Manga e Animazione

a cura di Giuseppe Tribuno e Claudio Guardigli

HI NO TORI

"Mirai-hen" (in italiano "Racconto sul futuro"), fa parte della serie "Hi no tori", (in italiano "La Fenice", una serie di racconti brevi di Osamu Tezuka in 13 volumi che ha come elemento di base la reincarnazione, per cui tutte le storie si svolgono a turno nel passato feudale del Giappone o nel futuro. L'unico elemento in comune tra tutte le storie è la Fenice, un uccello con poteri magici, che parla e guida il destino dei personaggi, come se fosse Dio.

IDEON
(titolo giapponese DENSETSU KYOJIN IDEON)
(titolo inglese IDEON)

Ideon è serie robotica non nota in Italia, ma è un vero capolavoro. Fu prodotta dalla Sunrise nell'80, dopo la prima serie di Gundam. Ne sono apparsi di recente i DVD in Giappone. Il sottotitolo Densetsu kyojin significa "il leggendario dio gigante". L'ambiente dei primi episodi è una colonia umana nello spazio, con tanto di società e bambini che scopre all'improvviso uno strano artefatto archeologico (che si rivelerà ben presto essere una parte di un robot). I militari come spesso succedono intervengono sequestrando il luogo. Nel frattempo una popolazione di alieni, fortemente somiglianti agli umani, cerca un luogo dove potersi sviluppare e tra le altre cose sono alla caccia di una arma potente quanto misteriosa costruita dai loro antenati e chiamata Ideon.

INUYASHA

L'anime è basato sull'ultimo lavoro manga di Rumiko Takahashi (Lamù, Maison Ikkoku), e che a quanto pare, in patria, ha sbaragliato tutta la concorrenza, arrivando a raggiungere la stessa audience di Dragon Ball Z che dicono essere il cartone più seguito di tutti i tempi, in Giappone.

JEEG ROBOT D'ACCIAIO
(titolo originale KOUTETSU JIIGU)
(titolo inglese STEEL ROBOT JEEG)

Jeeg Robot d'acciaio fu l'ultimo dei robot nagaiani della Toei (in realtà ci sarebbe stao anche Gaiking l'anno dopo, cioè il 1976, ma per via di divergenze, ormai superate (dopo 26 anni), tra Nagai e la produzione, Gaiking non fu accreditato dalla Toei come opera di Nagai).
Jeeg è in qualche modo una serie bizzarra (nel senso buono del termine); tanto per cominciare non ha alcun collegamento con le sei serie precedenti (Devilman, Mazinga Z, Great Mazinger, Gren Dizer, Getter Robot, Getter G) che invece erano in qualche modo tutte legate (basta vedere quei film in cui i suddetti robot combattono tutti insieme). Inoltre sono in pochi a sapere che Jeeg è uno dei robot più bassi mai creati. Contro i 18 m di Mazinga Z, i 25 di Great Mazinger o i 30 di Gren Dizer, i 10 di Jeeg sono davvero pochini. Ma a ben vedere Jeeg non è pilotato da Hiroshi Shiba, bensì è Hiroshi Shiba, per cui era realisticamente impossibile far sì che Jeeg fosse più alto (la testa del robot altri non è che lo stesso Hiroshi, alto al più un metro e ottanta o giù di lì, per cui in proporzione Jeeg non poteva essere più alto!).
Queste leggere divergenze con le serie precendenti non hanno impedito agli sceneggiatori della Toei di inserire anche in Jeeg qualche episodio tragico alla Minerva X (della serie di Mazinga Z). A parte l'episodio della morte del Generale Flora, l'altro episodio tragico è quello che preferisco dell'intera serie: si intitola "Yomigaere! Unmei no Haniwa Genjin! (Risorgi! Guerriero Haniwa fatale) e in italiano "Il cavaliere senza macchia e senza paura" e narra del ritorno in vita di Yamato Takeru no Mikoto, un personaggio vissuto agli albori della storia del Giappone. Nella realtà storica (ammesso che sia veramente vissuto) Takeru era il figlio di un imperatore che fu inviato da suo padre verso sud a debellare la tribù Kumaso; in Jeeg, invece, Takeru viene fatto diventare un guerriero del regno Yamatai e quindi viene trattato come personaggio storico di un periodo antecedente a quello in cui sembra sia veramente vissuto. Ad ogni modo, nell'episodio in questione, Takeru riconosce in Miwa (la pilota del Big Shooter) il volto della sua defunta sposa Miyazu. Davvero un episodio struggente, da cineteca, che infatti ha inspirato anche il bellissimo inizio del film Bram Stoker's Dracula, realizzato da Coppola nel '92.
Chi non ricorda i cattivi di questa serie? Sono i mostri Haniwa inviati dalla regina Imiko. La parola Haniwa compasta da Hani = terracotta e wa = ruota sta ad indicare un periodo artistico del Giappone (all'interno della cultura Yayoi) dove appunto si producevano queste figure di terracotta poggianti su una base rotonda.

