Pigmenti e tecnica del Medioevo

introduzione
L'argomento ed il periodo storico sono così vasti che una qualsiasi trattazione ne risulterà limitata e incompleta. Senza vedere il Medioevo come un periodo buio ed oscuro della cultura continentale Europea, è possibile identificare tutta una serie di nuove tecniche ed invenzioni, in particolare dopo l'anno 1000.
Si affina l'arte del vetro, la produzione di manoscritti, l'uso della carta, l'invenzione della stampa, la scoperta delle armi da fuoco, migliora la tecnica costruttiva di edifici e navi, per indicare solo alcuni aspetti che interessano l'arte e la tecnica medioevale.
tinture
Nel medioevo molto più che in epoca romana si assiste ad un notevole incremento dell’attività tintoria in tutta Europa che si può ricondurre all’introduzione del baco da seta in Occidente (VI sec.) e la conseguente necessità di colorare i tessuti così prodotti dei più svariati colori.
A tal fine la stoffa va prima bagnata in un mordente (allume Al2(SO4)3, Al(OH)3, ecc.) quindi immersa in un tino contenente una soluzione del colore desiderato.
Molte lacche cambiano tonalità di colore in funzione del mordente usato.
La produzione dei mordenti fu una importante industria nel XIII e XIV sec., la maggior parte di esso proveniva dal vicino oriente.
xilografia
Tra le tecniche grafiche introdotte nel medioevo merita particolare menzione la xilografia. Su una tavoletta di legno duro (pero, ciliegio, bosso, ecc.) si riporta o si esegue direttamente il disegno. Si procede quindi intagliando le parti non interessate dal disegno.
La xilografia, il cui procedimento deriva dalla stampa dei tessuti con matrici lignee, fu il primo metodo per ottenere stampe sviluppatosi in Europa.
Questa tecnica, nota in Cina fin dal VI sec. a.C. si diffuse in Europa solo nel XIV secolo a seguito dell’introduzione e dell’uso sempre maggiore della carta.
vetro
Il vetro sembra sia stato scoperto in Mesopotamia verso il 2500 a.C. ma non si deve pensare si trattasse di un solido trasparente (come siamo abituati a vedere oggi) bensì ad un materiale più o meno scuro. La cui tecnica si affinò in Europa durante il medioevo.
Col tempo si scoprì la tecnica per produrre vetri trasparenti e vetri colorati: i minerali di cobalto fornivano un blu più scuro di quello ottenibile con minerali del rame; i verdi erano fatti con ossidi di ferro o di rame; il giallo e l’ambra da altri ossidi ferrici ed il porpora da diossido di manganese.
Altri composti danno colori opachi: giallo da ossidi di antimonio, bianco da ossido stannico.
maiolica
Nel seguito all’aumento dei traffici con l’Oriente nel medioevo si diffuse la ceramica bianca o maiolica e subito in Italia sorsero diverse industrie per la sua produzione.
Il nome deriva dal fatto che fu introdotta in Europa via Maiorca (una delle isole Baleari).
araldica
Arte descrittiva degli stemmi familiari e regionali, appare nella sua importanza sviluppo subito dopo le crociate legandosi poi alla giurisprudenza dell’epoca.
Le regole d’oro dell’araldica indicano solo 7 “smalti” di cui cinque colori (rosso, blu, verde, nero, porpora) e due metalli (oro e argento) e due pellicce (ermellino e vaio).
Successivamente lo scudo si arricchi dell’elmo, degli svolazzi, dei sostegni, delle corone, ecc.
tornei
I tornei cavallereschi erano una delle manifestazioni più attese e brillanti della cavalleria. Erano svolti in prossimità di matrimoni o alleanze politiche o altri eventi fausti.
bianco di piombo (2 PbCO3•Pb(OH)2)
È ben visibile qui la trasformazione del bianco di piombo (mescolato ad azzurrite per l’azzurro) in ossido piombico PbO3 marrone. Questa ossidazione è frequente nei dipinti murali.
cinabro o vermiglione (HgS)
Il termine nel medioevo indicava il solfuro mercurico ottenuto per sintesi, procedimento alchemico attribuito ad Abù-Musà-Jabir-ibn-Hayan detto Geber (VIII sec.). All’epoca non era certa la sua identità con il minium dei Romani.
