale della Danza" edito da Mondadori,
Giovanni Calendoli parla di un bassorilievo, presente nel tempio
di Adriano che riporta lo svolgimento di una frenetica danza
da parte di uomini e donne, all'interno di un santuario Egizio.
L'origine della danza orientale affonda le sue radici nelle funzioni
religiose praticate nell'Antico Egitto e focalizza in se il simbolismo
della fertilità legato prevalentemente alla figura femminile.
Nel libro "Il Corpo Svelato" di Kassim Bayatly si ipotizza
anche, relativamente alle origini della danza, ai riti della
fertilità in uso nell'antica Mesopotamia, praticati nel
culto di Ishtar dea dell'amore e della fertilità.
Attraverso i secoli la Danza Egizia si evolve, allontanandosi
dal rito propiziatorio originario, legato alle varie divinità
quali Isis, Ishtar, Venere, Cerere, cambiando la sua funzione
da scopo socio-religioso a forma di puro intrattenimento generando
autentiche figure professionali quali quelle di "Danzatore"
o "Danzatrice" professionista .Di queste particolari
figure,.provenienti sia dall'Egitto come da molte dalle lontane
terre d'oriente, esistono in epoca Romana , tracce dei compensi
per il loro "ingaggio" a feste e spettacoli. Nel libro
"I Bassifondi dell'Antichità" Catherine Salles
fa riferimento alle danzatrici di Gades (attuale Cadice) come
presenze assai ricercate nello svolgimento dei rinomati "Banchetti
Romani"ed alle danzatrici provenienti dalla Lidia (Turchia)
che in epoca Greca allietavano con la danza detta "kordax"(originaria
della citata regione) le serate dei commensali. La stessa autrice
riporta anche quanto scritto da Senofonte (ca.430-354 a.C.) nel
"Il Convito" dove si fa riferimento ad un Siracusano,
"impresario di spettacoli di varietà" che guadagnando
somme stupefacenti allietava le serate degli ateniesi con la
sua compagnia composta da tre artisti: una flautista, una danzatrice
acrobatica ed un giovinetto bravo sia con la cetra che nella
danza.
Altra componente che ha sicuramente contribuito alla modificazione
delle danze in uso nell'Antico Egitto è da attribuire
alle alternanze culturali che hanno trasformato, arricchito ed
ampliato l'eredità propria così dopo le dominazioni
e le influenze di Nubiani, Beduini, Palestinesi, Siriani, Libanesi
e poi Greci e Romani, l'Egitto diviene parte integrante del mondo
Islamico. In questo periodo, assai florido per arte e cultura
compaiono le "quainat" o fanciulle danzatrici. che
si esibivano sia in locali di divertimento che al servizio di
famiglie facoltose e privilegiate. Insieme alle figure già
descritte, appaiono anche figure maschili che, contrariamente
a quelle femminili, erano molto più rare e la loro presenza
è documentata solo nel "Libro dei Canti" ad
opera dello scrittore Ibn Musa al-Nasibi morto circa nell' 860.
Per ritrovare tracce documentali della danza folcloristica Egiziana,
di cui già si era a conoscenza intorno al 16° secolo,
si deve attendere sino alla fine del 1700, quando durante l'
invasione Napoleonica si fa riferimento alle popolazioni "Ghawazee",
Danzatrici e Danzatori "nomadi", originari dell'Alto
Egitto, che hanno probabilmente rappresentato e trasmesso la
più viva tradizione popolare Egiziana nel settore della
Danza Orientale.
L'interesse Occidentale verso questa insolita danza eseguita
anche attraverso i movimenti del bacino e del ventre si venne
a sviluppare intorno ai primi dell'800 anche e soprattutto grazie
al grandissimo interesse verso la riscoperta degli antichi splendori
del Popolo dei Faraoni. La vera riscoperta di questa antica forma
di "intrattenimento" avvenuta intorno ai primi del
1900 e la presentazione ad un largo pubblico si devono a mio
avviso a due grandissimi interpreti di questa arte, Badia Masabni
e Mahammoud Reda.
IL primo grande locale di musica tradizionale Egiziana, chiamato
"Casino Opera" fu realizzato al Cairo nel 1926, ad
opera della "madre" della danza orientale, Badia Masabni.
Questa abile danzatrice, di origine Libanese, fu la prima ad
elaborare la sequenza coreografica nella danza che fino ad allora
inesistente, si basava solo sulla libera improvvisazione delle
singole danzatrici. Sempre a lei è da attribuire il merito
di aver anche introdotto una più elaborata ed elegante
gestualità delle braccia che oggi è a noi nota
come "snake arm". E' sul palcoscenico di questo locale,
vera fucina di artisti,che negli anni tra il '30 ed il '40 fecero
la loro apparizione i grandi nomi della danza. Si formavano infatti
sotto la supervisione della grande Madam Badia le future stelle
della danza quali Samia Gamal e Taheya Carioca.
Nel 1956 Mahmoud Reda è stato il fondatore della prima
Compagnia di Danza Folkloristica dell' Egitto la leggendaria
"Reda Troup". Considerato come il pioniere della danza
Teatrale Egiziana deve il suo grande successo alla riscoperta
della tradizione folcloristica delle danze Egiziane. Il successo
della "Reda Troup", che ha calcato le scene dei più
prestigiosi teatri del mondo, ha consacrato mr. Reda come "maestro"
indiscusso di questa raffinata arte e vede molti dei più
famosi rappresentanti contemporanei della Raqs Sharqi essere
stati suoi allievi.
La Danza Orientale, o Raqs Sharqi si presenta oggi, dopo secoli
di evoluzione come una danza assai raffinata, sia per tecnica
che gestualità. Tale arte, eseguita tanto al femminile
quanto al maschile è caratterizzata dalla movenza sinuosa
di fianchi e addome, dolcemente accompagnata dalla sensuale espressività
di tutto il corpo. Tale danza, deriva dalla più popolare
e spontanea, ma meno raffinata danza chiamata Raqs Baladi |