JINZOU NONGEN KIKAIDAA
(titolo italiano presuntivo KIKAINDER, L'ESSERE UMANO ARTIFICIALE)

Tra le altre cose che mi piacerebbe comprare c'è una nuovissima serie tratta però da un vecchio manga di Shotaro Ishinomori (l'autore dei Cyborg e di Ryu): Jinzou Ningen Kikaidaa.
Come al solito, l'italiano, insieme alle altre lingue neolatine, data la sua scarsa malleabilità, si rivela la lingua meno adatta a tradurre il giapponese. L'epressione "jinzou" significa letteralmente "man-made", mentre "ningen" significa essere umano. Il titolo di Kikaider, dunque, è meglio tradotto con l'inglese "Man-made Human, Kikaider".
A questo proposito, particolarmente curioso è il titolo originale di Kyashaan, cioè Shinzou Ningen Kyashaan, questo sí davvero intraducibile in italiano: "Shinzou" a differenza del normalmente usato "jinzou" significa letteralmente "newly- built", dove "newly" è però diverso da 'nuovamente'. In inglese 'newly' indica piuttosto l'avverbio, inesistente in italiano, corrispondente all'aggettivo 'nuovo di zecca', per cui il titolo di Kyashaan può essere solo tradotto dall'inglese "New Style Human, Casshern".

KEN IL GUERRIERO
(titolo originale HOKUTO NO KEN)

Nisen nen no rekishi o kizami, uketsugarete kita osoru beki ansatsu ken ga atta. Sono na o, Hokuto Shinken! Tenkuu ni tsunagaru nanatsu no hoshi no moto, isshi souden no Hokuto Shinken o megutte, higeki wa kurikaesareru!
traducibile con " Esiste ( letteralmente esisteva) una spaventosa tecnica di arti marziali, tramandata di padre in figlio, che ha lasciato il segno per duemila anni di storia: il suo nome è divina tecnica di Hokuto! Le vicende che la concernono continuano a dipanarsi tragicamente sotto il segno celeste delle sette stelle dell'orsa maggiore. "
Ken Shiro designato successore delle tecniche della scuola di Hokudo dal padre adottivo, a causa della sua morte improvvisa non ne diviene il detentore completo, ma insieme ai suoi tre fratelli: Jaguar, il più scarso che viene subito dimenticato, Raul (Rao in giapponese), Toki, il medico, ne eredita solo una parte. I fratelli vengono quindi separati (tanto che si dimenticano dell'esistenza gli uni degli altri) e le loro vicende si mescolano a quelle della scuola di Nanto.
Malgrado l'antefatto piuttosto complicato Ken il guerriero resta una delle serie più belle della produzione anime. Tra le puntate più belle sono da ricordare quelle con la comparsa di Sauzer (un "cattivo" che sa avere fans insomma) e, di qui a breve, del misterioso (in quanto ricoperto da capo a piedi da una pesante armatura) sesto guerriero di Nanto (sarà un amico o un nemico?)...
So bene che ai non esperti della serie questi nomi non dicono niente, ma, per gli interessati, ricordo che tra i tanti cattivi c'è un personaggio quasi gay (Yuda, che al punto della storia ricordato prima è già morto)! Senza contare poi altri riferimenti gay nella canzone di testa in giapponese (che però non viene usata nella versione italiana), roba del tipo:
ore to no ai o mamoru tame, omae wa tabidachi...
traduzione (sei partito in viaggio per proteggere il tuo amore per me...)
E fin qui potrebbe non dire un gran ché se non per il fatto che questa canzone in giapponese è cantata da un uomo!