In alchimia si pensava che il mercurio contenuto nel pigmento fosse in grado di assorbire i raggi del sole e della luna (non con tutti i torti).
realgar (As4S4)
In epoca medioevale questo pigmento si ottenne per sintesi; il nome è una derivazione araba da rahj-al-ghar cioè polvere di miniera.
Scarsamento usato in pittura a causa della sua tossicità e facile alterabilità alla luce, fu maggiormente usato nelle miniature e come antisettico per preservare pigmenti di natura organica.
tornasole.
In latino polium, è un colorante composto di colore rosso tratto dal succo dei fiori e frutti di una pianta orientale (Crozophora tinctoria o eliotropio minore). Tornasole in italiano, nome attribuito anche all’oricello.
Era di importazione orientale ed usato per colorare tessuti e miniature.
kermes
Col tempo sostituì gradatamente la porpora in tutte le sue applicazioni. Suo centro di smercio era la repubblica di Venezia (almeno nel XIII sec.)
Oggi è usato solo in pasticceria.
oricello
Sostanza di origine vegetale o marina di colore violetto costituita prevalentemente da orcinolo. Fu usata per un certo periodo in sostituzione al porpora nella tintura di tessuti (lana e seta) malgrado non ne abbia le sue buone qualità.
La sua produzione e commercio rese ricca la famiglia dei Rucellai (in origine Oricellai) tanto che uno dei suoi membri fu cognato di Lorenzo il Magnifico.
doratura
L’oro è la sostanza della regalità, quindi offrirlo a Dio era il modo migliore per dimostrare, nell’arte sacra, la propria devozione.
La doratura consisteva nell’applicazione di lamine sottili (la cosiddetta foglia d’oro) che aderiscono facilmente su tutte le superfici e veniva usato come legante albume, gomma, miele e succhi vegetali. L’oro poteva essere usato anche come pigmento in polvere (crisografia), ma era operazione molto faticosa.
blu cobalto
Blu cobalto è un termine che può essere applicato a due distinti pigmenti pittorici:
1) ossido cobaltoso (CoO) minerale non comune usato fin dal tempo degli Egizi (XVI sec. a.C.);
2) blu di smalto dove minerali al cobalto sono usati per la colorazione del vetro (XVI sec. d.C.) che sminuzzato viene poi usato come pigmento poco coprente e alterabile ma economico.
azzurrite ( 2 CuCO3 • Cu(OH)2 )
§ Come nei secoli precedenti (Egizi e Romani) anche nel medioevo si fece largo uso di azzurrite per quanto riguardava il pigmento azzurro. Ho già ricordato come questo pigmento non sia troppo stabile e col tempo tende a diventare verde. Questo è ricorrente soprattutto nelle pitture murali in presenza di forti tenori d’umidità. 2 [2 CuCO3•Cu(OH)2] —» 3 [CuCO3 • Cu(OH)2 ] + CO2
Alcuni autori
Sottolineamo alcune caratteristiche nell'uso dei colori di alcuni artisti medioevali.
Duccio di Buoninsegna (ca. 1255-1319)
Nella "maestà" ed in altri lavori il rosso è composto da ocra (o terra) rossa, cinabro e lacca di Robbia.
Nel medioevo era classico l’uso del blu oltremare per la veste della Madonna e quest'autore ce ne illustra diversi esempi.
Giotto (1266-1336)
Giotto lavorò alla Cappella per soli 2 anni, dal 25 marzo 1303 al 25 marzo 1305, stendendo 850 “giornate”, cioè estensioni di intonaco da dipingere mentre era ancora “fresco” e applicando poi sull'intonaco asciutto ,“a secco”, alcuni pigmenti, soprattutto l'azzurrite, e le dorature.
L'azzurro ricopre circa il 30% della superficie dipinta.
Nardo di Cione (XIV sec.)
Il metodo di ombreggiatura raccomandato dal Cennini ed utilizzato per esempio in quest’opera di Nardo di Cione delle vesti consiste nell’usare pigmenti saturi nelle pieghe delle vesti, progressivamente schiariti con biacca nelle lumeggiature.

Bibliografia
Autori Vari "La fabbrica dei colori" Il Bagatto
R.J. Clark articoli pubblicati tra il 1995-2001
Bodo W. Jaxtheimer "Impara l'arte" Rizzoli 1962
Journal of cultural Heritage Vol. 3 (2001) e Vol. 4 (2002)
Carlo Linzi "Tecnica della pittura e dei colori" Hoepli 1930
Gino Piva "Manuale pratico di Tecnica pittorica" Hoepli 1991