English version Esperanto lingua nuova

di Guardigli Claudio

Certo nessuna lingua è perfetta, e anche l'Esperanto sebbene lingua regolare sotto molti punti di vista non è esente da alcuni "giochi di parole". Il fatto di dover chiamare madre con la parola "patrino" potrebbe già far rizzare il naso a molti.
Presenta comunque come lingua per le comunicazioni veloci molti pregi ed alcuni difetti rispetto alle singole lingue nazionali: in particolare, al pari del latino discusso nella pagina precedente, l'uso dell'esperanto non favorirebbe nessuna lingua nazionale, inoltre la sua letteratura sta rapidamente aumentando sia con opere di traduzione sia con opere proprie.
Le regole sono generalmente semplici sia per ciò che riguarda l'accentazione delle parole (l'accento cade sempre sulla penunltima sillaba) sia sulla numerazione, numero di radici base, ecc.
Si deve registrare che molte delle sue lettere alfabetiche (esattamente la c, g, h, j e u) esistono in due forme di cui una con un accento (o soprassegno), non facilmente trascrivibile con caratteri comuni, per la loro scrittura in ambiente informatico è necessario usare caratteri del tipo latin3; Times new Roman Esperanto, ecc. comunque, una volta noto, si può provvedere a modificare le impostazioni sui propri computer.
Nella foto potete vedere il gruppo esperantista di Mezzano (frazione di Ravenna) di cui io faccio parte (sono quello con la maglia a righe).
Molte cose dell'esperanto sono criticabili (e si sà che è più facile criticare che non elogiare), per esempio l'uso della finale j (consonantica) per rendere un suono a tutti gli effetti vocalico in fine di parola (per esempio patrinoj) tutto per rispettare uno strano gioco di accentazione sulla penultima lettera.
Inoltre molte parole non sono facilmente pronunciabili: se l'esperanto da un lato elimina suoni difficili (per gli inglesi e altri) quali gli italiani GNI e GLI, d'altra parte introduce suoni niente affatto più semplici come SZI e non si diversificano suoni come E chiusa ed E aperta, O chiusa, O aperta. Altro problema, almeno per gli italiani è causato dalla lettera h soprassegnata che non esiste nella lingua italiana e la cui pronuncia è molto difficile da distinguere e riconoscere dalla semplice h.
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