LA MACCHINA DEL TEMPO
(titolo originale TIME BOKAN)

Time Bokan fu trasmesso in Giappone dal 1975 al 1976 in 65 episodi ed ebbe così successo che a lui seguirono altre serie simili.
I protagonisti della storia sono Junko e Tampei che devono trovare il nonno della ragazza, inventore della celebre macchina del tempo che, partito in cerca di nuove scoperte attraverso i secoli, si era perso in un imprecisato periodo storico. Al ritrovamento del dottore è interessato anche uno strano trio, composto da una procace ragazza di nome Madame Margot e da due sciocchi quanto inesperti attendenti, Birba e Sgrinfia, intenzionati a farsi indicare il luogo in cui sono nascosti i favolosi diamanti che danno a chi li possiede una ricchezza inestimabile. Il finale come costantemente accade nelle Time Bokan Series è banalissimo: il professore persosi ai giorni nostri, si trova a due passi dai protagonisti.

LA POESIA DEL VENTO E DEGLI ALBERI
(titolo originale KAZE TO KI NO SHI)

Onteressante la lettura di Kaze to Ki no Shi (La poesia del vento degli alberi), un manga di argomento gay di cui abbiamo parlato qualche tempo fa. Una cosa straziante, eccezionale, sicuramente il manga più romantico che ho letto (insieme a Please Save my Earth), con delle frasi da annotare sul proprio taccuino personale.
Definirlo un capolavoro è forse poco! Penso che l'anno prossimo lo rileggerò con più attenzione ai dettagli (stavolta gli ho dato una sgrossa, senza soffermarmi molto sui vocaboli che non conoscevo, ecc.).
Ad ogni modo, non mi meraviglia che questo manga abbia vinto il premio quale migliore opera del '75. Devo ammettere che Keiko Takemiya è proprio bravissima. Sono rimasto così colpito da questa sua opera che ho deciso che adesso leggerò subito l'altro suo manga che ho comprato l'ultima volta che sono stato a Tokyo. Si chiama "Tera e..." ("Verso la Terra...") ed è vagamente ispirato ad un manga breve di Osamu Tezuka che si intitolava 'Mirai-hen' ovvero 'Racconto sul futuro'.

LE SITUAZIONI DI LUI & LEI
(titolo originale KARESHI KANOJO NO JIJOU

Kareshi Kanojo no Jijou (Le situazioni di lui & lei) è prodotto dalla Gainax, la stessa casa di Nadia ed Evangelion) e dopo tre puntate viste, posso ormai tranquillamente affermare che si tratta di un prodotto eccellente.

LULÙ, L'ANGELO TRA I FIORI
(titolo giapponese HAKA NO KO RUN RUN)
(titolo inglese LULÙ, THE FLOWER ANGEL)

Serie molto bella della Toei è Lulù soprattutto a causa del suo splendido character design, opera di Shingo Araki (lo stesso di Lady Oscar, Saint Seiya, Danguard e Grendizer!). Più informazioni in lingua originale si trovano ovviamente nella pagina dedicata a questa Haka no ko Run Run della Toei da dove sono state tratte anche le immagini qui riportate La serie è uno shojo che si inserisce nel filone delle majokko (cioè le streghette). Molto interessanti erano i riferimenti al linguaggio dei fiori. Bella anche l'idea di non far mai incontrare Lulù ed il suo spasimente Celi che infatti appariva brevemente solo alla fine di ciascun episodio (fino alla rivelazione degli ultimi episodi, ovviamente).
La sigla iniziale e finale italiana, molto bella prodotta dalla casa discografica RCA, di L. Macchiarella, D. Meakin ed M.Fraser era cantata dai Rocking Horse ed il testo è sotto riportato:

Lulù - l'angelo tra i fiori

Benvenuta Lulù
tra i fiori Lulù
dolce angelo sei tu
con quel gatto follia
e quel cane magia
e l'allegra compagnia.

Dolce, dolce Lulù
mondo biondo Lulù
Luna, stella Lulù
tutta bella Lulù
cuore, semplicita'
mare, serenita'
occhi di prateria
bocca senza bugia.

Via ... dal tuo paese a cercare vai,
in un fiore Lulù
un tesoro Lulù
per chi non sorride più
la speranza sei tu
per chi vive lassù
alternavi tutto il blu.

Corri, corri Lulù
viso rosa Lulù
cielo chiaro Lulù
pace, sogno Lulù
fiore della bonta'
sole sulla citta'
canto di poesia
vento che scappa via.

sei.. l'attimo vero che tornera'
nelle case Lulù
nelle strade Lulù
sempre dove passi tu
sei la felicita'
l'avventura che va
che nessuno fermera'

Dolce, dolce Lulù
mondo biondo Lulù
Luna, stella Lulù
tutta bella Lulù.

Corri, corri Lulù,
viso rosa Lulù,
cielo chiaro Lulù,
pace, sogno Lulù,
fiore della bonta',
sole sulla citta',
canto di poesia,
vento che scappa via,
dolce, dolce Lulù,
mondo biondo Lulù,
Luna, stella Lulù,
tutta bella Lulù,
corri, corri Lulù,
viso rosa Lulù,
cielo chiaro Lulù ...

LUPIN III
(titolo inglese LUPIN III)

Stiamo qui oparlando delle tre serie televisive di Lupin III, il ladro gentiluomo preso dalla tradizione francese. Nella prima serie, molto ben curata e riconoscibile Lupin indossa una giacca verde e le sue auto sono una Mercedes e solo verso la fine della serie una cinquesento gialla.
Nella 2° serie, imponenete viste le circa cinquecento puntate, il ladro (vedi immagine a lato) indossa invece una giacca rossa. In questa serie alcuni episodi sono curati dal regista
Haruya Yamazaki.
La terza serie, forse la meno famosa, la giacca del ladro è invece di colore rosa.













(LUPIN III) LA PIETRA DELLA SAGGEZZA
(titolo originale: MAMOO KARANO CHOUSEN)
(titolo inglese SECRET OF MAMO)

Primo film della fortunata serie di Lupin III risalente al 1978 della durata di 100 minuti e diretto dal regista Yoshikawa Soji.
Il titolo giapponese letteralmente significa una sfida da parte di Mamou che però non è reso nei titoli in lingua italiana o inglese. Lupin appare qui con la giacca rossa a bordo di una classica lunga Mercedes gialla.

(LUPIN III) IL CASTELLO DI CAGLIOSTRO
(titolo originale: CALIGOSTRO NO SHIRO)
(titolo inglese CAGLIOSTRO CASTLE)

Film di animazione della durata di 96 minuti del 1979 diretto da Hayao Miyazaki (di cui è il soggetto e la bella sceneggiatura), secondo film della serie di Lupin e certamente il più fortunato per la trama, la storia ed i disegni.
Gli altri grandi che hanno partecipato alla realizzazione dell'anime sono la regia generale di Shoji Otani, la direzione dell'animazione di Yasuo Otsuka, il cosceneggiatore di Haruya Yamazaki.
In questo film Lupin si presenta con la giacca verde a bordo della sua scatenata cinquecento gialla che appare fin dalle prime battute del film in una improbabile corsa contro le auto della polizia.

Bibliografia